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Perché il dollaro USA sta scendendo in vista di Jackson Hole?

Pubblicato 24.08.2021, 08:52
Aggiornato 09.07.2023, 12:31

Rassegna giornaliera sul mercato forex, 23 agosto 2021

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

Il simposio annuale della Federal Reserve di Jackson Hole è l’evento più importante della settimana. Negli ultimi mesi la Federal Reserve ha fatto dei riferimenti alla necessità di ridurre il programma di acquisti e ora potrebbe essere giunto il momento. Le banche centrali di Canada, Regno Unito e Nuova Zelanda hanno già preparato il terreno per un allentamento, dunque sarebbe naturale che la Fed le seguisse. Il simposio di Jackson Hole sarebbe l’occasione perfetta per iniziare  a preparare i mercati verso una riduzione degli acquisti, ma cosa deciderà di fare la banca centrale?

Tra il sell-off del dollaro USA, i nuovi massimi per l’S&P 500 ed il calo dei  Treasury a 10 anni, gli investitori sembrano scettici. Nelle ultime 24 ore abbiamo visto dei report che mostrano un peggioramento dell’attività manifatturiera e dei servizi in tutto il mondo: Australia, Regno Unito, zona euro e USA. La variante Delta rappresenta un rischio per la ripresa globale e alcuni investitori credono che la Fed possa attendere fino a settembre prima di iniziare a segnalare una riduzione.

Fra qualche settimana ci saranno più dati sull’impatto economico della variante Delta e le variazioni sui trend di inflazione (i prezzi di petrolio e legname sono scesi bruscamente). È atteso un ulteriore report sul mercato del lavoro prima del FOMC di settembre. Avendo a disposizione altri due vertici prima della fine dell’anno oltre a quello di settembre, la Fed potrebbe decidere di attendere prima di dare indicazioni sulla riduzione degli acquisti.

La valuta migliore della giornata è stata il dollaro canadese. Dopo essere scesi per sette giorni consecutivi, i prezzi del greggio sono schizzati bruscamente, salendo di oltre il 6% intraday. Gli acquisti speculativi e il dollaro USA debole potrebbero aver contribuito alla ripresa, ma di recente il greggio era sceso troppo e troppo velocemente, e quando questo accade è probabile che si sia un relief rally. I dati fondamentali canadesi sono solidi, la banca centrale ha annunciato formalmente di voler ridurre gli acquisti, l’inflazione è in salita e la campagna vaccinale va avanti (oltre il 75% della popolazione adulta ha ricevuto almeno una dose).

L’euro e la sterlina sono salite nonostante i dati misti PMI. Nella zona euro, l’attività del settore manifatturiero e dei servizi è in calo e l’indice composito PMI è sceso a 59,5 da 60,2. Sebbene questo peggioramento fosse atteso, si tratta solo di un piccolo calo dal massimo di due decenni toccato a luglio. Nel Regno Unito l’attività del settore manifatturiero ha registrato una ripresa mentre i servizi hanno visto un rallentamento. La fine delle restrizioni anti COVID-19 avrebbero dovuto spingere l’attività economica, ma le difficoltà nelle catene di distribuzione e la mancanza di personale hanno fatto scendere l’indice composito per il terzo mese consecutivo ad un minimo i sei mesi. Tuttavia, i dati non hanno fermato il rally di EUR e GBP spinto dalla forte propensione al rischio.

Il dollaro australiano e il dollaro neozelandese sono schizzati nonostante i lockdown in corso. Jacinda Arden, Primo Ministro neozelandese, ha dichiarato che il lockdown del paese verrà prolungato almeno fino a venerdì e ad Auckland fino alla fine del mese. Il premier australiano Scott Morrison ha incoraggiato il paese a vaccinarsi, dichiarando che i lockdown diventeranno “un ricordo” quando l’80% della popolazione adulta sarà vaccinato. Ma con solo il 24% della popolazione che ha completato il ciclo di vaccinazione, la strada è ancora lunga. Il cambio NZD/USD sarà al centro dell’attenzione, in attesa dei dati sulle vendite al dettaglio della Nuova Zelanda. Il secondo trimestre è stato positivo per la Nuova Zelanda e i dati sulla spesa dei consumatori dovrebbero mostrarlo.

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