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Oro: in vista del “Fed Day”, per i tori le cose potrebbero peggiorare prima di migliorare

Pubblicato 16.09.2022, 16:11
  • Il crollo dell’oro ai minimi del giugno 2020 è eccessivo
  • Per impedire ulteriori emorragie, c’è bisogno di trasformare qualche resistenza in supporto
  • Il trend bearish a breve termine può diventare bullish se il prezzo riconquisterà i 1.750-1.760 dollari
  • È incredibile come 24 ore possano fare per l’oro più di quanto abbiano fatto 24 mesi.

    In una giornata in cui né i mercati del forex né dei bond hanno fatto abbastanza per far spostare l’ago della bilancia dei prezzi dell’oro, gli orsi hanno ben pensato di portare il metallo giallo ai minimi di 1.650 dollari che non si vedevano da prima del rally della pandemia del 2020, e che alla fine era risultato in massimi storici di oltre 2.100 dollari per i lingotti.

    Spot Gold Daily

    In un mondo ideale, il mercato si muove in perfetta sintonia con notizie, dati ed altre matrici di valutazioni di un asset. Nel mondo reale, invece, è molto più probabile che le cose siano eccessivamente esuberanti o tristi.

    Il selloff di ieri dell’oro è stato decisamente triste. Un’ondata di avversione al rischio ha pervaso le materie prime, e i long del metallo giallo ne sono diventati le maggiori vittime. Uno ad uno, gli stop loss dell’oro sono saltati, col mercato in preda ad un infondato panico.

    Mancano 72 ore all’annuncio della decisione di settembre sui tassi di interesse della Fed, ed è possibile che le cose peggiorino prima di migliorare.

    Spot Gold Weekly

    Il contratto di dicembre dei future dell’oro sul COMEX a New York si è attestato a 1.677,30 dollari l’oncia ieri, rispetto al picco di marzo di 2.078,80 dollari.

    Il minimo della seduta di 1.668,90 dollari ieri e i 1.667,40 dollari oggi sono stati i livelli più bassi per l’oro COMEX dal giugno 2020.

    Ancora peggio il prezzo spot dei lingotti, più seguito a volte dei future. 

    L’oro spot è sceso al minimo di 1.660,41 dollari ieri ed a 1.659,56 dollari negli scambi asiatici di questo venerdì. L’ultima volta che l’oro spot era stato più basso era l’aprile 2020, prima di cominciare l’inversione di rotta che l’aveva portato ai massimi storici.

    Molti osservatori sono rimasti perplessi dall’assenza di un chiaro fattore di innesco del tonfo.

    Negli scambi di ieri, l’indice del dollaro ha oscillato in range stretto tra 109,148 e 109,653. Anche i rendimenti dei Treasury a 10 anni si sono mossi in range stretto, tra il 3,402% ed il 3,468%. Questo venerdì, i massimi si sono estesi per entrambi, anche se lievemente, con l’indice del dollaro che ha raggiunto quota 109,655 ed i rendimenti arrivati al 3,483%.

    I movimenti di forex e bond sono stati più in sincronia con notizie e dati di ieri, tra cui i dati settimanali sulle richieste di disoccupazione USA, le vendite al dettaglio di agosto e l’indice manifatturiero della Fed di New York. È stato l’ultimo giorno di dati importanti dagli USA prima della decisione sui tassi della Fed.

    Sebbene l’abbandono dell’oro abbia chiaramente infranto i fondamentali nelle ultime 24 ore, sembra non essere destinato a fermarsi fino a quando non ci sarà la decisione sui tassi, spiega Ed Moya, analista di OANDA. E aggiunge:

    “L’oro è crollato inesorabilmente. Se i rendimenti dei Treasury continueranno a salire, persisterà la pressione alla vendita sui lingotti”.

    Spot Gold Monthly

    Ma se i fondamentali non riescono a mettere un freno all’oro, ci riusciranno i tecnici?

    Le cose non sembrano tanto incoraggianti nemmeno da questo punto di vista, dice Sunil Kumar Dixit, a capo delle strategie tecniche di SKCharting.com, aggiungendo:

    “Una volta che gli orsi avranno preso una decisione, le vendite non faranno che peggiorare. L’oro ha sfidato il “Santo Graal del supporto” a 1.681 dollari. Si tratta di un ritracciamento di Fibonacci del 38,2% del minimo di 1046 dollari e del massimo di 2073 dollari”.

    Scendendo intorno a 1.660 dollari, l’oro ha anche infranto la media mobile semplice su 200 settimane di 1676 dollari e la media mobile esponenziale su 50 mesi di 1670 dollari, spiega Dixit, usando il prezzo spot come riferimento.

    Per impedire ulteriori emorragie verso 1.610 dollari e il ritracciamento di Fibonacci del 50% di 1.559 dollari, l’indice di forza relativo oversold dell’oro e le letture stocastiche nelle finestre temporali giornaliere, settimanali e mensili devono trasformare le attuali zone di resistenza in supporto, dice Dixit.

    “Sebbene possano esserci ulteriori cali a 1.650 dollari, il recupero dovrebbe testare 1680-1.695-1.710-1.725 dollari in più riprese. Il trend bearish a breve termine può diventare bullish se il prezzo riconquisterà i 1.750-1.760 dollari”.

    Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.

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