- Dopo il calo dei prezzi della benzina, i consumatori potrebbero spendere in altro
- Shopping sottotono per il ritorno a scuola
- I trader si aspettano un aumento di 0,75 punti percentuali negli USA
I consumatori si stanno riprendendo dopo aver sopportato un’estate difficile fatta di prezzi elevati dei carburanti, conti d’albergo salati e costose grigliate? Potremmo avere notizie positive sulla situazione della spesa questa settimana nel report sulle vendite al dettaglio di giovedì mattina.
Secondo la Bank of America (BofA) Global Research, le previsioni indicano che la crescita della spesa non cambierà rispetto a luglio, ma gli analisti di BofA sono ottimisti su un dato forte grazie alla spesa con le carte di credito. Tuttavia, le previsioni sono ottimiste sulle vendite al dettaglio, meno quelle di auto e carburanti.
Raffica di dati: l’IPC arriva martedì, le vendite al dettaglio giovedì
Fonte: BofA Global Research
Dopo che i prezzi alla colonnina sono scesi per circa 90 giorni consecutivi, le persone hanno più soldi a disposizione da spendere in beni discrezionali. I dati sulla spesa con carta di BofA per il mese di agosto rivelano un aumento della spesa discrezionale nelle tre fasce di reddito. L’aumento del mese scorso arriva dopo tre mesi di crescita bassa o negativa della spesa che esclude alimentari, carburanti e utenze.
La spesa discrezionale è aumentata ad agosto
Fonte: BofA Global Research
Inoltre, mentre si parla molto del fatto che gli americani abbiano speso i risparmi in eccesso accumulati durante la pandemia, i consumatori nazionali hanno ancora una notevole quantità di contanti nei conti correnti e di risparmio. BofA osserva che tutte le fasce di reddito hanno saldi di risparmio superiori di circa il 60% ai livelli pre-pandemia.
I risparmi in eccesso rimangono elevati
Fonte: BofA Global Research
I consumatori sono quindi pronti a spendere mentre ci avviciniamo al cuore della stagione dello shopping. Questo dopo un periodo di acquisti fiacchi per il back-to-school, in cui i dati interni di BofA suggeriscono che la spesa totale per il rientro a scuola è scesa del 4% rispetto all’anno precedente, contro un +1% previsto dalla National Retail Federation.
Spesa scolastica alta all’inizio della stagione, ma più debole su base annua
Fonte: BofA Global Research
La Federal Reserve vuole che la spesa si “raffreddi” e che la crescita economica si attenui nei prossimi mesi e trimestri. La scorsa settimana, il presidente Powell ha rilasciato un’intervista al Cato Institute apparentemente programmata. Le sue parole e la sua retorica sono state più o meno le stesse dopo il discorso di Jackson Hole diretto e aggressivo tenuto ad agosto. La Fed è decisa a sconfiggere l’inflazione attraverso la politica dei tassi di interesse e l’inasprimento quantitativo che ha preso piede questo mese.
Gli operatori hanno dato praticamente per scontato un terzo rialzo dei tassi di 0,75 punti percentuali nel vertice del FOMC della prossima settimana. La certezza è così alta, al 91% secondo lo strumento Fed Watch del CME Group, grazie a una notizia del Wall Street Journal della scorsa settimana. Nick Timiraos del WSJ è diventato di fatto “l’uomo che sussurrava alla Fed”, per cui la sua notizia, secondo cui era in arrivo un aumento dei tassi di 75 punti base, ha smosso i mercati. I rendimenti hanno chiuso la settimana vicino a nuovi massimi su tutta la curva.
Si attende con fiducia un aumento di 75 punti base
Fonte: CME Group
Morale della favola
Sul fronte dei dati economici c’è stata grande tranquillità dopo il report sull’occupazione non agricola NFP del 2 settembre. Questa settimana, tuttavia, avremo una serie di importanti report che, pur non avendo un impatto sulla decisione della Fed di mercoledì prossimo, saranno importanti per le decisioni politiche di novembre e dicembre.