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Perché la Fed svolterà per tagliare i tassi prima di quanto pensiate

Pubblicato 15.07.2022, 15:05
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  • Si prevede che la Fed alzi i tassi in maniera più aggressiva del previsto per controllare l’inflazione.
  • Di conseguenza, molti hanno iniziato a preoccuparsi di una possibile recessione.
  • Alla luce di questo, cresce la convinzione che la Fed possa cambiare direzione e tagliare i tassi all’inizio del 2023.
  • Gli operatori dei mercati hanno alzato le aspettative verso un aumento di tassi di interesse in maniera più aggressiva del previsto nel tentativo di contrastare l’inflazione più elevata degli ultimi decenni.

    Lo strumento di osservazione dei tassi della Fed di Investing.com ha mostrato mercoledì una possibilità dell’80% di un aumento di 100 punti base alla fine del vertice del 26 e 27 luglio.

    Alla fine degli scambi di giovedì aveva mostrato una probabilità del 44% di un aumento di 100 punti base.

    Fed Rate Monitor Tool

    Prima dei dati che hanno mostrato l’IPC al massimo di 40 anni del 9,1% a giugno, i mercati avevano previsto un aumento di 75 punti base.

    Tuttavia ora vediamo una possibilità di 175 punti base nei prossimi quattro vertici fino alla fine dell’anno, che porteranno i tassi dei Fed Funds in un range tra 3,50% e 3,75% per la fine del 2022.

    La banca centrale statunitense ha già aumentato il tasso di interesse di riferimento di 150 punti base quest’anno.

    Tuttavia, guardando al futuro, il percorso di rialzo dei tassi della Fed è meno certo, con la possibilità di un potenziale taglio dei tassi già nel primo trimestre del 2023.

    Infatti, i crescenti segnali di rallentamento della crescita economica e l’allentamento delle pressioni inflazionistiche potrebbero indurre la Fed a fare un’inversione di rotta e a passare a un taglio dei tassi.

    Crescenti segnali di recessione

    Con il previsto inasprimento della politica monetaria da parte della Fed per combattere l’inflazione, molti hanno iniziato a temere una recessione.

    A giudicare dagli ultimi dati rilasciati, la crescita economica degli Stati Uniti ha subito un notevole rallentamento nelle ultime settimane, con un peggioramento degli indicatori prospettici che fanno presagire una brutta contrazione nel terzo trimestre.

    Non ci sorprende che il tracker del PIL della Fed di Atlanta indica una contrazione dell’1,2% nel secondo trimestre.

    . Atlanta Fed’s GDPNow tracker

    Con l’economia in calo dell’1,6% nel primo trimestre, si ha la definizione di una recessione tecnica, generalmente definita da un calo del PIL per due trimestri consecutivi in calo.

    La reazione nel mercato dei bond semplifica i crescenti timori che la Fed possa innescare una recessione con un aumento dei tassi.

    Il rendimento dei decennali USA, che si sono avvicinati al 3,50% il 14 giugno è crollato rapidamente al minimo del 2,75% il 6 luglio, nell’ambito della revisione delle previsioni economiche.

    U.S. 10-Year Treasury

    A questo punto non dobbiamo più chiederci se e quando l’economia entrerà in recessione, ma piuttosto quanto sarà grave il ribasso.

    Picco dell’inflazione

    Aumentano i segnali di un picco dell’aumento dei prezzi e di una possibile moderazione nei prossimi mesi.

    L’indice dei prezzi al consumo core che esclude la componente volatile di alimentari ed energetici, si è raffreddato al 5,9% a giugno, innescando un rallentamento dal 6,0% registrato a maggio.

    U.S. Core CPI

    Come mostra il grafico sopra. L’indice IPC core è rallentato per tre mesi consecutivi dopo aver raggiunto il picco del tasso annualizzato del 6,5% a marzo.

    Con i prezzi di greggio e benzina scesi bruscamente da metà giugno, l’IPC dovrebbe decelerare a luglio.

    E non sono solo le materie prime del settore energetico ad essere scese dai picchi: i prezzi di frumento, mais, soia, orzo, avena, caffé, succo d’arancia e persino delle ali di pollo sono scesi almeno del 20% dai recenti massimi, indicando una moderazione nell’inflazione dei prezzi dei generi alimentari.

    Commodities Now Vs. YTD

    Di conseguenza, il calo dell’IPC potrebbe offrire alla Fed un altro catalizzatore per iniziare a tagliare i tassi dal prossimo anno.

    Il mercato prevede un taglio dei tassi nel Q1 2023

    Il mercato si aspetta un taglio dei tassi completo nel primo trimestre del prossimo anno mentre la Fed combatte la recessione che ha creato.

    U.S. Interest Rate Cut Expectations

    Tra le principali banche di Wall Street inizia a girare la voce che la Fed terminerà il ciclo di aumenti dei tassi a dicembre, in risposta ad un’inflazione minore e alle condizioni di recessione.

    Il top strategist di Bank of America (NYSE:BAC) ed ex analista della Fed di N.Y. Marc Cabana ha pubblicato uno nota giovedì in cui avvisa:

    “[Bank of America] sta effettuando delle sostanziali revisioni al ribasso delle nostre previsioni dopo che il nostro team sull’economia USA ha parlato di una leggera recessione per il 2022 ed aumenti inferiori dei tassi da parte della Fed”

    Bank Of America Economic Projections

    Nota: L’autore attualmente non possiede nessuno dei titoli menzionati nel presente articolo.

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