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Preoccupazioni cinesi in una setttimana dal 'super-calendario'

Pubblicato 29.01.2019, 09:55

Hedgeye

Nella giornata di venerdì si era respirato un tono chiaramente positivo, grazie alla riapertura del governoe a un articolo del WSJ (onestamente povero di informazioni veramente nuovee inattese) sulla disponibilità Fed a fermare la riduzione dello stato patrimoniale in tempi relativamente brevi. Ieri la situazione si è capovolta con le (più tangibili?) preoccupazioni riguardanti la crescita globale e quella cinese in particolarepronte a riprendersi il palcoscenico con qualche evento/comunicazione aziendale a fare da catalizzatore al sentimento negativo. Indici azionari al ribasso, spread dei corporate bonds più larghi, acquisti di carta governativa, VIX più alto hanno fornito il consueto pacchetto completo di una sessione di (non drammatico) risk-off.

Calendario

l super-calendario della settimana...

Negative Micro. Il principale catalizzatore per un inizio di settimana in perdita per gli indici azionari è stato un fattore bottom-up: notizie negative provenienti dal mondo corporate. I risultati di Caterpillar hanno mancato le attese con il margine più ampio dal 2008 (di 44 cents per azione) indicando l’attività in Cina, che l’azienda si aspetta essere stagnante nel 2019,come principale fattore per una guidance negativa. Il costruttore di attrezzatura per attività di costruzione ed estrattiva, da tempo considerato un punto di riferimento per l’attività industriale globale, ha mostrato margini operativi in contrazione a causa di più alti costi di lavoro, trasporto e materiali. L’azione ha perso ieri il 9.3%. Dal canto loro i titoli NVIDIA (NASDAQ:NVDA) hanno perso il 13.8%, pesando su tutto il comparto tecnologico, dopo aver tagliato la guidance per i ricavi del Q4 (il reporting ufficiale arriverà solo a metà febbraio) indicati a 2.2 bio USD (+/-2%) rispetto ad attese incentrate su un ben più corposo 2.7 bio. Il CEO Jensen Huang ha descritto il trimestre da poco concluso come "extraordinary, unusually turbulent, and disappointing”. Anche qui ad essere indicate alla radice della delusione sono le vendite (le divisioni più colpite quelle di GPU, le CPU per videogiochi, e iprodotti per datacenter). Vale: il gruppo minerario brasiliano è il chiaro responsabile della tragedia brasiliana causata dal cedimento di una diga con 60 morti accertati e più di 300 dispersi (e pochissime probabilità di ritrovare qualcuno vivo). In una storia differente ma parallela a quella della Pacific Gas & Electric Company che rischia il fallimento per la cause di risarcimento in seguito agli incendi in California dello scorso autunno, l’entità dei risarcimenti che le amministrazioni federale e locale stanno già chiedendo è di svariate decine di miliardi di dollari ma la portata dei potenziale impatto sull’azienda è ancora tutta da accertare. Ieri il titolo ha perso più del 20% trascinando il Bovespa (di cui capitalizza circa il 10%) a un -2.3%. Dramma carioca a parte, il rallentamento cinese resta quindi il leit-motiv delle notizie negative sul fronte aziendale, come era stato per Apple (NASDAQ:AAPL) a inizio anno e solo settimana scorsa per Intel, e,più genericamente parlando, il vero elefante in una stanza popolata anche da altre distrazioni più o meno importanti (shutdown, Brexit, Russiagate, negoziati con la Cina, Federal Reserve).

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BRL

Cina

Parlando di Cina è naturale introdurre il tema delle negoziazioni con gli Stati Uniti che stanno per riprendere a Washington coinvolgendo livelli ben più alti rispetto a 10 giorni fa a Pechino. Il plenipotenziario Liu He e la sua delegazione incontrerà esponenti dell’esecutivo del calibro di Robert Lighthizer, Peter Navarro, Larry Kudlow, Wilbur Ross, Steven Mnuchin tra domani e dopo domani. Qualche indiscrezione addirittura riporta la possibile presenza dello stesso Trump al tavolo. Gli ultimi sviluppi su fronti collegati sembrano però mettere in difficoltà l’attività diplomatica prima ancora che l’incontro inizi: a) nonostante le esplicite ammonizioni in questo senso (CHINA FOREIGN MINISTRY SAYS URGES U.S. NOT TO ISSUE EXTRADITION REQUEST FOR MENG, AVOID GOING FURTHER DOWN THE WRONG PATH) è arrivata la conferma ufficiale che il tentativo di estradizione del CFO è in atto(U.S. HAS FILED FORMAL EXTRADITION REQUEST ON HUAWEI CFO); b) il Dipartimento di Giustizia statunitense ha aperto un altro fronte nella battaglia contro Huawei, accusando (con prove evidenti e dettagliate) la società di avere un esplicito programma per incentivare i dipendenti a rubare segreti tecnologici alle aziende americane. Trump dopo le recenti sconfitte subite sul fronte interno, costretto a spostare il discorso sullo Stato dell’Unione alla Camera (ora previsto per 5 febbraio) e a riaprire senza ottenere i fondi desiderati il governo (seppur temporaneamente fino al 15 febbraio), ha disperatamente bisogno di una vittoria diplomatica ma in questo clima difficilmente riuscirà ad ottenere già in questa fase delle concessioni cinesi spendibili come un successo.

Aggiornamento Brexit. Il Parlamento ha votato lo scorso 15 gennaio per respingere l’accordo di uscita raggiunto da Theresa May con l’EU, innescando un processo che potrebbe portare ad un’uscita senza accordi arrivasse il 29 marzo senza una scelta parlamentare attiva in altra direzione. Il Primo Ministro, di fronte agli out-out imposti da Corbyn per collaborare a un compromesso bipartisan, ha per ora optato peril tentativo di tornare sui suoi passi (rispetto a un atteggiamneto più aperto alla collaborazione con l’opposizione) e continuare nel tentativo di compattare la sua maggioranzaattorno ad una versione revisionata delsuo accordo. I suoi critici sostengono invece che sia tempo per il governo di cedere l’iniziativa a Westminster affinché i legislatori possano evitare, con un atteggiamento più responsabile, una possibile catastrofe (i.e. la cosiddetta‘no-deal Brexit’). Su questo sfondo si articola l’importante giornata di oggi in cui i deputati dibatteranno e voteranno (a partire dalle 8pm) una serie di emendamenti (più di 10, ma non tutti verranno necessariamente ammessi a dibattito e voto dallo storico speaker John Bercow) che si spera possano indicare in quale direzione vada cercatala maggioranza in grado di uscire dallo stallo. Sono due in particolare quelli in grado di indicarci cosa aspettarci peril prossimo futurodi questa sempre imprevedibile saga.

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- L’emendamento Murrison/Brady è stato introdotto da due deputati conservatori ed è appoggiato dal governo. Chiede che la famigerata ‘backstop’ irlandese sia limitata nel tempo (a fine 2021) o che sia rimossa del tutto e sostituita da “accordi alternativi”. Il tentative è chiaro anche se apparentemente disperato. Theresa May vuole ottenere una maggioranza per il suo accordo in una versione 2.0 sul tema più controverso per poi potersi presentare a Bruxeklles con una richiesta da ‘prendere o lasciare’ rafforzata dall’esistenza di una effettiva maggioranza in grado di ratificarla. Il piano presenta due problemi. Il primo è riuscire effettivamente a ottenere la maggioranza. Ci sono state indicazioni di apertura del DUP e di alcuni hard-Brexiteers (Boris Johnson) in questo senso ma esisterebbe al momento comunque una frangia ribelle tra i Tories non disposta ad appoggiare l’emendamento. E come si sa imargini di manovra (i.e. di voto) per la May sono estremamente risicati. Il problema più grosso però è all’estero. Finora la posizione irlandese/europea sul tema è stata molto ferma. Nessuna disponibilità a rinegoziare la backstop che è già considerata nella sua attuale formulazione il massimo compromesso concedibile. La speranza del governo inglese è di incassare un cedimento di fronte a un ultimatum e alla pressione di un uscita senza accordi che indubbiamente danneggerebbe non poco anche l’Unione europea.

- L’emendamento Cooper/Boles (un’iniziativa bipartisan) prevede l’imposizione al governo di richiedere un’estensione della scadenza di 9 mesi (fino a fine anno ma il timing è negoziabile) nel caso un accordo non venga raggiunto entro il 26 febbraio. Al momento non è ancora chiaro se quest’iniziativa sia in grado di raccogliere una maggioranza dal momento che Corbyn non si è espresso apertamente in suo favore e alcuni deputati laburisti, eletti in collegi in cui la Brexit è stata votata a forte maggioranza,sarebbero restii a perseguire una strategia che appare come un tradimento relativamente esplicito del voto popolare. Da recenti sondaggi emerge infatti come il rinvio della scadenza (senza una motivazione precisa come indire un referendum o elezioni anticipate) sia una delle scelte considerate più impopolari.

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Ci sono poi altri emendamenti che mirano a rinvii, a impostare iter procedurali in grado di evitare un ‘no-deal’ per mancanza di alternative o di portare a un voto che possa predisporre un referendumma idue sopra citati sono quelli che, nell’essere accolti o respinti,sono maggiormente in grado di indicarci le probabili mosse future della politica UK. Se il primo (May 2.0)fosse approvato, Theresa May continuerebbe a guidare il processo e sarebbe autorizzata a tentare un’ultima e più pericolosa negoziazione con l’Europa. Un percorso da un certo punto di vista più lineare ma anche molto più rischioso. Se il secondo avesse supporto sarebbe una chiara sconfitta per il governo, costretto a cedere l’iniziativa a un parlamento che mostrerebbe una maggioranza non in una scelta precisa ma nella forte volontà di evitare il no-deal a qualsiasi costo, provando a rinviarea prescindere la scadenza del 29 marzo e con ogni probabilità spaccando in maniera chiara il partito conservatore. Il tentativo successivo sarebbe quello di ricreare una maggioranza incrociata in grado di sviluppare una forma più morbida di Brexit (unione doganale o modello norvegese) andando a rinegoziare la parte non vincolante di dichiarazione politica dell’attuale accordo. Un piano più confuso ma in cui il temuto esito del no-deal sarebbe quasi certamente evitato, perlomeno il 29 marzo.

L’evento più interessante di oggi riguarderà l’evoluzione politica UK che arriverà però solo in tarda serata. Continuano a fioccare trimestrali: Apple, Ebay, Pfizer i nomi più rilevanti della sessione odierna. Buona giornata.

Calendario

Sarà la settimana più intensaper le trimestrali. In giallo i titoli del Dow...

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