Il cambio del rublo si muove lateralmente intorno a 60 rubli, ciò potrebbe non durare a lungo, perché la coppia USD/RUB è sotto pressione.
I dati economici russi stanno migliorando, ma ci sono altre questioni geopolitiche che potrebbero avere grosse conseguenze sul futuro dell’economia russa.
Il Senato USA, infatti, ha finalmente approvato il rafforzamento delle sanzioni, che potrebbe impedire a Donald Trump di rimuoverle.
Ora Trump dovrà modificare la legislazione, una contraddizione, se si considera che la sua relazione con la Russia durante la campagna elettorale è al centro di un’inchiesta. Ci potrebbe pertanto essere un conflitto d’interessi.
Alcuni ritengono che, con le sanzioni USA, la Russia rischi di affrontare decenni di bassa crescita.
Anche altri fondamentali economici, come i bassi prezzi del Future Petrolio Greggio WTI, che rimangono sotto i $50, pesano sull’economia russa.
L’inflazione, seppur in calo, rimane molto elevata e dovrebbe salire al 5% entro la fine dell’anno (ora 4,4%).
Crediamo che la Banca Centrale di Russia (CBR) abbia un po’ di spazio per normalizzare la sua politica monetaria.
La CBR deve anche garantire la stabilità dei prezzi alla luce delle sanzioni e ciò indurrà i banchieri a non restringere i tassi, di conseguenza, il tasso rimarrà al 9%.
Nel medio termine, miriamo a 58 rubli per un dollaro, poiché riteniamo che il rublo sia ancora una buona opzione per il carry trade, pur con i limitati rischi al ribasso, che presenta.