L’economia russa sta ancora soffrendo: le vendite al dettaglio, che a marzo sono aumentate del 5,1% m/m, dovrebbero calare del -1,6% m/m. La spesa dei consumatori è molto volatile e per la banca centrale russa potrebbe essere difficile valutare le attuali prospettive economiche, mentre i banchieri si preparano alla decisione sui tassi d’interesse alla prossima riunione di politica monetaria che si terrà il mese prossimo.
La banca centrale è preoccupata per i rischi al rialzo sull’inflazione e, in particolare, sulle retribuzioni. L’ultimo dato, riferito a marzo, ha mostrato un incremento nominale delle retribuzioni pari al 9% a/a. Tenendo conto degli aggiustamenti dovuti all’inflazione, le retribuzioni sono in rialzo dell’1,6% a/a, cifra che appare più accurata. Dall’inizio dell’anno le retribuzioni hanno subito un’impennata, riflettendo il rimbalzo dei prezzi del petrolio. Prevediamo un miglioramento della domanda interna; oggi le vendite al dettaglio dovrebbero superare le attese.
Una politica monetaria di successo si potrà definire tale solo se ci sarà un calo dell’inflazione che, secondo noi, non avverrà nel breve o medio termine. La banca centrale potrebbe essere costretta a restringere di nuovo i tassi. Rimaniamo ribassisti sull’USD/RUB, poiché il catalizzatore principale sarà la fine delle speranze di un rialzo del tasso dalla Fed nell’anno in corso.