La seduta rialzista per le borse europee nella giornata di mercoledì, è stata replicata anche ieri, grazie anche alla chiusura di Wall Street che ha spinto gli investitori di breve termine a puntare sul vecchio continente. In positivo tutte le principali borse europee, tra le quali spiccano il Dax (+1.35%9, il FTSE MIB (+1.04%) e l’indice belga BEL 20 (+1.19%).
Ieri, come è noto, l’America si è presa un giorno di tregua, l’Asia ha fatto registrare risultati abbastanza negativi: l’indice giapponese limita le perdite e cede solo lo 0.30%; decisamente più netta la spinta ribassista dell’Hang Seng che chiude la sua quinta seduta negativa consecutiva, con un calo vicino ai due punti percentuali.
Il mercato Forex ha approfittato della pausa delle borse americane registrando una seduta poco volatile, che è servita a stabilizzare i valori di equilibrio tra le principali currencies.
Premesso che le variazioni sono state generalmente molto limitate, la seduta di ieri ha confermato il graduale calo dell’euro, che cede frazioni di punti verso le principali controvalute (EUR/USD -0.19% – EUR/GBP -0.01% – EUR/JPY-0.26%).
Il Cable, nonostante il calo di ieri dello 0.18%, continua a mantenersi alla quota di 1.51, questo supporto sembra essere l’attuale prezzo di equilibrio, in attesa delle politiche monetarie – americane ed inglesi – annunciate da tempo.
Nel settore delle materie prime, torna sotto i 43 dollari al barile il greggio. Il petrolio nelle ultime sedute ha mostrato forse un’eccessiva sensibilità alle notizie economiche e politiche mondiali; il prezzo di questa commodity continua a registrare degli sbalzi molto forti, e spesso maggiori rispetto al reale impatto che l’una o l’altra notizie dovrebbe realmente avere.
Si conferma decisamente meno volatile l’Oro; la sua sostanziale indipendenza dalle tensioni geopolitiche, che caratterizzano il rapporto tra Oriente ed Occidente dell’ultimo periodo, fa si che le contrattazione seguano un andamento più lineare mantenendo il livello di equilibrio stabile sulla soglia dei 1070 dollari per oncia.
Il giorno del ringraziamento, festeggiato ieri, ha ridotto drasticamente l’afflusso di notizie macroeconomiche. Da segnalare, soltanto il dato sulla massa monetaria M3 pubblicato ieri dalla Bce che ha evidenziato un aumento del 5,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel calendario di oggi si attendono dati fondamentali per l’economia inglese, con il rilascio in particolare del livello degli investimenti aziendali – atteso in ribasso all’1.5% – e soprattutto il Prodotto interno Lordo; dati che saranno rilasciati alle 10:30 italiane.
Andrea Cangiano
UCapital, Financial Advisor