È indubbio che l'economia statunitense stia rallentando e basti dare uno sguardo alle spese per consumi personali reali e al reddito reale disponibile per propugnare quanto asserito. Anche guardando il secondo preliminare del PIL del primo trimestre del 2024, ci accorgiamo che è stato in netto calo rispetto all’ultimo trimestre del 2023, in cui aveva fatto segnare un bel 3.40%. Anche questo è innegabile, specialmente se ci soffermiamo al dato grezzo, ma con un’analisi più attenta scopriamo che le cose sono meno cupe di quanto si possa pensare. Confrontando ancora i dati, sempre riferiti agli ultimi due trimestri, notiamo che i consumi sono calati, passando da un robusto 2.20% all’1.30%. Gli investimenti, invece, si assestano nell’ultimo trimestre 2023 ad un modesto 0,15% contro lo 0,57% del primo trimestre 2024. E ma le scorte? Non li conteggio perché in entrambi i trimestri hanno avuto all’incirca lo stesso calo in contributo percentuale. Rimangono la spesa pubblica e le esportazioni nette a darci un quadro più esaustivo. Infatti, la spesa pubblica segna lo 0,20% nel primo trimestre 2024 contro lo 0,80% dell’ultimo trimestre del 2023: una contrazione importante perché sottrae lo 0,60% al PIL complessivo. Ma l’ultimo dato, le esportazioni nette, è stato il determinante fondamentale del differenziale tra i due dati complessivi: nel primo trimestre 2024 sono calate dello 0,90% contro il dato positivo dello 0,20% dell’ultimo trimestre 2023. In ultima analisi, se all’1,30% del dato preliminare del primo trimestre 2024, aggiungiamo l’1% circa delle esportazioni nette e lo 0,60% della spesa pubblica ci ritroviamo con un PIL del 2,90%. Non affatto male e in linea col precedente. Sicuramente, il calo dei consumi è un fattore rilevante, ma l’aumento degli investimenti, il forte calo delle esportazioni nette, grazie alla forza del dollaro, e il calo della spesa pubblica, dipingono un quadro non affatto allarmante e che ci permette di mettere da parte, ancora per qualche mese, i proclami che l’America stia andando in recessione o, ancor di più, in stagflazione.