Sembra che tutto il clamore per l’aumento della volatilità delle scorse settimane sia rientrato, come avevamo previsto.
La pubblicazione degli utili trimestrali negli USA è passata per lo più in sordina, l’S&P 500 è rimasto all’interno di una stretta fascia di 40 punti, e l’indice S&P 500 VIX si è preso una pausa intorno a 16,26. Anche se la curva dei rendimenti USA si è appiattita ulteriormente, i rendimenti dei titoli a due anni fanno fatica a rimanere sopra lo 0,71%. L’USD si è indebolito marginalmente contro le valute G10 (fatta eccezione per lo yen, per effetto dei commenti del ministro delle Finanze Aso e delle speculazioni sugli interventi sul forex) e dei mercati emergenti in vista degli interventi di pezzi da novanta della Fed in programma oggi.
Come abbiamo detto ieri, il tono ribassista intorno all’USD (emerso anche dai dati IMM, che segnalano una rapida liquidazione di lunghi in USD), basato sullo scetticismo sul corso dei tassi d’interesse del FOMC, potrebbe cambiare nel breve termine per effetto degli interventi dei falchi della Fed.
I mercati forex sono sempre più sensibili ai commenti della Fed e oggi pomeriggio ci saranno gli interventi di noti falchi, ovvero Harker, presidente della Fed di Philadelphia, Williams, presidente della Fed di San Francisco, e Lacker, presidente della Fed di Richmond.
Harker è entrato nel FOMC quest’anno e si è spostato costantemente verso la parte più aggressiva del gruppo. I commenti di Harker dovrebbero far luce sulla migrazione di membri equilibrati verso le posizioni dei falchi, influenzando gli interventi della Fed di marzo.
Probabilmente Lacker è il falco più convinto del FOMC e probabilmente criticherà direttamente la leadership della presidente Yellen nel suo discorso intitolato “Leadership economica in un mondo incerto”.
Lacker ha già criticato la gestione del FOMC da parte di Yellen e oggi dovrebbe sviluppare questo pensiero. Ancora più confusione e visioni divergenti all’interno della Fed non faranno che aumentare l’incertezza del mercato.
Una serie di titoli aggressivi dovrebbe generare temporaneamente un tono rialzista per l’USD. Tuttavia, senza il supporto dai tassi d’interesse, è improbabile che la forza duri. La resistenza a 1,1450 dovrebbe frenare il rialzo dell’EUR/USD, l’obiettivo ribassista è costituito dal supporto a 1,1327.
EUR/USD
L’EUR/USD si sta muovendo all’interno di una fascia orizzontale definita dall’area di supporto chiave fra 1,1339 (minimo 06/04/2016) e la resistenza a 1,1454 (massimo 07/04/2016). Si osserva un supporto più robusto a 1,1058 (minimo 16/03/2016). La coppia dovrebbe continuare a mostrare un andamento di fascia. A più lungo termine, la struttura tecnica favorisce un’inclinazione ribassista finché reggerà la resistenza a 1,1746. La resistenza chiave si trova a 1,1640 (minimo 11/11/2005). L’attuale apprezzamento tecnico implica un graduale aumento.
GBP/USD
La coppia GBP/USD sale gradualmente. Sono stati violati i supporti orari a 1,4171 (minimo 01/04/2016) e a 1,4033 (minimo 03/03/2016). La struttura tecnica di breve periodo è positiva finché terra il supporto orario a 1,4108 (minimo di fascia 08/04/2016). Si osserva una resistenza oraria a 1,4320 (massimo 04/04/2016). La coppia dovrebbe continuare a mostrare un momentum rialzista. Il modello tecnico a lungo termine è negativo e favorisce un ulteriore calo verso il supporto chiave a 1,3503 (minimo 23/01/2009), fino a quando i prezzi permarranno sotto la resistenza a 1,5340/64 (minimo 04/11/2015, si veda anche la media mobile a 200 giorni). Tuttavia, le generali condizioni di ipervenduto e la recente ripresa dell’interesse all'acquisto spianano la strada verso un rimbalzo.
USD/JPY
La coppia USD/JPY sta sfidando la forte area di supporto a 107,61 (massimo 28/10/2014). Sarà necessaria una violazione della resistenza a 109,10 (minimo 08/04/2016) per segnalare un indebolimento delle pressioni a vendere a breve termine. Il supporto orario giace a 107,68 (minimo 07/04/2016). Si prevede un ulteriore indebolimento. Propendiamo per un’impostazione ribassista a lungo termine. Puntiamo al supporto a 105,23 (minimo 15/10/2014). A questo punto appare meno probabile un graduale aumento verso la forte resistenza a 135,15 (massimo 01/02/2002). Si osserva un altro supporto chiave a 105,23 (minimo 15/10/2014).
USD/CHF
La coppia USD/CHF è riuscita a chiudere sopra il supporto della linea di tendenza chiave a 0,9522 (minimo 16/04/2013). Il supporto orario di ubica a 0,9510/22 (linea di tendenza discendente e minimo intragiornaliero). La resistenza si ubica a 0,9582 (massimo 11/04/2016) e a 0,9622 (massimo 06/04/2016). Si prevede che la coppia mostri un ulteriore consolidamento ribassista. In un’ottica di lungo termine, la coppia sta facendo registrare massimi da metà 2015. Il supporto chiave può essere individuato a 0,8986 (minimo 30/01/2015). La struttura tecnica favorisce un’impostazione rialzista di lungo termine.