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L’apprezzamento del Dollaro osservato nelle ultime sessioni sembra essere ancora una volta in declino. I rendimenti obbligazionari potrebbero non rappresentare, al momento, fonte di preoccupazione per gli investitori, tant’è che il calo degli ultimi giorni ha costituito una rinnovata pressione di vendita sul biglietto verde.
La debolezza anticipa alcuni appuntamenti chiave della settimana, in particolare l’inflazione USA e la prima testimonianza di Powell davanti al Congresso.
Al momento ogni tentativo di rimbalzo è stato interpretato come una buona occasione per vendite a breve termine e stiamo vedendo come su un cambio importante quale USD/JPY gli orsi del dollaro siano pronti a prendere nuovamente il comando.
I mercati azionari, nel mentre, sembrano nuovamente fiduciosi tant’è che ci stiamo avvicinando nuovamente ai massimi assoluti.
Wall Street chiudeva la settimana scorsa con un + 1,6% dell’SP500 a 2747 punti, euforia replicata dai mercati asiatici ( Nikkei + 1,2%) e anche i mercati europei sembrano voler approfittare del sentiment positivo.
Nel Forex, come detto il dollaro, è ampiamente il più debole tra le major, sebbene il dollaro canadese stia accumulando performance negative da un po’ di tempo.
Nelle materie prime , il dollaro più debole ha aiutato l’XAU/USD a guadagnare circa $ 10, mentre il petrolio è nuovamente in rialzo.
Sul fronte macro economico il focus principale di oggi sarà la vendita di nuove abitazioni delle ore 16 per le quali si prevede un miglioramento a 655.000 (da 625.000 precedenti). Occhio però ai commenti del presidente della BCE Mario Draghi, che dovrebbe testimoniare davanti al Parlamento europeo alle ore 15 pertanto ci aspettiamo della volatilità sui rendimenti del Bund, sull’euro e anche sul DAX.