Il gas naturale ha superato l’attesissimo livello dei 7 dollari, raggiungendo il massimo dal 2008. Non c’è alcun segnale che la corsa plurisettimanale finisca presto e qualcuno parla persino di un prezzo a due cifre prima che si fermi.
Due fattori, le scorte precariamente basse e l’incessante domanda di GNL, nonché una terza, inattesa, spinta (un clima più freddo del solito) si sono combinati per cinque settimane, concedendo ai long un guadagno complessivo del 50% dalla settimana terminata il 4 marzo.
Con il contratto del mese successivo al picco di 7,090 dollari ieri, i grafici ora mostrano che il prossimo livello da battere sarà il massimo dall’ottobre 2019 di 7,348 dollari.
“Il rischio di rialzo sul mercato resta alto ed il contratto potrebbe benissimo salire ancora prima di trovare sollievo”, scrive Dan Myers, analista della Gelber & Associates di Houston, in una email ai clienti ieri.
I grafici tecnici del contratto Henry Hub sono di supporto quanto i fondamentali, spiega Sunil Kumar Dixit, a capo delle strategie tecniche di skcharting.com.
“L’aumento delle barre rialziste e le letture stocastiche di 90/72 annunciano ulteriori fuochi d’artificio per ritestare i 7,40 dollari sul breve termine”, dice Dixit.
Aggiunge che l’indice di forza relativa, un’affidabile indicatore dello slancio, si attesta a 72, implicando “ampio potenziale di rialzo”.
“Solo una debolezza sotto 6,57 dollari segnalerebbe una correzione a breve termine a 5,95 dollari” conclude Dixit.
Previste minuscole iniezioni nelle scorte
Contribuisce alle preoccupazioni il livello delle scorte di gas: la Energy Information Administration dovrebbe riportare una minuscola aggiunta di 15 miliardi di piedi cubici (bcf) nelle scorte la scorsa settimana, con i generatori energetici che hanno bruciato più combustibile e le esportazioni di GNL in Messico schizzate.
In paragone, nella stessa settimana dell’anno scorso si è registrata un’aggiunta di 55 bcf. La media quinquennale (2017-2021) indica +33 bcf.
Nella settimana del 1° aprile, le utenze energetiche hanno utilizzato 33 bcf di gas dalle scorte e gli analisti lo hanno definito probabilmente l’ultimo prelievo della stagione invernale.
Fonte: Gelber & Associates
L’iniezione che gli analisti hanno previsto per la settimana terminata l’8 aprile porterebbe le scorte ad 1,397 mila miliardi di piedi cubici, circa il 17,8% al di sotto della media quinquennale ed il 23,9% al di sotto dei livelli di un anno fa.
“Nel complesso, il mercato si è un po’ allentato (per la) settimana, con l’aumento delle scorte che ha superato quello della domanda”, scrive nella sua email Myers di Gelber & Associates.
Anche il clima continua a remare contro i trader. Malgrado un po’ di clima mite dalle previsioni meteo che ha ridotto la domanda totale di gas naturale nelle prossime settimane di circa 7 bcf, la previsione per aprile sembra ancora più fredda della media.
Prezzo a due cifre?
Il risultato di un aprile più freddo del solito si vede in quasi ogni iniezione delle scorte che si prevede essere minore della media quinquennale per il mese. L’iniezione che sarà annunciata dall’EIA nel corso della giornata probabilmente sarà di 11-12 bcf al di sotto della media quinquennale.
“Il mercato è chiaramente preoccupato per i rischi per le scorte invernali, con pochi meccanismi fondamentali sensibili ai prezzi rimasti per allentare il mercato”, spiega l’analista senior di EBW Eli Rubin nei commenti su naturalgasintel.com. Ed aggiunge:
“Al contrario, il mercato potrebbe sempre più mettere in conto il rischio di … raggiungere la doppia cifra, riprezzando la curva forward decisamente più in alto verso l’estate”.
I tori del gas hanno comprato su ogni calo di prezzo nelle ultime quattro settimane, frustrando gli orsi, che si aspettavano un aumento della produzione considerato il contesto di prezzi più alti e l’aumento degli impianti di trivellazione attivi. La produzione invece è scesa lievemente a metà settimana, in base alle stime.
“Il mercato essenzialmente è su un treno al rialzo a senso unico, a prescindere dalle variazioni giornaliere dei dati, in ogni caso”, scrive Bespoke Weather Services, confermando i commenti di Rubin di EBW.
“Ma questo lascia accesa la sensazione che la via della minore resistenza resti al rialzo”.
Gli orsi, intanto, conservano la speranza di un prolungato periodo di meteo sfavorevole per migliorare le scorte, “il che non è successo finora in questa bassa stagione” tra fine inverno e metà primavera, puntualizza NatGasWeather nei commenti su naturalgasintel.com.
Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.