Nelle ultime settimane il mercato ha affrontato con impeto la questione delle prospettive di crescita globale. Eurozona in difficoltà, segnali di ripresa in Cina e la continua sovraperformance degli Stati Uniti. Questo, in sostanza, quello che legge sui grafici. L'attenzione ora è puntata sulla crescita degli Stati Uniti per il primo trimestre 2019. C’è ottimismo, ottimismo scaturito da tutta una serie di sorprese positive sui dati delle scorse settimane e quindi le aspettative sono alte. La previsione indica +2,0% su base annua (da un +2,2% rivisto al ribasso nel quarto trimestre 2018) ma la Fed di Atlanta col suo modello previsionale ha dato una lettura del +2,7%, quindi decisamente superiore al 2%.
Ora, il dollaro è stato molto forte ultimamente e potrebbe aver già inglobato il dato ma è evidente che sorprese al rialzo potrebbero fornire ulteriore carburante. I principali mercati, stamattina, sono evidentemente in fase di attesa e quindi di consolidamento ma attenzione perché osservando meglio la situazione si intravede ancora qualche movimento di liquidità verso asset rifugio con lo yen e l'oro che registrano ulteriore apprezzamenti. Non lo stesso si può dire dei rendimenti obbligazionari, che invece hanno perso un po’ di smalto.
Wall Street ha chiuso la sessione di ieri con l'S&P 500 che ha perso appena un tick attestandosi a 2926. I futures statunitensi sono apparsi altrettanto cauti e i mercati asiatici sono rimasti altrettanto sull’attenti con il Nikkei -0,2% dell’ultima sessione prima di una chiusura di ben 10 giorni per festività nazionale, mentre lo Shanghai Composite chiudeva a -0,3%. Nel forex c’è poca direzionalità eccezion fatta per AUD e NZD che provano a recuperare parte delle perdite recenti. Nelle materie prime il livello chiave a breve termine dell’oro è sempre 1280 mentre il petrolio continua a consolidare dopo i recenti guadagni.
Oltre al PIL USA, del quale si è detto, attenzione anche alla lettura finale del Michigan Sentiment dei consumatori per il mese di aprile, dato che dovrebbe attestarsi a 97,0 (da 96,9 della lettura preliminare, ma in calo dal 98,4 della lettura finale di marzo).