La pubblicazione dei dati economici del terzo trimestre di domani dovrebbe mostrare un’accelerazione della produzione statunitense, secondo le previsioni del PIL provenienti da diverse fonti e raccolte da CapitalSpectator.com.
Secondo le stime, il Bureau of Economic Analysis dovrebbe riferire giovedì 26 ottobre che la produzione economica statunitense è aumentata del 3,8%. Se la stima sarà corretta, il guadagno segnerà un forte miglioramento rispetto all’aumento del 2,1% del secondo trimestre.
Il nowcast aggiornato di oggi segna anche un guadagno leggermente superiore rispetto alla stima della scorsa settimana.
La curva dei rendimenti del Tesoro invertita, tuttavia, implica che il rischio di recessione è ancora in agguato. L’economista Campbell Harvey, professore alla Duke, afferma che
“L’inasprimento monetario da parte della Fed opera con un certo ritardo e al momento non lo vediamo”.
Tuttavia, ha aggiunto che
“Sono diventato un po’ più pessimista da agosto”.
L’origine della cautela di Harvey risiede nella storia dello spread tra rendimento dei Treasury decennali e 3 mesi. Come sottolinea Yahoo Finance, “le ultime quattro recessioni si sono verificate quando lo spread tra i due rendimenti si è ridotto e si è avvicinato al ritorno alla normalità. È quello che sta accadendo ora”.
Ma gli ultimi dati del sondaggio PMI di ottobre offrono un’indicazione opposta. L’indice PMI statunitense composito, un indicatore del PIL, è salito a 51,0 questo mese, leggermente al di sopra del valore neutro di 50.
“Le speranze di un atterraggio morbido dell’economia statunitense saranno incoraggiate dal miglioramento della situazione registrato in ottobre”, afferma Chris Williamson, capo economista aziendale di S&P Global Market Intelligence.
L’indagine S&P Global PMI è stata tra gli indicatori economici più negativi degli ultimi mesi, quindi la ripresa della crescita della produzione statunitense segnalata all’inizio del quarto trimestre è una buona notizia”. Anche le aspettative sulla produzione futura sono aumentate nonostante le crescenti preoccupazioni geopolitiche e le tensioni politiche interne, salendo ai massimi da quasi un anno e mezzo”.
Aggiunge che una delle ragioni di questo rafforzamento delle prospettive è che:
“Il sentimento è migliorato in parte grazie alla speranza che i tassi di interesse abbiano raggiunto il loro picco, cosa che sembra sempre più probabile visto l’ulteriore raffreddamento delle pressioni inflazionistiche registrato in ottobre”.