L’azienda più grande di ride-hailing al mondo, Uber Technologies Inc (NYSE:UBER), è praticamente sotto assedio. I problemi sono spuntati come i funghi e non si vedono soluzioni rapide all’orizzonte.
Questa settimana Londra ha revocato i permessi per via di problemi alla sicurezza per i passeggeri; ora c’è la possibilità che l’azienda possa perdere il maggiore mercato europeo se il riscorso presentato da Uber dovesse essere respinto.
Sono stati registrati quasi 14.000 casi in cui degli utenti senza permesso si fingevano autisti Uber con falsa identità. Prima di questo problema l’azienda stava già combattendo tante altre battaglie legali per convincere le autorità che l’attività viene svolta correttamente e che gli autisti hanno un trattamento giusto.
Una nuova legge in California sta dando ai lavoratori della gig economy il diritto ad avere un salario minimo. Una battaglia simile è in programma anche a New York, dove i legislatori intendono disciplinare i lavoratori gig il prossimo anno, secondo quanto riportato da Bloomberg.
Guai anche con il fisco. Il New Jersey ha dichiarato che Uber è deve versare 650 milioni in tasse su disoccupazione e disabilità in quanto l’azienda ha fatto passare gli autisti come collaboratori indipendenti.
In tutto questo caos, gli investitori sono quelli che ci hanno rimesso di più. Il titolo dell’azienda ha perso il 30% del suo valore dal prezzo dell’IPO (45 dollari l’azione mentre ora è a 29,59). È difficile riuscire ad intravedere un futuro roseo stando così le cose.
Nel report sugli utili del terzo trimestre rilasciati questo mese, Uber ha nuovamente deluso gli investitori con dati più bassi in termini di numero di prenotazioni e utenti attivi, due dei dati più osservati da Wall Street. L’azienda si aspetta perdite tra 2,8 e 2,9 miliardi di dollari quest’anno.
La piattaforma in evoluzione di Uber
Non ci sorprende che un’azienda tech possa registrare delle perdite nella sua fase di espansione. Quello che ci fa venire il dubbio sull’azienda di San Francisco è la mancanza di una strategia chiaramente articolata che possa trasformare questo unicorno in un’azienda redditizia che possa superare le difficoltà di regolamentazione che sta incontrando.
La minaccia della perdita dell’autorizzazione da Londra è giunta in un momento in cui gli analisti hanno iniziato parlare di un bottom nel prezzo delle azioni di Uber dopo una forte correzione. Ma questo può diventare molto rischioso se l’azienda non vincerà la battaglia legale che potrebbe durare anni.
Nonostante tutto, l’amministratore delegato di Uber, Dara Khosrowshahi, vuole che gli investitori si concentrino sulla forza della “piattaforma” in evoluzione della compagnia, che secondo lui un giorno creerà il più grande ecosistema di trasporti moderno, che comprenderà il suo servizio di ride-hailing, la sua crescente attività di consegne di cibo, Uber Eats, scooter elettrici, consegne merci, veicoli a guida autonoma e persino auto volanti.
L’ultimo arrivato tra i servizi è il Cornershop, che aiuta supermercati, farmacie e alimentari a consegnare i loro prodotti.
Sembra tutto bello e anche fattibile per un’azienda tech che ha cambiato il modo in cui le persone si spostano da un posto all’altro.
L’azienda che esiste da 10 anni controlla più del 65% del mercato del “ride-hailing” di USA, Canada, America Latina, Europa, Australia e Nuova Zelanda.
Ma sta diventando difficile difendere questa quota di mercato con l’arrivo di nuove e più piccolo compagnie di ride-hailing che pongono nuove sfide e fanno aumentare la competizione globale.
Per gli investitori che vogliono esporsi sul mercato del ride-hailing, crediamo che il maggiore rivale di Uber, Lyft Inc, sia una scelta migliore. A differenza di Uber, Lyft si concentra solo sui trasporti ed è più vicina al raggiungimento della redditività.
L’azienda ha superato le stime degli analisti riguardo agli utili del terzo trimestre ed ha rivisto al rialzo le previsioni del 2019, confermando che per la fine del 2021 i profitti saranno maggiori.
Morale della favola
Sono poche le speranze che il titolo Uber si riprenda da questo scivolone nel 2020, considerato il crescente livello di controllo sulla sua attività e le battaglie legali che l’azienda dovrà superare per ricostruire la fiducia degli investitori. In questo contesto di forte incertezza, non è il momento giusto per puntare sulle azioni Uber.