I segnali di ripresa incoraggiano a lasciare il dollaro come valuta rifugio

Pubblicato 21.05.2020, 00:10
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Rassegna giornaliera sul mercato forex, 20 maggio 2020

Analisi a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

Il dollaro USA è sceso contro tutte le principali valute nella mattinata USA. Le azioni e il rendimento dei Titoli del Tesoro a 10 anni sono saliti nuovamente dopo i risultati positivi di Lowe’s e Target. Lowe’s ha riportato un aumento dell’ 11,2% delle vendite nei punti vendita nel 1° trimestre, mentre Target ha dichiarato che gli acquisti online hanno alimentato l’aumento del 10,8% delle vendite lo scorso mese. Report del genere rafforzano la convinzione dei mercati secondo cui il peggio sarebbe ormai passato. Tra stati che riaprono, prezzi del petrolio in salita e progressi sugli sviluppi del vaccino, gli investitori sono sempre più ottimisti, e questo contribuisce ad alimentare la ripresa di valute e azioni.

Detto ciò, il dollaro è sulla difensiva in vista dei verbali del vertice FOMC in quanto ad aprile la Federal Reserve ha espresso grandi preoccupazioni sulle conseguenze economiche del COVID-19. Durante l’ultimo vertice la Fed a dichiarato che il virus pone dei grandi rischi nel medio termine e che la crisi peserà moltissimo sull’attività economica. In risposta, i tassi dovranno restare invariati finché l’economia non sarà tornata in carreggiata. Il presidente della Fed Powell ha fornito degli ulteriori chiarimenti durante la conferenza stampa: ha avvisato che il tasso di disoccupazione potrebbe diventare a doppia cifra nel prossimo report e che l’attività economica del 2° trimestre scenderà ad un tasso senza precedenti. Resta fermo l’impegno ad utilizzare un’ampia gamma di strumenti per esercitare i poteri con decisione. Da allora, Powell è stato leggermente più positivo ed ha escluso l’opzione dei tassi di interesse negativi. Se gli investitori vorranno trascurare i dati tristi di aprile, allora probabilmente ignoreranno anche i timori della Fed dello scorso mese.

Per le azioni USA si prospetta un’apertura forte e questo è molto positivo per il dollaro australiano e per quello neozelandese. Il dollaro neozelandese è in salita dell’1% dopo che il governatore della Reserve Bank Orr ha ridotto le possibilità di tassi di interesse negativi. In un intervento di ieri ha dichiarato che la strategia della banca è di tenere bassa o piatta la curva dei rendimenti, ma a questo punto la “RBNZ non vuole andare con i tassi negativi”. La banca comunque è preparata per tassi negativi che restano un’opzione ma “molto più in là”. Lunedì il vice Governatore della RBNZ Hawkesby ha dichiarato che la banca centrale potrebbe non dover aumentare il programma di Quantitative Easing. Siamo sorpresi dal rapido cambiamento nelle previsioni e, visto il rally di 2 centesimi nel cambio NZD/USD, sembra proprio che anche il mercato lo sia.

Il dollaro australiano ha trascurato i dati deboli di aprile a favore di una possibile ripresa degli indici PMI a maggio. La CBA rilascerà stasera i dati sul settore manifatturiero e su quello dei servizi ed è probabile che i dati mostrino dei miglioramenti visto che l’Australia ha riaperto gradualmente la propria economia questo mese. Il lockdown è terminato prima rispetto all’Europa e agli USA, dove i dati di inizio maggio mostrano già dei miglioramenti. La ripresa ha aiutato il dollaro canadese a far passare inosservato il calo dei prezzi al consumo maggiore del previsto. Il vero banco di prova per il cambio USD/CAD sarà il report sulle vendite al dettaglio di venerdì. 

Tra le principali valute, la sterlina è la più lenta. I dati sull’inflazione britannica sono stati leggermente migliori del previsto e i prezzi al consumo sono scesi a -0,2% ad aprile contro un previsione di -0.1%. L’indice IPP input è crollato a -5,1% mentre l’IPP output è sceso a -0,7%. I dati sarebbero potuti andare peggio, ma tanto è bastato a tenere la sterlina sotto pressione. I dati PMI di domani saranno i dati più attesi. Se il Regno Unito non vedrà una ripresa come è accaduto negli altri paesi, la sterlina sarà davvero nei guai.

Infine, ma non meno importante, l’euro è in salita per il quarto giorno consecutivo. Non sono stati rilasciati dati economici ma, come abbiamo scritto nell’articolo di ieri, la tendenza sta cambiando per l’euro.

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