- Uno dei fronti artici più freddi mai registrati si sta verificando nella maggior parte degli Stati Uniti
- Il freddo potrebbe scatenare una fortissima domanda di gas e combustibile per il riscaldamento, con rally nel 2023
- Ma le previsioni meteo possono cambiare in un secondo
Si è parlato molto dell’impatto che gli aumenti dei tassi delle banche centrali ed una recessione nei paesi occidentali potrebbero avere sulle materie prime. Con il nuovo anno ormai dietro l’angolo, vediamo qualcosa di cui non si è parlato altrettanto spesso e che potrebbe avere una maggiore influenza nel breve periodo sui prezzi delle materie prime, in particolare quelle energetiche: il clima.
Uno dei fronti artici più freddi mai registrati sta interessando gran parte degli Stati Uniti, compresi il Texas e il sud-est.
Cosa implica per le materie prime?
Nel caso del gas naturale, le implicazioni sono un enorme consumo del combustibile per il riscaldamento che potrebbe risultare in ben 500 bcf prelevati dalle scorte nelle prossime tre settimane. Pensiamo, per avere un’idea, che l’utilizzo della settimana scorsa è stato di appena 50 bcf, con un clima relativamente mite. Una tale domanda disordinata potrebbe ampliare il deficit già presente nella media quinquennale per le scorte di gas.
E non è tutto, dicono gli esperti di Gelber & Associates, agenzia di Houston.
“Sebbene sembri esserci un periodo di moderazione delle temperature seguente al picco del freddo all’inizio della prossima settimana, gli stessi modelli meteorologici su periodi più lunghi e gli indicatori che hanno correttamente previsto l’arrivo dell’attuale fronte artico indicano già un’altra tempesta invernale della stessa portata intorno a metà gennaio”.
E aggiungono:
“I prezzi spot del gas naturale fisico sono destinati a schizzare nel corso dei prossimi dieci giorni nella maggior parte degli hub chiave in oltre metà del paese”.
Ma cosa significa esattamente per i prezzi del gas?
All’attestazione di ieri, i future del gas di riferimento sul New York Mercantile Exchange erano a 5,851 dollari per mmBtu. Sebbene il gas naturale sia noto come il “cavallo selvaggio” delle materie prime per la sua natura volatile, le oscillazioni giornaliere del 7%-10% delle ultime settimane hanno sconvolto persino i veterani.
Quale potrebbe essere il rovescio della medaglia?
Ad agosto, erano arrivati al massimo di 10 dollari per mmBtu.
Aggiunge Gelber:
“Una cosa è certa: se gli hedge fund avessero investito con posizioni long sui future del gas NYMEX, i prezzi probabilmente starebbero schizzando con le attuali condizioni meteo. Se l’area dei 7 dollari per mmBtu venisse violata da un’ondata di acquisti questa settimana, innescherebbe una short-squeeze che potrebbe far schizzare nettamente i prezzi dei future del gas NYMEX. Tuttavia, finora, qualunque tentativo di short-squeeze è stato contenuto”.
E un rally dei future del gas potrebbe far schizzare anche il combustibile da riscaldamento, un componente del greggio.
Intanto, è di questa settimana la notizia che i leader ucraini si starebbero preparando alla possibilità che la Russia inasprisca la guerra contro il paese in un’offensiva invernale, con Mosca che cerca di recuperare le perdite sul campo di battaglia e limitare i contraccolpi politici in patria.
Un aumento degli scontri in Ucraina porta spesso ad un’impennata dei prezzi del greggio. I prezzi del greggio avevano segnato i massimi di 14 anni di oltre 130 dollari al barile per il West Texas Intermediate e di poco meno di 140 dollari per il Brent a marzo. Ieri, si attestavano rispettivamente intorno ai 75 ed agli 80 dollari al barile.
Nonostante le gravi battute d’arresto subite nei primi 10 mesi di guerra, l’esercito russo sta ora preparando piani per attacchi di fanteria di massa simili alle tattiche impiegate dall’Unione Sovietica durante la Seconda Guerra Mondiale, ha dichiarato Mykhailo Podolyak, consigliere del governo ucraino per la guerra in corso, in un commento riportato dal New York Times nel fine settimana.
I commenti arrivano mentre i principali leader militari e politici ucraini hanno avvertito, in una serie di recenti interviste, che la Russia sta ammassando truppe e armamenti per lanciare una nuova offensiva di terra entro la primavera, che molto probabilmente includerà un secondo tentativo di conquistare Kiev, la capitale ucraina.
Un avvertimento importante per le previsioni meteorologiche dell’inizio del 2023: stagionalmente, l’intensità dura solo tre mesi e si stabilizza con l’inizio della primavera. Inoltre, le previsioni possono cambiare in un secondo e portare ad enormi oscillazioni di prezzo, come succede col gas.
Quindi, tori, non scommette la casa sul meteo. E, orsi, non sottovalutate Madre Natura.
Buone feste e buon anno nuovo a tutti!
Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.