La Grecia rimborsa la cospicua rata del debito che doveva al FMI ed i dati del PIL trimestrale europeo mostrano qualche positività (seppure nel complesso leggermente sotto le attese). C’erano quindi gli ingredienti per proseguire con decisione al rialzo ma la forza dell’Euro e la mancata reazione dell’obbligazionario hanno smorzato di nuovo gli entusiasmi in Europa, che chiude in complessivo ribasso.
Pochi spunti rilevanti sugli altri indici azionari mondiali, qualche movimento più interessante sulle materie prime. Se è vero che le commodities sono fortemente correlate al ciclo dell’inflazione, per alcune di esse potremmo già aver visto dei minimi rilevanti di lungo periodo.
USA: sotto le attese i dati di fiducia dei consumatori ed anche le vendite al dettaglio, stabili contro attese di crescita. Generalmente dati macro deboli fanno crescere i mercati Usa, non è stato così in questo caso. Certo abbiamo la migliore chiusura settimanale della storia (2123), ma parliamo di incrementi marginali e l’attesa per un vero allungo sta cominciando a prendere un po’ troppo tempo. Guardando le ultime 4 candele settimanali potremmo parlare di tre rigori sbagliati. Ed ora una ulteriore candela di potenziale rialzo, quindi altro rigore a disposizione. 2042 i primi supporti, attualmente area 2150 la resistenza potenziale
Europa: generalmente negativi gli indici europei, con l’unica eccezione dell’Italia e di una certa tenuta della Spagna. Il PIL europeo del 1 trimestre cresce dello 0,4%, contro attese dello 0,5%. Inflazione che comincia a mostrare timidi segnali positivi. A leggere i dati per singolo paese, bene proprio il dato dell’Italia (+0,3%) ed addirittura +0,9% per la Spagna. Germania ad appesantire il tutto, con un deludente +0,3% di crescita (attese+0,5%). Dax che continua a mostrare una certa debolezza di breve, con un -2,1% settimanale. Hanno tenuto i supporti di 11.200 di nuovo testati, ma al momento assenti segnali di ripristino del rialzo. A mio avviso fondamentale il superamento di 12,000 per dare a quota 11.200 lo status di “minimo rilevante”, altrimenti ancora a rischio.
Italia: unico tra i principali indici europei a salire in settimana, con un relativamente buono +0,7%. Situazione che non cambia, con prezzi a metà strada tra i noti livelli di supporto e resistenza. Rimane in ogni caso l’indice con l’impostazione migliore, tra quelli da favorire in caso di prosecuzione di questa fase rialzista di medio periodo.
Asia: principali indici positivi sui deboli dati macro USA che riattivano speculazioni su un ritardato aumento dei tassi. Tassi nel frattempo di nuovo tagliati dalla Cina, di 25 punti base a 5,1%. Un nuovo stimolo all’economia che mostra sempre segnali di rallentamento (produzione industriale e vendite al dettaglio sotto le attese in settimana). Buona reazione della borsa di Shangai, ma a mio avviso possibilità di ulteriore ritracciamento sempre intatte, con quota 4000/3800 buoni livelli di entrata per rapporto rischio/ rendimento (con ETF XCHA ad esempio, tra gli altri disponibili per seguire il mercato cinese)
Latin America: scarsi movimenti in settimana, con i due principali indici che chiudono moderatamente positivi. IPC Messico che rimane vicino ai suoi massimi storici, con trend rialzista di medio periodo più che solido. La rottura al rialzo di quota 46.000 potrebbe dare una ulteriore accelerazione, quota 44.000 un buon supporto per valutare una entrata in caso di ritracciamenti (ETF XMEX per seguire questo indice). Solo sotto 43.000 quadro rialzista negato.
Metalli: il comparto dei preziosi protagonista questa settimana, con ottimi rialzi per l’Oro e soprattutto per l’Argento (+6,5%). Stabile o negativa la componente industriale (Rame, Nickel, Zinco). Interessante il movimento dell’Argento, che rompe al rialzo la prima resistenza dinamica e potrebbe raggiungere il livello di resistenza più lontana, situato in area 18.40. Situazione di breve periodo in miglioramento, non cambia quella di medio – lungo periodo, che rimane ribassista a meno di chiusure settimanali sopra 18.75. Per il momento probabilmente da seguire al rialzo per trading, posizione rialzista attivata sull’Oro nel portafoglio ETF giornaliero Heikin Ashi (vedi qui)
Agricoli: sale l’allerta per il possibile arrivo di “El nino”, fenomeno meteorologico che capita ciclicamente e che porta generalmente gravi danni alle culture. Si tratta ovviamente di previsioni, e non mancano le divergenze degli esperti in merito. Per il momento pare che la probabilità che il fenomeno si sviluppi con violenza sono stimate tra il 50% e il 90% a seconda dell’emittente. Rilevanti i primi posizionamenti al rialzo su gran parte dei prodotti agricoli potenzialmente colpiti. Cacao in primis che chiude con +6.4% e rompe al rialzo la resistenza statica di area 3000. Possibile ora quantomeno un nuovo test dei precedenti massimi, a 3400
Tra i grains balzo del Frumento (+6,1%), che si allontana con forza dai recenti nuovi minimi. In caso di ulteriori rincari abbiamo una prima rilevante resistenza a 550. Interessante la divergenza positiva che si è nel tempo andata a formare sull’RSI
Energia: settimana moderatamente positiva per il Petrolio (meno positiva ovviamente per gli investitori europei, causa USD debole), seppure senza nuovi massimi di periodo. Prosegue con forza il rialzo del Natural Gas, dopo i recenti minimi a due anni. A mio avviso siamo ancora in una fase di rimbalzo che potrebbe proseguire nel breve, con forti resistenze a 3,156 e poi area 3,50. Solo oltre questi livelli il quadro ribassista dominante verrebbe interrotto.
Eur-USD: ancora in rialzo la coppia, a fronte di dati macro europei relativamente migliori di quelli USA Avevamo anticipato qualche settimana fa che a bocce ferme sulle politiche monetarie (in gran parte scontate dai prezzi, rimane aperta solo la variabile tassi USA) avrebbero prevalso nel periodo i dati macro economici man mano in arrivo, visti in leggero miglioramento per l’Europa e meno positivi del recente passato per gli USA. Graficamente siamo sulle resistenze di medio periodo (area 1,15), praticamente raggiunte (chiusura 1,145). Non vi sono tuttavia ancora segnali di interruzione del rialzo, e per il momento non cambiano i livelli precedentemente individuati.
Riccardo Zarfati
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