L’indice Russell 2000 (IWM) si è unito all’indice S&P 500 ed è riuscito a raggiungere un nuovo massimo di chiusura (anche se di poco inferiore a un nuovo massimo storico). Questo è stato un viaggio di 3 anni per l’indice e segna un’importante pietra miliare nell’ambito della continuazione del mercato toro secolare, che ha preso il via nel 2012, ma è iniziato con il minimo generazionale del 2009. Manca solo il Nasdaq alla festa.
Oltre al breakout, il Russell 2000 ($IWM) è tornato a registrare una sovraperformance relativa rispetto al Nasdaq e ha registrato due giorni consecutivi di accumulo che si aggiungono al quadro tecnico nettamente rialzista. Qui tutto bene.
Poco da dire sull’S&P. Sta procedendo in forma rialzista. Il volume è stato tranquillo, a parte la distribuzione confermata di ieri. I dati tecnici sono nettamente rialzisti, compresa la sua sovraperformance rispetto al Nasdaq.
Il Nasdaq è in agguato appena al di sotto dei massimi di luglio e ha tutte le carte in regola per effettuare un breakout. Il modesto “martello” rialzista di ieri, appena sopra la sua MA a 20 giorni, è un altro motivo di ottimismo.
Come l’S&P, ieri ha prenotato una giornata di distribuzione e, dati i guadagni degli indici simili, sta sottoperformando rispetto a questi ultimi, ma non in modo preoccupante.
Per la giornata di oggi, non vogliamo vedere una rottura dei minimi di ieri. Perdite modeste vanno bene. Le perdite intraday vanno bene. Ma vorremmo vedere una forte ultima ora per dimostrare che i compratori sono in agguato e disposti a difendere e comprare il ‘valore’.
Ci sono diversi dati economici che possono influenzare il premercato; se i dati deludono, ci aspettiamo un gap down all’apertura, ma se i compratori entrano in gioco, potrebbe essere una giornata molto positiva.