Market Brief
Le notizie economiche di settembre in arrivo dalla Cina sono contrastanti. La stima flash del PMI elaborato da HSBC suggerisce un’espansione dell’attività manifatturiera nel mese in corso, sebbene la sottocomponente occupazione sia scesa a 46,9 punti, minimo da cinque anni e mezzo. Nonostante la debolezza dell’occupazione, stanotte le valute ad alto beta hanno ricevuto molte richieste. Gli operatori continueranno a monitorare gli indici PMI durante la seduta europea e americana. Non prevediamo volatilità significative negli scambi sul forex.
A Sydney sono aumentate le richieste di AUD. Il rialzo dell’AUD/JPY ha spinto l’AUD/USD a 0,8923 a Sydney, le azioni dell’ASX hanno chiuso in positivo (circa +1%). Gli indicatori di trend e momentum rimangono nettamente ribassisti, a New York sono state regolate discrete barriere per le opzioni a 0,8900. La coppia NZD/USD rimane sopra il supporto critico a 0,8052 (minimo dell’anno), anche l’interesse all’acquisto continua a essere limitato per effetto dell’imminente asta sui prezzi dei prodotti caseari. Secondo la Rabobank, il 37% degli agricoltori prevede un ulteriore deterioramento (rispetto al 24% del secondo trimestre), mentre il 47% prevede un peggioramento dell’andamento dell’attività nei prossimi 12 mesi. L’inclinazione rimane negativa. L’AUD/NZD è rimbalzato dalla media mobile a 100 giorni (1,0923) per il secondo giorno consecutivo. Una violazione sotto 1,0900/23 dovrebbe far aumentare le pressioni a vendere.
USD/JPY e i cambi con lo JPY sono stati quotati all’interno di fasce a Tokyo. L’USD/JPY s’imbatte in offerte discrete prima di 109,00/50. In assenza di nuovi eventi in grado di far muovere il mercato, la resistenza psicologica a 110 dovrebbe rimanere intatta. La debolezza dei rendimenti USA (nonostante la Fed falco e la diffusa forza dell’USD) frena il rialzo dell’USD/JPY. La coppia si sta consolidando fra 107,50 e 110,00. L’EUR/JPY si stabilizza intorno alla sua media mobile a 200 giorni (139,78).
EUR/USD consolida la debolezza sotto 1,2870. Gli indicatori tecnici sono piatti; sarà necessaria una violazione al di fuori di 1,2825/1,2900 per valutare la direzionalità di breve termine. L’EUR/GBP quota ai minimi da due anni. Le solide barriere per le opzioni che si susseguono sotto 0,7900 per la settimana in corso dovrebbero frenare il rialzo. La coppia GBP/USD continua a pareggiare le perdite della scorsa settimana. I livelli tecnici positivi suggeriscono un nuovo test dell’area 1,6500/25 (massimo di reazione dopo la vittoria dei “no” in Scozia).
Oggi gli operatori monitoreranno i seguenti dati: PMI manifatturiero (preliminare) di settembre in Francia, Germania, Eurozona, Regno Unito e Stati Uniti; PIL (definitivo) secondo trimestre t/t e a/a, prospettive su produzione della propria azienda, manifatturiero e fiducia delle imprese di settembre in Francia; prestiti BBA per l’acquisto di un’abitazione, finanze pubbliche e prestiti netti del settore pubblico nel Regno Unito; vendite al dettaglio m/m in Canada e indice sul manifatturiero di settembre della Fed di Richmond.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd