Market Brief
L’attenzione degli operatori è puntata agli eventi economici/dati con le tensioni geopolitiche in discesa. Lo yen giapponese ha registrato il più grande calo rispetto all’USD dall’apertura di Tokyo, sul massimo della significativa contrazione del PIL (-6,8% t/t annualizzato secondo i dati del 2Q (P)), gli ordini di macchinari sono cresciuti a un ritmo più lento dell’8,8% nel mese di giugno (a fronte del 15,3% atteso e dell’ultimo -19,5%). La contrazione aprile-giugno è stata del -10,4% nell’arco del trimestre, ma le aspettative per luglio-settembre sono più ottimistiche (+ 2,9% t/t del sondaggio Reuters). I cambi del JPY sono stati oggetto di una buona offerta sulla scia delle speculazioni per maggiori stimoli della BoJ. L’USD/JPY regge il supporto sulla MM a 200 giorni (resistenza precedente) e avanza a 102,66 (al momento della redazione del presente). Offerte si allineano a 103,00 e se eliminate dovrebbe incentivare lo slancio rialzista. L’EUR/JPY testa la MM a 21 giorni. L’EUR permane sotto pressioni di vendita.
Sono attesi per oggi il dato finale sull'inflazione nell’area euro a luglio e i dati preliminari del 2t sul PIL. Le aspettative sono deboli, la propensione è fermamente negativa. Il picco di ieri a 1,3415 ha innescato una rapida presa di profitto. Osserviamo una solida area di supporto a 1,3296/1,3333 (minimo nov. 2013/minimo 6 ago.). Una chiusura giornaliera oltre 1,3345 (pivot del MACD) dovrebbe mantenere cauti gli orsi dell'euro. Si profilano offerte oltre 1,3400/25 (esercizio delle opzioni/MM a 21 giorni). Rimaniamo seller sui rally. L’EUR/GBP opera oltre 0,80000, le barriere per opzione sono solide a 0,80500/0,81000 prima della campana di chiusura settimanale.
Nel Regno Unito la contrazione della crescita media dei salari compensa l’entusiasmo per un ulteriore miglioramento del dato sulla disoccupazione e del tasso dei richiedenti lavoro. Il sentiment per la coppia GBP/USD si è raffreddato in quanto il rapporto di inflazione trimestrale ha rivisto al ribasso le previsioni annuali di crescita dei salari a 1,25% dal 2,50% di maggio. Carney, governatore della BoE, ha dichiarato che non c'è fretta per il primo rialzo dei tassi date le incertezze su come l'economia avrebbe reagito a tassi bancari più ristretti. La coppia GBP/USD ha venduto a1,6670. Il supporto critico è pari alla MM a 200 giorni (1,6664). Le condizioni di ipervenduto (RSI al 26%, minimo BB inferiore a 30 giorni a 1,6683) lasciano intravedere una pausa dei livelli attuali.
Il kiwi ha guadagnato di più a fronte del dollaro in Asia con il dato sulle vendite al dettaglio (inflazione) della Nuova Zelanda che è progredito dell’1,2% nel secondo trimestre (a fronte dello 0,7% del trimestre precedente). La coppia ha recuperato a 0,8489, le offerte a 0,8500 hanno limitato il rally. Con lo slancio ribassista in fase di rallentamento, una rottura oltre l’area a 0,8500/25 (livello psicologico/pivot del MACD) dovrebbe suggerire un'inversione rialzista di breve termine. Offerte per le opzioni si attestano a 0,8425/45 per la scadenza di oggi, la prima serie di barriere si attesta a 0,8550. Il NZD/JPY poggia sulla MM a 200 giorni (86,622). I livelli tecnici lasciano presagire ulteriori guadagni verso la copertura della nuvola giornaliera di Ichimoku (87,786/88,580), con la propensione al rischio in fase di stabilizzazione. I livelli tecnici dell’AUD/NZD sono perfettamenti piatti, i cambi agli antipodi permangono bloccati all'interno dell’area 1,0911/1,1040 (38,2% e 50,0% del livello di Fibonacci di nov. 2013 – calo gen. 2014). Una rottura su entrambi i lati è fondamentale per definire una nuova direzione a breve termine.
Oggi la BCE pubblica il suo rapporto mensile. Gli operatori osservano: il PIL (preliminare) francese, tedesco e dell’area euro 2t t/t e a/a, il dato francese 2t (P) sulla variazione occupazionale non agricola e sui salari, i prezzi svizzeri di luglio di produzione e dell'importazione m/m e a/a, l’IPC (finale) dell’area euro a luglio m/m e a/a, l’indice canadese sui prezzi di giugno per le nuove abitazioni m/m e a/a, le richieste di sussidi di disoccupazione USA del 9 agosto e le richieste continue del 2 agosto e l’indice USA di luglio sui prezzi all’importazione m/m e a/a
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst, |