Un saluto ai lettori di Investing.com,
l'azionario della Russia potrebbe essere giunto ad un punto di stop.
Ormai l'indice RTSI ha il contatto visivo con la trend line discendente che, partendo dai massimi raggiunti nel 2008, incrocia in area 1.290, cioè distante solo un 1,5%.
Tale area ha un significato grafico un pò particolare poichè comune ad altri due indicatori: il livello di ritracciamento 38,2% di Fibonacci partendo dai massimi del 2008 e la trend line che unisce i due massimi crescenti del recente rialzo partito da fine 2015.
Il quadro sul time frame mensile illustra bene il momento del mercato.
Si noti una divergenza negativa, particolarmente evidente sul giornaliero in verità, formatasi sul CCI 20 che contribuisce ad allungare qualche ombra sulle quotazioni:
Considerando poi la nota dipendenza dell'economia del paese da Future Petrolio Brent e Future Gas naturalee, il quadro può utilmente essere completato osservando la stretta correlazione con l'andamento del petrolio e decorrelazione con il cambio USDRUB:
Per quanto riguarda il petrolio (nel grafico la più costosa qualità Brent), è da osservare il momento delle quotazioni ora a contatto con l'importante resistenza dei 70$ per barile.
Qusto livello rappresenta un vero e proprio spartiacque per i prezzi futuri, almeno da un punto di vista tecnico, poichè in caso di sfondamento al rialzo le quotazioni potrebbero anche arrivare alla soglia dei 100$ la cui valenza, oltre che per il fatto di essere cifra tonda, è soprattutto tecnica (per chi volesse approfondire invito per ulteriori dettagli a leggere la mia recente analisi su questa commodity).
A sostenere le quotazioni azionarie in questi mesi hanno anche contribuito le riforme avviate nel paese, il notevole calo dell'inflazione e di conseguenza il taglio ai tassi di interesse che la Banca Centrale ha potuto fin qui produrre.
Da sottolineare come ci sia anche un certo consenso su un ulteriore probabile taglio che, come noto, è benzina per i mercati azionari quando avviene in un ordinato contesto macroeconomico, in generale, e di finanza pubblica, più in particolare, in questo caso.
Nel breve, dunque, decisivo potrebbe rivelarsi la contemporanea tenuta di quota 70$ del petrolio e magari un rafforzamento generalizzato del dollaro americano monitorabile attraverso il Indice del Dollaro ma anche il cambio USD/RUB:
Si nota che il cambio è dominato al ribasso dalla ema 50, a partire dalla primavera del 2016.
Il livello 56 sembra il corrispettivo dei 70$ del Brent e dei 1,21 di EURUSD.
Stiamo a vedere.