Una calma innaturale si sta diffondendo nei trade del gas naturale ed ha tutto a che fare col clima. Potrebbe sembrare banale, dal momento che il gas naturale ha sempre a che fare col clima.
In questo caso, però, il passaggio delle temperature stagionali dal super-freddo di gennaio/febbraio al disgelo di marzo ha introdotto una relativa calma nei prezzi dei future del gas sull’Henry Hub, col contratto in consegna il mese successivo scambiato in un range stretto di poco più di 30 centesimi questa settimana.
Negli scambi asiatici di questo giovedì, i future di aprile sull’Henry Hub si attestavano a 4,70 dollari per unità termale, alle 15 di Singapore (3:00 di New York), restando nel range ristretto di 4,46-4,774 dollari.
Il gas di aprile ha toccato un massimo di cinque settimane di 5,184 dollari il 7 marzo, con il riferimento globale del greggio, il Brent, ed una serie di altre materie prime schizzate ai picchi pluriennali sul conflitto russo-ucraino.
Il gas naturale, mai stato un mercato influenzato troppo a lungo dalla geopolitica, è rapidamente sceso da lì ai livelli di 4 dollari e mezzo, muovendosi di circa l’1-2% al giorno, rispetto alle oscillazioni a due cifre di inizio febbraio.
È un range di trading che non si vedeva dalla prima settimana di dicembre, quando il mercato era ancora nelle grinfie di un autunno avanzato, prima dell’inizio ufficiale dell’inverno.
L’attuale fenomeno somiglia all’inizio di una piena fioritura di primavera, che comincerà domenica. È un periodo dell’anno in cui il mercato solitamente va in modalità transitoria per qualcos’altro: la bassa stagione.
“Rappresenta il trend discendente osservato nel numero complessivo degli HDD, con la moderazione delle temperature e la riduzione della pesante domanda invernale”, ha scritto in una email ai clienti ieri l’agenzia Gelber & Associates, di Houston.
Gli HDD sono i gradi giorno di riscaldamento, usati per stimare la domanda di riscaldamento di abitazioni ed uffici. Gli HDD misurano di quanti gradi la temperatura media giornaliera è inferiore ai 65 gradi Fahrenheit (18 gradi Celsius).
La scorsa settimana ci sono stati 146 HDD, rispetto alla norma trentennale di 142 per questo periodo dell’anno, secondo i dati di Refinitiv. Due settimane prima, ce ne sono stati 183, rispetto alla norma trentennale di 165 HDD per lo stesso periodo.
Aggiunge Gelber:
“Il picco dell’inverno è ormai passato e, per il momento, il mercato comincia a passare alla bassa stagione”.
La bassa stagione si ha in primavera ed autunno e segna il passaggio dal freddo al caldo e dal caldo al freddo, rispettivamente. Essenzialmente, si consuma meno gas in bassa stagione per il riscaldamento o il raffrescamento, il che spiega il conseguente calo dell’attività di mercato e della volatilità.
La tregua degli scambi significa anche che gli aggiornamenti settimanali sulle scorte di gas naturale riportati dalla US Energy Information Administration ogni giovedì potrebbero mostrare scorte più alte.
Fonte: Gelber & Associates
Per oggi, il consenso degli analisti seguiti da Investing.com è che l’agenzia riporti un calo di 138 miliardi di piedi cubici (bcf). E questo rispetto alla riduzione di 132 bcf della stessa settimana di un anno fa e della media quinquennale (2017-2021) di un utilizzo di 98 bcf. Nella settimana del 18 febbraio, sono stati utilizzati 129 bcf di gas delle scorte.
Se le stime sono corrette, la riduzione nella settimana del 25 febbraio porterebbe le scorte ad 1,644 mila miliardi di piedi cubici (tcf), circa il 13,4% in meno della media quinquennale e l’11,6% in meno rispetto alla stessa settimana di un anno fa.
“Un clima moderatamente freddo è il fattore fondamentale alla base della riduzione superiore alla media”, ha spiegato Gelber & Associates nella sua mail.
Ed ha aggiunto:
“Guardando al futuro, le riduzioni delle scorte dovrebbero diminuire di dimensione e le stime iniziali indicano il potenziale della prima immissione della stagione già nella settimana del 25 marzo”.
NatGasWeather concorda, spiegando che i modelli meteorologici continuano a mostrare condizioni piacevoli (ed una modesta domanda di riscaldamento) per la seconda metà di marzo. Tuttavia, le previsioni sembrano indicare un’aria un po’ più gelida in arrivo verso la fine del mese, aggiunge.
Il pattern dei prossimi 12 giorni resta “eccezionalmente caldo e ribassista”, con le condizioni meteo che dovrebbero risultare in una “domanda nazionale molto più bassa del normale”, scrive NatGasWeather in un report su naturalgasintel.com.
Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.