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Oro a 2.000 dollari? Non ora, dicono i grafici

Pubblicato 26.05.2021, 12:22
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Percorrerà l’ultimo miglio da 100 dollari? O ci saranno pochi progressi significativi da qui in poi? O peggio, potrebbe crollare nuovamente verso i 1.800 dollari o meno?

Il potenziale percorso dell’oro dopo il suo primo ritorno in 20 settimane al livello di 1.900 dollari può anche non essere il dilemma più grande delle materie prime. Ma quasi.

Grafico giornaliero oro

Grafico giornaliero oro

 

Grafici gentilmente forniti da S.K. Dixit Charting

A sentire chiunque abbia seguito diligentemente l’oro, il metallo giallo sta registrando il mese migliore da gennaio, con un balzo di quasi l’8% su maggio, per via della forza venuta meno ai rendimenti dei bond USA e al dollaro.

Dopo essere andato alla grande per mesi, soprattutto da metà marzo a metà aprile, il rendimento sui buoni del Tesoro a 10 anni USA si è raffreddato, crollando all’1,55% questa settimana dal massimo del 2021 di quasi l’1,78%, dopo che il contesto inflazionario super-pompato si è improvvisamente sgonfiato sulla scia di una raffica di dati statunitensi.

Anche l’indice del dollaro, grande nemico dell’oro per la maggior parte del tempo, sta appassendo. L’indice, che replica l’andamento del biglietto verde contro l’euro ed altre cinque importanti valute, oscilla a meno di 89,62 ora, dal massimo di marzo di quasi 93,5.

Secondo Bob Haberkorn, esperto senior di strategie dei mercati di RJO Futures, “l’oro si sta semplicemente comportando da asset rifugio oggi”, il ruolo che gli era stato soffiato mesi fa dai buoni del Tesoro a 10 anni, quando i rendimenti erano diventati la scommessa principale per chiunque puntasse sulla determinazione della Federal Reserve di non alzare i tassi di interesse.

Tranne che per i fan dell’oro, che hanno giurato fedeltà al metallo giallo, qualunque cosa succeda, la convinzione è stata una merce rara per l’investitore long medio, che ha cercato di restare fedele all’oro nonostante il calvario degli ultimi sei mesi.

Da gennaio, l’oro ha percorso una strada difficile, cominciata in realtà nell’agosto dello scorso anno, quando si era staccato dai massimi storici di oltre 2.000 dollari ed aveva zigzagato per qualche mese prima di incappare in un calo sistemico da novembre, quando erano stati annunciati i primi progressi sull’efficacia dei vaccini contro il COVID-19.

Per molti, il ritorno dell’oro sopra 1.900 dollari è logico, atteso da tempo e persino straordinario, considerato il viaggio tortuoso che sta compiendo quest’anno.

Ma, dopo così tante false partenze durante dei mini-rally ai livelli di 1.700 e 1.800 dollari, sorge comprensibilmente un certo scetticismo per il prezzo di 1.900 dollari, ancor di più per i 2.000.

Il riferimento all’oro come rifugio dall’inflazione è doloroso per chi era sfrecciato verso il metallo giallo negli ultimi mesi, partendo dal presupposto che sia il miglior rifugio di valore ed il miglior strumento di sicurezza su cui contare nei periodi di difficoltà finanziarie e politiche.

Per qualcuno, l’oro è arrivato clamorosamente in ritardo alla festa dell’inflazione di quest’anno, anche se i prezzi di altre materie prime come greggio, legname e persino caffè sono schizzati tra i problemi delle filiere e il balzo della domanda sulla scia della riapertura dell’economia dopo mesi di lockdown per il COVID.

Altri indicheranno la corsa a 2.000 dollari ed oltre all’apice della pandemia come prova del fatto che l’oro anticipa l’inflazione e, di conseguenza, “bilancia le cose” ora.

Dhwani Mehta, esperta di grafici dell’oro che scrive su FXStreet, afferma che, nonostante l’indice RSI, indice di forza relativa, in overbought per il metallo, i compratori tentano ancora di sfidare le probabilità ribassiste per cercare di testare il massimo dell’8 gennaio di 1.917 dollari.

Aggiunge Mehta:

“Un ulteriore rialzo appare sfuggente, in quanto i tori dell’oro potrebbero prendere fiato prima di riprendere il trend in salita verso i 2.000 dollari”.

“Il prossimo rialzo probabilmente sarà alimentato dalle prospettive di deviazioni ribassiste nell’arco temporale preso in considerazione. Nel frattempo, dei cali correttivi potrebbero incontrare la domanda iniziale a 1890 dollari, la resistenza statica ora supporto”.

Ma avverte anche che, più giù, “un forte supporto vicino alla regione dei 1.872/70 dollari potrebbe difendere il ribasso”.

Le previsioni tecniche giornaliere di Investing.com indicano “Strong Buy” sul contratto di giugno dei future dell’oro Comex scambiati a New York.

Negli scambi della mattinata asiatica di questo mercoledì, la previsione più alta per l’oro di giugno sulla piattaforma era di 1.909,45 dollari. Un livello leggermente più alto del picco del giorno di 1.907,95 dollari sul Comex, segnale del poco rialzo previsto nelle ore immediatamente successive all’arrivo dell’oro nel territorio dei 1.900 dollari.

Sunil Kumar Dixit di S.K. Dixit Charting a Kolkata, India, si aspetta che il prezzo spot dell’oro arrivi prima a 1.922 dollari e poi a 1.958 dollari, generando quella che si potrebbe dire una “formazione a triplo apice”, prima di crollare tra i 1.848 e i 1.828 dollari.

Gold Weekly

Grafico settimanale oro

 

 

Spiega Dixit:

“L’oro si è nettamente spostato sopra il livello di Fibonacci del 50% di 1.875 dollari di ritracciamento, misurato dal massimo di 2.075 dollari al minimo di 1.676 dollari, e si avvia a segnare il prossimo rialzo sopra 1.922 dollari, livello di Fibonacci del 61,8%”.

Puntualizza che la lettura dell’indice RSI stocastico del grafico giornaliero dell’oro è 100/100, mentre sul grafico settimanale è di 97/94.

“Ciò significa che il rally probabilmente porterà l’oro più su, possibilmente a 1.958 dollari, con una formazione a triplo apice prima del tonfo a 1848-1828, zona di confluenza della banda di Bollinger® media della media mobile esponenziale su 50 sul grafico settimanale”.

“Per me, le probabilità di un tonfo pre-1.960 dollari sono molto maggiori di un promettente rally oltre 2.000 dollari”.

Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.

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