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Oggi i mercati valutari si muovono sull’onda di notizie e dati economici. I principali temi di discussione sono l’inflazione australiana inferiore al previsto, la persistente contrazione in Cina, il calo del deficit di bilancio e i verbali ottimisti della BoE nel Regno Unito, e i dati contrastanti riferiti ai PMI nell’Eurozona. La GBP è in calo contro USD ed EUR nonostante le buone notizie economiche, mentre l’AUD continua a essere venduto in modo generalizzato. L’AUD/NZD tende al ribasso perché, alla riunione del 24 aprile, la Reserve Bank of New Zealand dovrebbe aumentare il tasso OCR per il secondo mese consecutivo.
Nel Regno Unito cala il disavanzo di bilancio, verbali della BoE all’insegna dell’ottimismo
Dai verbali della riunione del Comitato di Politica Monetaria (CPM) della BoE di aprile filtrano toni ottimisti. Secondo i regolatori britannici, la ripresa nel Regno Unito si sta rafforzando e quest’anno la crescita è vista vicino all’1% nel primo e nel secondo trimestre. La BoE ha affermato che si assiste solo a un “modesto riequilibrio verso gli investimenti”, in linea con le preoccupazioni del FMI. Tutti i partecipanti hanno votato a favore del mantenimento del tasso al minimo storico dello 0,50%. La sterlina più debole favorirà chiaramente esportazioni e investimenti stranieri nel prossimo futuro. Si è accennato al rischio di un deficit più consistente delle partite correnti. Oltre alle previsioni di crescita ottimiste, a marzo nel Regno Unito è calato il disavanzo di bilancio; i prestiti netti sono scesi a 107,7 miliardi di sterline a/a (rispetto a 115,1 mld GBP), come riferito oggi dall’Ufficiale Nazionale di Statistica a Londra.
La coppia GBP/USD è scesa a minimi infragiornalieri dopo la pubblicazione dei dati e dei verbali. Gli indicatori di trend e momentum sono costantemente rialzisti, anche se oggi a Londra, sulle coppie scambiate in GBP, pesa la debolezza persistente di esportazioni e investimenti stranieri. Gli ordini d’acquisto per opzioni in scadenza oggi si susseguono da 1,6775 a 1,6900. La coppia si sta avvicinando alla soglia d’ipercomprato (RSI al 64%), quindi i corti correttivi frenano il rialzo. La resistenza a breve termine corrisponde alla banda di Bollinger superiore a 30 giorni, a quota 1,6870.
Ieri l’EUR/GBP ha raggiunto il nostro obiettivo di medio termine a 0,82042 (minimo 5 marzo), compiendo un rimbalzo dalla zona di supporto a 0,81828 / 0,82000 (ieri equivalente alla banda di Bollinger inferiore a 30 giorni / supporto psicologico). Il momentum tendenziale rimane negativo; manterremo la nostra impostazione ribassista finché terrà la resistenza in corrispondenza della media mobile a 100 giorni (0,82942).
La RBA tira un sospiro di sollievo dopo l’IPC inferiore alle attese
Nel primo trimestre l’inflazione australiana ha subito un’accelerazione più rapida pari al 2,9% a/a (rispetto al 2,7% registrato nel trimestre precedente), ma inferiore al 3,2% previsto. L’inflazione primaria australiana rimane quindi all’interno della fascia obiettivo fissata dalla RBA (2-3%) e fa passare in secondo piano i falchi della banca centrale. L’AUD è sceso significativamente contro tutte le altre valute del G10 dopo la pubblicazione dell’IPC e l’impostazione diventa negativa. La RBA ha tirato un sospiro di sollievo, soprattutto dopo che il ministro del Tesoro Hockey aveva espresso il suo malcontento rispetto all’impostazione neutrale della politica della banca centrale.
Il rialzo dei prezzi al consumo nel trimestre scorso aveva costretto la RBA a modificare la sua impostazione da accomodante a neutrale. Il governatore Stevens aveva improvvisamente cambiato registro, passando dall’”obiettivo degli 85 centesimi” (contro l’USD) a un più morbido “l’AUD è ancora ai massimi storici”. Ora, ricordiamo che l’IPC si aggira sui massimi della fascia obiettivo della RBA. La banca centrale prevede che l’IPC non supererà in modo significativo la fascia nei prossimi due anni (noi nutriamo dei dubbi). Per il momento, il rallentamento in Cina e l’indebolimento dello yuan probabilmente freneranno le pressioni al rialzo, considerando che la Cina è il destinatario di più di un terzo delle esportazioni australiane.
Come sospettato, la divergenza fra RBA e RBNZ pesa sulla coppia AUD/NZD con l’avvicinarsi della riunione della RBNZ del 24 aprile. Si prevede che la Reserve Bank of New Zealand aumenterà il tasso OCR dal 2,75% al 3,0% per il secondo mese consecutivo. L’AUD/NZD è stato venduto aggressivamente, scendendo a 1,0787 (sotto la media mobile a 21 giorni); una chiusura giornaliera inferiore a 1,0770 (media mobile a 100 giorni e pivot MACD) dovrebbe confermare l’inversione ribassista di breve termine. Secondo noi la coppia di valute oceaniane rientrerà nell’ampio trend ribassista.
The Risk Today
EUR/USD L’EUR /USD è balzato ieri in prossimità del supporto a 1,3780. Tuttavia il rally rialzista è debole. Un supporto orario si attesta a 1,3780 (minimo 22/04/2014, vedasi anche il minimo del canale discendente). La prossima resistenza si attesta a 1,3906 (massimo 11/04/2014). La configurazione tecnica a breve termine resta positiva finché regge il supporto a 1,3730. Nel lungo periodo l’EUR/USD resta in un trend rialzista dominante, lasciando intravedere un rialzo addizionale. Una resistenza importante si attesta ora a 1,3876 (massimo 24/03/2014).
GBP/USD La coppia GBP/USD ha violato il livello di Fibonacci a 1,6823. Una solida rottura al di sopra segnerebbe la formazione inversa di un trend rialzista a breve termine. La prossima resistenza si attesta a 1,7043 (11/11/2011). Lo slancio rialzista di breve termine resta intatto finché regge il supporto orario a 1,6684 (resistenza precedente). A più lungo termine i prezzi continuano a muoversi in un canale ascendente. Di conseguenza una propensione rialzista resta favorita finché regge il supporto a 1,6460. Un’importante resistenza si attesta a 1,7043 (massimo 05/08/2009).
USD/JPY L’USD/JPY ha violato la resistenza a 101,20. Finché resiste il supporto orario a 102,37 (vecchio modello di riferimento), viene favorito un ulteriore aumento a breve termine. Le resistenze orarie si attestano a 102,83 (21/04/2014) e poi a un distante 104,13 (massimo 04/04/2014). Una propensione rialzista di lungo periodo è favorita finché regge l'area di supporto chiave data dalla media mobile a 200 giorni (attorno a 100,80 ) e a 99,57 (vedasi anche la linea di tendenza in ascesa dal minimo a 93,79 ( 13/06/2013). Un’importante resistenza si attesta a 110,66 (massimo 15/08/2008).
USD/CHF L’USD/CHF resta nella fase di debolezza seguendo la rottura della resistenza a 0,8805. Tuttavia, finché regge il supporto orario a 0,8820 (minimo 21/04/2014), si propenderà per un movimento verso la resistenza a 0,8930 (massimo 04/04/2014). In una prospettiva a più lungo termine la struttura presente da 0,9972 (24/07/2012) è vista come un’ampia fase correttiva. I recenti miglioramenti tecnici suggeriscono un indebolimento delle pressioni a vendere e il potenziale per una formazione di base. Una rottura decisa della resistenza chiave a 0,8930 spianerebbe la strada a un’ulteriore forza a medio termine.