Un saluto a tutti e ben tornati in questa rubrica dedicata alle mie analisi di mercato. In questo appuntamento andrò a fare una panoramica di quello che potrà essere il mese di ottobre, tra eventi macro, utili, e possibili andamenti di borsa. Prima di entrare nel vivo dell’analisi come al solito vi ricordo che qualora aveste delle domande o semplicemente un’opinione da esprimere potete usare la sezione sottostante dei commenti, in cui possiamo interagire più attivamente. Potete anche sfruttare quello spazio per richiedere un’analisi su un titolo di vostro interesse qualora vi apprezziate il mio approccio all’analisi dei titoli (per non perdervi le mie analisi cliccando il pulsante “segui” riceverete una notifica nel momento di pubblicazione di un mio nuovo articolo). Inoltre di recente ho aperto un blog, i cui dettagli a riguardo sono presenti nel mio profilo Investing. Inoltre aggiungo che le prossime analisi su titoli minoritari, anziché proporle nei commenti come ho spesso fatto, le troverete nel mio “classico stile” sull’appena citato blog.
Siamo alla seconda seduta di scambi del mese di ottobre, quindi possiamo tirare le somme di quello che ci ha lasciato in eredità settembre e fare delle proiezioni per il mese in corso. Dal punto di vista delle performances dei principali indici di borsa, come statisticamente ci si poteva aspettare, quello appena concluso è stato un mese all’insegna della negatività; una negatività non troppo marcata tuttavia. Ottobre invece, cosa può portarci in termini di prestazioni?
Dal punto di vista della stagionalità calcolata sugli indici principali i segnali per il mese in corso sono positivi, quindi la statistica ci parla in modo piuttosto chiaro di rialzi all’orizzonte. Questo sarà un mese anche caratterizzato dalla pubblicazione dei dati sugli utili da parte delle aziende quotate sul mercato, e questo in genere è un preludio a rialzi sostanziosi sia per i singoli titoli che, di conseguenza, per gli indici. Se però i dati possono superare le attese, quello che poi di fatto muove i mercati sono le aspettative per il futuro, quindi è importante che oltre a dei risultati non deludenti ci siano pure delle proiezioni propositive per i futuri trimestri così da incoraggiare gli investitori agli acquisti. Fare previsioni su quali potranno essere le aspettative delle aziende è tremendamente difficile, ma sarà un driver fondamentale per i mesi a venire (anche per poter valutare le probabilità di un eventuale rallentamento dell’economia, sia in Europa che negli USA). Quindi nonostante la statistica ci fornisca spunti positivi e rialzisti, in questo contesto sarebbe meglio avere un approccio più prudente perché si tratta di eventi non prevedibili (non sempre le trimestrali possono essere positive per i mercati). Una ulteriore incognita sarà rappresentata dalle letture dei vari dati macro, che porteranno maggiore volatilità sui mercati alla luce delle decisioni sui tassi di interessi da parte delle banche centrali (solo BCE, in quanto la FED deciderà il primo giorno di novembre); il sentiment degli investitori, estremamente mutevole, influenzerà in modo sensibile i mercati nel tentativo di prevedere le decisioni di politica monetaria delle banche centrali. Inoltre, eventuali mosse inaspettate da parte delle banche centrali potrebbero scaturire altre reazioni emotive non banali. Per certi versi poi la situazione economica in Europa è più critica che oltreoceano, quindi anche se avrà dei riverberi limitati negli USA, la decisione da parte del gruppo guidato da Christine Lagarde avverrà senza che ci sia Powell ad aprire la strada il giorno prima e l’attenzione sarà tutta sulla BCE.
Chiudendo l’analisi propongo il mio personale punto di vista per questo mese:
da un punto di vista statistico, i dati sono propositivi e proprio lo scorso anno, a metà ottobre s’è innescato il trend al rialzo che fino ad oggi ci portiamo appresso; da un punto di vista delle aspettative credo che verranno interpretate positivamente dei mercati lasciando in eredità i rialzi evidenziati dalla stagionalità, principalmente perché l’umore degli investitori resta ottimista e non perché io pensi che stia andando tutto bene a livello macroeconomico. Inoltre la decisione della BCE (che sarà il 26/10/2023) potrebbe sorprendere solo se si tratta di un aumento ulteriore dei tassi, perché senza l’apristrada FED, in Europa è sempre mancato lo sprint per prendere decisioni. Tuttavia questi rialzi li vedo “deboli”, con i piedi d’argilla, e per questo sarei più prudente del solito.
L’analisi si chiude qui, spero abbiate gradito questi sputi di riflessione. Vi auguro buon proseguimento di giornata e buon trading!
Disclaimer: il presente articolo non ha alcuna finalità di consulenza finanziaria e non rappresenta un consiglio su come investire o disinvestire i propri soldi. La consapevole valutazione dell'investitore non può essere in alcun modo sostituita, alla luce del personale profilo di rischio e della possibilità di perdere il proprio denaro.