L'articolo apparso il 12 dicembre scorso su The Art NewsPaper a firma di Kabir Jhala cerca di delineare un primo consuntivo sul mercato dell'arte nel 2024 evidenziando come, nel corso dell'anno, sia continuato il crollo del mercato dell'arte internazionale con la conseguenza di veder schiacciati grandi player del settore e ipotizzare vendite clamorose come quella di Frieze.
Nel corso dell'anno la fascia alta del mercato ha continuato a contrarsi e i lotti più importanti non sono riusciti a raggiungere i valori visti durante la pandemia di Covid-19 o negli anni precedenti così come la richiesta di opere ultra-contemporanee è sostanzialmente svanita.
Nell'articolo si evidenzia il calo, per il per il secondo anno consecutivo, delle vendite in asta. e una delle conseguenze di questo calo si sono viste con l'annuncio di importanti licenziamenti del personale fatto da Sotheby's il quale ha anche comunicato un forte calo (88%) degli utili "core". Ciò non ha impedito al fondo patrimoniale di Abu Dhabi, ADQ, di iniettarci ben 1 miliardo di dollari, il più grande investimento nell'arte degli ultimi anni, secondo l'amministratore delegato di Sotheby's Charles Stewart.
Christie's, invece, ha visto le sue quotazioni crollare anche a seguito di un importante cyberattacco con hacker che si sono impossessati delle informazioni dei clienti richiedendo un un riscatto.
Questa è anche diventata la prima casa d'aste ad aprire in Arabia Saudita, desiderosa di trarre profitto dalla crescente base di collezionisti del Regno. L'acerrima rivale Sotheby's, per non essere da meno, ha annunciato subito dopo che avrebbe tenuto lì la prima asta dal vivo in assoluto della regione.
Il calo delle vendite ha colpito anche le grandi gallerie: il "titano" dell'arte del dopoguerra Marlborough Gallery, ha annunciato che chiuderà la sue attività dopo 80 anni di attività.
Anche una serie di spazi più piccoli hanno chiuso, da Vitrine a Simone Subal, evidenziando un mercato molto difficile, ma anche chi è riuscito a rimanere aperto ha mostrato segni di tempi molto più magri: White Cube ha tagliato circa 50 posti di lavoro, mentre sono stati effettuati tagli più piccoli al personale presso Pace e David Zwirner.
L'articolo prende anche in esame le recenti fiere di Art Basel Paris evidenziando come sia stata la fiera più attesa del 2024 soprattutto per lo spostamento al Grand Palais e Art Basel Hong Kong che ha tenuto la sua prima mostra su vasta scala dopo la pandemia.
Questiultima si è aperta a una città che sta accusando un drammatico cambiamento con parti del settore culturale che cercando di abbandonare l'influenza di Pechino e i principali attori del mercato che aumentano la loro presenza in loco: sia Sotheby's che Christie's hanno aperto una nuova sede centrale e hanno organizzato vendite serali dal vivo a settembre.
Ma tra le fiere è stato il concorrente di Art Basel, Frieze, a essere al centro della più grande notizia sulle fiere d'arte di quest'anno, dopo che la sua società madre Endeavor ha annunciato di voler esplorare la possibilità di vendere il marchio Frieze che possiede le diverse fiere artistiche di Londra, New York e Los Angeles, Seoul, Chicago una rivista e uno spazio espositivo a Londra. La notizia è deflagrata dopo che il fondo di private equity Silver Lake, ha deciso di acquistare tutte le azioni di Endeavor rendendola privata con un accordo del valore di13 miliardi di dollari e un acquisto a 27,50 Usd ad azione. Questa vendita potrebbe riposizionare il mercato degli artisti emergenti in maniera radicale visto il supporto che Frieze fino ad ora ha dato a questo comparto.
Nell'Unione Europea, gli stati membri si sono mossi (in alcuni casi non ci sono riusciti) per esentare l'arte dalle modifiche all'IVA in vigore dal 1° gennaio 2025. Al momento della pubblicazione, i gruppi commerciali in Francia e Germania hanno fatto pressioni con successo sui loro governi per mantenere o applicare aliquote favorevoli, con la Germania che ha ridotto la sua IVA dal 19% al 7% e mentre l'Italia sta attendendo ancora i suoi legislatori prendano una decisione.
Infine il giornalista segnala come il 2024 sarò ricordato come l'anno in cui si è chiuso il legal-drama epico durato nove anni tra Dmitry Rybolovlev e Yves Bouvier, in cui Ryblovlev ha accusato Bouvier di averlo truffato per centinaia di milioni di dollari su vendite da lui consigliate. Quindi, Bouvier ora dovrà pagare imposte per circa 800 milioni di dollari, così come ha stabilito il tribunale svizzero.