Il detto “andarci con i piedi di piombo” sembra non valere per i fan dell’oro.
Sebbene sia semplice capire che chi ha avuto una brutta esperienza possa non volerci provare di nuovo, è più difficile immedesimarsi nei fan dell’oro, che sono rialzisti nei confronti dei lingotti al limite dell’irrazionalità.
Detto questo, con l’oro che ancora una volta gira pagina e punta ad un prezzo superiore ai 1.800 dollari, è doveroso per l’analista ed investitore medio nel mondo dei metalli preziosi determinare se si tratti di un breakout o di un fakeout.
Grafici gentilmente forniti da skcharting.com
Un breakout indica una mossa al rialzo che conquista la resistenza/linea del collo/pressione alla vendita nell’oro. E l’oro lo ha certamente fatto, con una chiara mossa sopra il precedente territorio di 1.700 dollari per il quarto giorno di fila.
Un fakeout è una situazione del mercato che indica una mossa al rialzo che non si materializza mai, e succede invece il contrario. L’oro l’ha fatto mille volte nello scorso anno, segnalando spesso l’emergenza di un prezzo superiore ai 1.800 dollari (o anche 1.900) prima di un tonfo a 1.700 o, peggio, 1.600 dollari.
Ci sono molte idee su dove dovrebbe arrivare l’oro per preservare l’attuale slancio, e spero di riuscire a fornire un quadro convincente delle diverse variabili ed opinioni in gioco.
Innanzitutto, dal punto di vista dei fondamentali, un motivo per cui l’oro non è riuscito ad essere all’altezza del suo ruolo di rifugio dall’inflazione nello scorso anno sono le incessanti aspettative che la Federal Reserve sarà costretta ad un imminente aumento dei tassi per raffreddare le pressioni sui prezzi che stanno crescendo al tasso più rapido in 30 anni.
Questa speculazione ha portato i rendimenti dei Treasury USA, compresi quelli dei bond decennali di riferimento, ed il dollaro, sempre più su negli ultimi 12 mesi, a scapito dei lingotti.
La cosa buona per i long sull’oro è che queste voci sono state in parte sopite nell’ultima settimana dal Presidente della Fed Jerome Powell, che ha rassicurato, ancora una volta, che la banca centrale sarà paziente e che un aumento dei tassi arriverà solo dopo la metà del 2022, molto probabilmente verso la fine dell’anno.
Powell ha inoltre dichiarato che l’aumento dei tassi non sarà legato al tapering mensile da 15 miliardi di dollari dello stimolo da 120 miliardi di dollari al mese della Fed. E questo ha tolto il vento in poppa al dollaro, che solo venerdì aveva toccato i massimi dal settembre 2020. Aspetto interessante: l’oro ha raggiunto i massimi del settembre 2021 dal breakout della scorsa settimana.
E nonostante il crollo sia del biglietto verde che dei rendimenti dei Treasury USA, l’oro ha cominciato in modo debole gli scambi della mattinata asiatica di questo martedì, oscillando a 1.825 dollari. Ma le cose potrebbero cambiare in apertura della seduta di New York. La preoccupazione per i tori dell’oro, però, è rappresentata dalla miriade di picchi di resistenza lungo la strada, ciascuno dei quali probabilmente sarà una dura prova nel territorio dei 1.800 dollari.
Daniel Dubrovsky, che scrive contenuti sull’oro su DailyFX.com, spiega che, con l’infrazione della resistenza di 1.813–1.808 dollari sul grafico a 4 ore, l’oro si espone all’obiettivo di 1825–1834 dollari, proprio dove stava oscillando.
Dubrovsky sottolinea inoltre che, secondo l’IG Client Sentiment, circa il 66% dei trader retail avevano posizioni nette lunghe sull’oro.
Haresh Menghani presenta una posizione più cauta su un blog su fxstreet.com.
“Da un punto di vista tecnico, l’infrazione sostenuta della scorsa settimana oltre il livello di 1.800 dollari e l’accettazione sopra i 1.1810 dollari favorisce i trader rialzisti”, scrive Menghani.
Sunil Kumar Dixit spiega che la prossima resistenza orizzontale e statica per il prezzo spot dell’oro, su cui ha basato le sue previsioni, si trova nell’area dei 1.833-1.835 dollari.
“La determinazione dell’oro sarà messa alla prova se dovesse riuscire a restare sopra questa zona”, scrive Dixit, a capo delle strategie tecniche di skcharting.com.
Secondo lui, il grafico giornaliero a breve termine dell’oro spot dimostra una situazione di overbought con un indice di forza relativa stocastico di 95/95.
Aggiunge Dixit:
“La capacità di adattarsi sopra 1.835 dollari dovrebbe essere considerata un via libera per il test al prossimo livello di Fibonacci del 23,6% adattato al livello di 1.860 dollari”.
“Intanto, consolidamento e correzione possono causare dei ribassi limitati verso 1.810-1.800-1.795 dollari, che saranno un buon punto di acquisto”.
Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.