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Quel fossato che divide Nvidia dai concorrenti

Pubblicato 12.10.2023, 11:58
Aggiornato 05.03.2021, 16:55

Il primato tecnologico del produttore di chip per AI è alla base della valutazione così cara. Ma l’inseguitore Amd è ancora più caro. Cowen alza il target price a 700 dollari.

Nvidia è scambiata a un P/E di 48 volte

Gli analisti lo definiscono addirittura “fossato competitivo” (competitive moat): è il vantaggio tecnologico e di mercato di Nvidia nei confronti dei concorrenti che vorrebbero insidiare il suo primato nei chip dedicati all’intelligenza artificiale. E’ questo fossato, più di qualsiasi altra cosa, che regge la valutazione di Nvidia che al prezzo attuale di 468 dollari per azione vale in Borsa 48 volte gli utili previsti per l’esercizio attualmente in corso (chiuderà a gennaio 2024). 
L’ultimo a prendere posizione, martedì 10 ottobre, è stato Matthew Ramsay di Cowen, che ha ribadito la raccomandazione Buy e ha alzato il target price da 600 dollari a 700 dollari, indicando per le azioni Nvidia un upside (potenziale di rivalutazione) del 50% in 12 mesi. Questo dopo che il titolo è salito del 226% dall’inizio dell’anno.

Nel settore cambiamento paradigmatici


“Riteniamo che il settore sia agli inizi di due cambiamenti paradigmatici verso l'accelerazione ubiqua e l'intelligenza artificiale generativa, e che l'ampio fossato di Nvidia sia potenzialmente in espansione", scrive l’analista di Cowen. E aggiunge: “Gli ampi investimenti dovrebbero consentire una crescita forte, sostenuta e superiore a quella dei concorrenti in una serie sempre più ampia di verticali dell’intelligenza artificiale”.
Negli ultimi 10 anni la media del rapporto prezzo/utili dell’indice Sox di Filadelfia, quello che raggruppa le società che producono semiconduttori, è 19,3 volte. Fra i concorrenti di Nvidia, oggi Qualcomm è scambiata a 17 volte gli utili dell’esercizio in corso, Broadcom a 26 volte, Texas Instruments a 29 volte. 

Gli sforzi di Amd nel software


Più care delle azioni Nvidia ci sono le azioni di Amd (Advanced Micro Devices), il suo concorrente più aggressivo, che oggi è valutata in Borsa 191 volte gli utili previsti per l’esercizio in corso. Amd sta cercando di recuperare la distanza con investimenti che accrescano la sua tecnologia. Martedì scorso Amd ha annunciato l’acquisizione di una startup californiana di intelligenza artificiale chiamata Nod.ai con lo scopo di rafforzare le proprie capacità nel software. Nella sua corsa per inseguire Nvidia, Advanced Micro Devices intende investire pesantemente nel software critico necessario per i chip avanzati di intelligenza artificiale. Secondo Reuters, in oltre un decennio di lavoro, Nvidia ha costruito un potente vantaggio nel mercato dei chip di AI proprio grazie al software e all'ecosistema di sviluppatori di software.
L'acquisizione di Nod.ai si inserisce in questa strategia perché la sua tecnologia consente alle aziende di implementare più facilmente modelli di AI sintonizzati sui chip di Amd. Amd non ha rivelato i termini dell'accordo. 

Possibile alleanza fra Amd e Microsoft (NASDAQ:MSFT)


Secondo Bloomberg, Amd potrebbe allearsi con Microsoft che da tempo lavora alla creazione di un nuovo chip dedicato all’AI.  Lo sviluppo del nuovo hardware servirà a supportare il modello di AI di Microsoft basato su ChatGPT, che al momento gira sui chip di Nvidia. Microsoft starebbe sviluppando un hardware specifico per l’Intelligenza Artificiale. Da oltre tre anni avrebbe allestito un team di 300 persone composto anche da dipendenti di OpenAI e dedicato alla creazione di un chip con nome in codice Athena
Per allenare il proprio modello di intelligenza artificiale del suo motore di ricerca Bing,  Microsoft utilizza attualmente i chip prodotti da Nvidia, da cui vorrebbe separarsi creando una propria soluzione proprietaria che si adatti meglio alle proprie esigenze, e soprattutto per abbattere gli ingenti costi di acquisto dei chip di Nvidia.
Grazie al suo primato tecnologico nell’AI, Nvidia si avvia a chiudere l’esercizio 2023-24 con ricavi a 53,7 miliardi di euro (sono le stime del consensus di Market Screener), raddoppiati rispetto all’anno precedente, e con un utile di 23,5 miliardi (+446%). Il margine operativo (Ebit margin) è atteso al 57,7% dal 33,5% dell’anno precedente.  Per l’0anno 2024-25 il consensus stima una crescita del 50% di ricavi e utili con un margine operativo al 60%.

PERFORMANCE DALL’INIZIO DELL’ANNO


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Ultimi commenti

Chissà magari tra i due litiganti il terzo gode (intel).
avete stanco con questi cannibali da circo!
ma fatevi un giro lungo
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