Market Brief
Come ampiamente previsto, la RBA ha mantenuto invariato al 2,50% l’obiettivo per il tasso di cassa, ribadendo l’importanza di un periodo di stabilità dei prezzi. I funzionari della banca centrale australiana hanno ripetuto che l’AUD rimane a massimi storici, sviluppo che non favorisce l’economia. L’inflazione è in linea con l’obiettivo della RBA, mentre bisognerà aspettare per vedere miglioramenti significativi nel mercato del lavoro. L’AUD/USD è schizzato brevemente a 0,9317 a Sydney perché non ci sono stati riferimenti a un AUD più basso, poi però l’impostazione accomodante della RBA e il calo del surplus commerciale (731 mln AUD a marzo rispetto ai 1.200 mln AUD precedenti) hanno fatto tornare la coppia sui livelli precedenti. La coppia rimane all’interno della fascia che va dal 50,0% al 61,8% di Fibonacci (0,9209/0,9339), i livelli tecnici rimangono decisamente ribassisti. L’AUD/NZD testa ancora il massimo del canale di trend ribassista principale (oggi a 1,0660).
L’USD/JPY e i cross con lo JPY rimangono pressoché invariati, i volumi sono stati scarsi per effetto della chiusura per festività a Tokyo. I bassi rendimenti USA (nonostante i buoni dati USA) e il difficile recupero dell’USD esercitano pressioni sull’USD/JPY. Le offerte si susseguono sotto la copertura della nuvola giornaliera di Ichimoku (102,60/102,80), gli ordini d’acquisto per le opzioni sono inclinati negativamente verso quota 103,00. Al ribasso, il supporto a 101,80 è a rischio.
Il PMI composito pubblicato ieri negli USA ha mostrato un progresso da 54,9 a 55,6 punti ad aprile (secondo Markit). I mercati hanno mostrato poco entusiasmo, mentre i rendimenti dei decennali USA sono risaliti sopra il 2,60%. Oggi saranno pubblicati altri dati PMI nell’Eurozona e nel Regno Unito.
Il cable estende i guadagni a 1,6897 (mentre scriviamo), il momentum infragiornaliero è positivo. I livelli tecnici rimangono nettamente rialzisti; la volatilità (implicita e realizzata a 1 mese) rimane ai minimi da 16 mesi prima della riunione della BoE (giovedì). La resistenza chiave si trova a 1,6920 (massimo dell’anno), seguita da 1,7043 (massimo da cinque anni). L’EUR/USD continua a essere offerto in zona 1,3880/85. S’intravedono ulteriori resistenze a 1,3906 (massimo di aprile) e 1,3967 (massimo del 2014). Al ribasso, questa settimana la zona 1,3800/40 dovrebbe frenare il ribasso prima della BCE (giovedì).
L’USD/CAD rimane offerto prima della media mobile a 21 giorni (1,0980), il momentum tendenziale è marginalmente ribassista. Oggi il Canada pubblicherà le cifre sugli scambi internazionali di marzo, un secondo mese di surplus dovrebbe mantenere il dollaro canadese sostenuto contro l’USD. Le previsioni medie vedono un surplus pari a 0,40 mld CAD rispetto a 0,29 mld CAD di un mese fa. Le offerte per le opzioni in scadenza oggi attendono di essere attivate sotto 1,0900.
Oggi l’OCSE pubblicherà le sue previsioni economiche globali. Gli operatori monitoreranno i seguenti dati: PMI definitivi servizi e composito di aprile nell’Eurozona e nel Regno Unito; consumi delle famiglie m/m e a/a di marzo in Svezia; tasso di disoccupazione di aprile in Norvegia; variazione nelle riserve ufficiali di aprile nel Regno Unito; vendite al dettaglio m/m e a/a di marzo nell’Eurozona; scambi di merci internazionali di marzo e indice PMI destagionalizzato di aprile in Canada; bilancia commerciale di marzo e indice IBD/TIPP sull’ottimismo economico di maggio negli Stati Uniti.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd