Il titolo guadagna il 4% dopo l’annuncio del Ceo Battaini. Lo sbarco alla Borsa di New York è previsto fra circa un anno e servirà anche per proteggere la società dai dazi di Trump. La società intende crescere ulteriormente in Usa dove già oggi realizza il 35% dei ricavi
La società è una public company, i fondi Usa hanno il 30% del capitale
Prossima fermata: Wall Street. Prysmian (BIT:PRY), la società milanese leader mondiale nei cavi per energia e telecomunicazioni, sta seriamente valutando di quotarsi anche alla Borsa di New York. Lo ha dichiarato al Financial Times l’amministratore delegato Massimo Battaini, specificando che ci vorrà circa un anno per completare l’iter della doppia quotazione.
Con questa mossa Prysmian intende rendere evidente il grosso peso degli Stati Uniti nel suo business attuale e nei suoi programmi di espansione futura, oltre a dare maggiore visibilità al titolo che già oggi è largamente presente nel portafoglio degli investitori istituzionali americani.
Prysmian è una public company senza un azionista di riferimento. Il 100% del capitale è considerato flottante e il 30% è posseduto da istituzioni finanziarie americane, il 28% da fondi con sede in Gran Bretagna. Attualmente il principale azionista è il fondo Usa BlackRock (NYSE:BLK) con il 6,8%.
Società sottovalutata rispetto alla media dei multipli Usa
Ma c’è anche un altro possibile scopo nel cercare la quotazione a Wall Street: quello di mettersi al riparo dal rischio di dazi che il nuovo presidente Trump ha promesso di varare per difendere le aziende americane.
La notizia è stata accolta con calore a Piazza Affari, dove a metà seduta l’azione Prysmian guadagna il 4% a 66,5 euro, appena sotto il massimo storico di 68,5 euro, segnato lo scorso 28 ottobre. Nel 2024 Prysmian ha messo a segno un rialzo del 58% e dall’inizio dell’anno il titolo è già salito di un altro 6%.
La società renderà noti i risultati 2024 il prossimo 27 febbraio. Il consensus degli analisti si aspetta un fatturato di 16,7 miliardi di euro, che vorrebbe dire una crescita del 9,1%, e un forte incremento dell’utile, atteso a 864 milioni, in aumento del 63%.
Gli analisti si aspettano poi un’ulteriore accelerazione nel 2025, anno in cui i ricavi sono stimati 19 miliardi (+13,7%) e l’utile a 1,1 miliardi (+27%).
A fronte di queste brillanti previsioni, Prysmian quota a multipli decisamente sacrificati rispetto alla media di Wall Street. La società oggi capitalizza 19,4 miliardi di euro, che corrispondono a solo 16 volte gli utili previsti per il 2025. Oggi il P/E medio dell’indice S&P 500 è di 27 volte.
Il Ceo Battaini: in arrivo nuove acquisizioni in Usa
La quotazione a Wall Street viene come coronamento di una strategia di espansione di Prysmian negli Stati Uniti. L’anno scorso l’azienda milanese ha acquistato per 4 miliardi di dollari la texana Encore Wire, portando così al 35% la quota di ricavi realizzati negli Usa. Il Ceo Battaini, in carica dallo scorso aprile dopo essere stato a lungo responsabile di Prysmian in Usa, punta a nuove acquisizioni in America, convinto che l’amministrazione Trump favorirà le aziende con produzione locale.
Fra le eccellenze di Prysmian c’è la leadership mondiale nei cavi sottomarini ad alta tensione che collegano i parchi eolici alle reti elettriche. L’azienda, invece, deve recuperare una carenza tecnologica nel settore delle telecomunicazioni per meglio qualificare la sua offerta per i data center. Al Financial Times Battaini ha detto che il problema verrà risolto con alcune acquisizioni di produttori di componenti di connettività per cavi ottici negli Stati Uniti.
La società è una public company, i fondi Usa hanno il 30% del capitale
Prossima fermata: Wall Street. Prysmian (BIT:PRY), la società milanese leader mondiale nei cavi per energia e telecomunicazioni, sta seriamente valutando di quotarsi anche alla Borsa di New York. Lo ha dichiarato al Financial Times l’amministratore delegato Massimo Battaini, specificando che ci vorrà circa un anno per completare l’iter della doppia quotazione.
Con questa mossa Prysmian intende rendere evidente il grosso peso degli Stati Uniti nel suo business attuale e nei suoi programmi di espansione futura, oltre a dare maggiore visibilità al titolo che già oggi è largamente presente nel portafoglio degli investitori istituzionali americani.
Prysmian è una public company senza un azionista di riferimento. Il 100% del capitale è considerato flottante e il 30% è posseduto da istituzioni finanziarie americane, il 28% da fondi con sede in Gran Bretagna. Attualmente il principale azionista è il fondo Usa BlackRock (NYSE:BLK) con il 6,8%.
Società sottovalutata rispetto alla media dei multipli Usa
Ma c’è anche un altro possibile scopo nel cercare la quotazione a Wall Street: quello di mettersi al riparo dal rischio di dazi che il nuovo presidente Trump ha promesso di varare per difendere le aziende americane.
La notizia è stata accolta con calore a Piazza Affari, dove a metà seduta l’azione Prysmian guadagna il 4% a 66,5 euro, appena sotto il massimo storico di 68,5 euro, segnato lo scorso 28 ottobre. Nel 2024 Prysmian ha messo a segno un rialzo del 58% e dall’inizio dell’anno il titolo è già salito di un altro 6%.
La società renderà noti i risultati 2024 il prossimo 27 febbraio. Il consensus degli analisti si aspetta un fatturato di 16,7 miliardi di euro, che vorrebbe dire una crescita del 9,1%, e un forte incremento dell’utile, atteso a 864 milioni, in aumento del 63%.
Gli analisti si aspettano poi un’ulteriore accelerazione nel 2025, anno in cui i ricavi sono stimati 19 miliardi (+13,7%) e l’utile a 1,1 miliardi (+27%).
A fronte di queste brillanti previsioni, Prysmian quota a multipli decisamente sacrificati rispetto alla media di Wall Street. La società oggi capitalizza 19,4 miliardi di euro, che corrispondono a solo 16 volte gli utili previsti per il 2025. Oggi il P/E medio dell’indice S&P 500 è di 27 volte.
Il Ceo Battaini: in arrivo nuove acquisizioni in Usa
La quotazione a Wall Street viene come coronamento di una strategia di espansione di Prysmian negli Stati Uniti. L’anno scorso l’azienda milanese ha acquistato per 4 miliardi di dollari la texana Encore Wire, portando così al 35% la quota di ricavi realizzati negli Usa. Il Ceo Battaini, in carica dallo scorso aprile dopo essere stato a lungo responsabile di Prysmian in Usa, punta a nuove acquisizioni in America, convinto che l’amministrazione Trump favorirà le aziende con produzione locale.
Fra le eccellenze di Prysmian c’è la leadership mondiale nei cavi sottomarini ad alta tensione che collegano i parchi eolici alle reti elettriche. L’azienda, invece, deve recuperare una carenza tecnologica nel settore delle telecomunicazioni per meglio qualificare la sua offerta per i data center. Al Financial Times Battaini ha detto che il problema verrà risolto con alcune acquisizioni di produttori di componenti di connettività per cavi ottici negli Stati Uniti.