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Si assottiglia il gap fra RBA e RBNZ

Pubblicato 24.09.2014, 12:28
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Forex News and Events

I banchieri australiani hanno finalmente espresso il loro disagio rispetto alle distorsioni nel mercato immobiliare. Nel Rapporto semestrale sulla Stabilità Finanziaria (FSR), la RBA ha detto che “la composizione del mercato immobiliare e di quello dei mutui si sta sbilanciando, i nuovi prestiti agli investitori sono sproporzionati rispetto alla quota di case in affitto nell’insieme degli immobili a disposizione”. Si dovranno discutere nuove misure per fare in modo che le condizioni dei prestiti diventino più stringenti rispetto ad oggi. In effetti, il surriscaldamento dei prezzi delle abitazioni è stato a lungo tollerato perché l’Australia si trova in un processo di transizione strutturale dal settore minerario a quello delle costruzioni. La dimensione speculativa del mercato immobiliare però fa sorgere dubbi sulla stabilità di questa crescita, ci si chiede quali possano essere gli effetti di vendite marcate in futuro e che cosa succederà, in termini di stabilità del patrimonio delle famiglie, quando la RBA riporterà i tassi a livelli “normali” dagli attuali minimi storici. Secondo la RBA, “le banche devono assicurarsi che i prestiti concessi in questo clima possano essere rimborsati dai creditori anche in circostanze meno favorevoli, per esempio in caso di tassi d’interesse più alti o durante una fase di condizioni economiche più deboli”. Stano all’FMI, in Australia il rapporto prezzi delle case/reddito è fra i più elevati (dopo Belgio e Canada). La crescita a rilento delle retribuzioni è chiaramente fonte di preoccupazione giacché questa proporzione potrebbe peggiorare ulteriormente. Forse la RBA si sta preparando a introdurre misure macroprudenziali per raffreddare i prezzi surriscaldati delle abitazioni. A margine, segnaliamo che la RBNZ si è vista obbligata ad aumentare i tassi per prima fra le principali banche centrali, soprattutto a causa dell’inflazione insostenibile dei prezzi delle case (piuttosto che introdurre restrizioni sui prestiti).

L’impatto dell’FSR è stato positivo per il complesso AUD. L’AUD ha guadagnato contro tutte le altre valute del G10. L’AUD/USD è rimbalzato da 0,8830, anche se poi si è imbattuto in una discreta resistenza prima di 0,8900/19 (esercizio delle opzioni / 23,6% di Fibonacci sulle vendite da novembre 2013 a gennaio 2014). Le preoccupazioni per la debolezza della ripresa in Cina, l’indebolimento dei mercati delle materie prime e la diffusa forza dell’USD dovrebbero continuare a esercitare pressioni sull’AUD. La fallita formazione di una base nel gennaio del 2014 fa sì che l’impostazione per l’AUD/USD continui a essere ribassista. Si osserva un supporto critico a 0,8820 (doppio minimo dicembre 2013), e poi a 0,8660 (minimo gennaio 2014). Nei confronti del kiwi (NZD), l’AUD testa le offerte in area 1,1000/40 (esercizio delle opzioni / 50% di Fibonacci sul calo da ottobre 2013 a gennaio 2014). Le vendite di NZD continuano a favorire l’AUD/NZD sul lato ascendente, ora che, in scia agli ultimi sviluppi, il divario fra le prospettive di politica monetaria di RBA e RBNZ ha preso un’altra piega.

Rapido aggiornamento sulle elezioni neozelandesi

Alle elezioni politiche del 20 settembre, il National Party neozelandese ha ottenuto il terzo mandato. Le pressioni sulla RBNZ sono sfumate assieme alle speranze di vittoria del Labour Party. Parker (Labour Party) voleva introdurre nuovi parametri di politica monetaria per frenare la forza del kiwi, fra cui un obiettivo per il deficit delle partite correnti e l’utilizzo dei contributi pensionistici quali nuovi strumenti di politica monetaria. La sconfitta di Parker ha fatto disperdere i rischi politici per l’NZD, anche se l’indebolimento dei mercati delle materie prime (soprattutto il crollo dei ricavi provenienti dalle esportazioni di prodotti caseari), la forza dell’USD e la propensione contenuta per le valute ad alto beta dovrebbero continuare a pesare sul complesso NZD. La coppia NZD/USD è scesa a 0,8042, nuovo minimo dell’anno, dopo che Fonterra ha tagliato le previsioni sui pagamenti per il latte. Permangono le pressioni negative.

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The Risk Today

EUR/USD Ieri l’EUR/USD ha registrato una grande ombra superiore giornaliera, il che indica un persistere delle pressioni a vendere. Resistenze orarie possono essere trovate a 1,2901 (massimo 23/09/2014, vedasi anche la ripida linea di tendenza discendente) e a 1,2988. Un supporto chiave si trova a 1.2755. A più lungo termine, l’EUR/USD è in una successione di massimi e minimi inferiori da maggio 2014. La violazione del supporto chiave a 1,3105 (minimo 06/09/2013) spiana la strada a un declino verso la forte zona di supporto compresa fra 1,2755 (minimo 09/07/2013) e 1,2662 (minimo 13/11/2012). Una resistenza chiave staziona a 1,3221 (massimo 28/08/2014).

GBP/USD La coppia GBP/USD continua a resistere oltre la linea di tendenza ascendente a breve termine. Tuttavia, l'acuta inversione ribassista registrata il 19 settembre ha creato una notevole resistenza a 1,6525. Supporti orari possono essere trovati a 1,6285 e a 1,6162 (minimo 16/09/2014). A più lungo termine il crollo dei prezzi, dopo aver raggiunto massimi su 4 anni, ha creato una forte resistenza a 1,7192, che improbabilmente sarà infranta nei prossimi mesi. Monitorare il recente rimbalzo poiché potrebbe segnalare l'inizio di una fase di consolidamento a medio termine. Un supporto si trova a 1,6052, mentre un forte sostegno si attesta a 1,5855 (minimo 12/11/2013). Una resistenza si trova a 1,6644.

USD/JPY L’USD/JPY è in una fase correttiva a breve termine. Tuttavia, il test positivo della linea di tendenza crescente suggerisce un interesse resiliente d’acquisto. Supporti orari possono essere trovati a 108,26 (minimo 23/09/2014) e a 107,39. Una resistenza oraria è pari a 109,46 (massimo 19/09/2014 alto). Resta favorita un’impostazione rialzista di lungo periodo finché reggerà il supporto chiave a 100,76 (minimo 04/02/2014). I recenti nuovi massimi confermano un forte trend rialzista di fondo. Malgrado una probabile pausa nei pressi della resistenza principale a 110,66 (massimo 15/08/2008), viene favorita un’eventuale rottura al rialzo. Un’altra resistenza può essere trovata a 114,66 (massimo 27/12/2007).

USD/CHF L’USD/CHF continua a mostrare una successione di minimi crescenti. Tuttavia, i prezzi sono vicini alla forte resistenza a 0,9456 (massimo 06/09/2013). Supporti orari possono essere ubicati a 0,9353 (minimo 23/09/2014) e a 0,9287. Una resistenza oraria si attesta ora a 0,9433. In un’ottica di più lungo termine la struttura tecnica prevede la fine della grande fase correttiva iniziata a luglio 2012. Una solida resistenza si attesta a 0,9456 (massimo 06/09/2013). Un'altra resistenza chiave si trova a 0,9751 (massimo 09/07/2013). Supporti possono essere trovati a 0,9176 (minimo 03/09/2014) e a 0,9104 (minimo 22/08/2014).

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