Dato che i dati economici USA continuano a reggere relativamente bene rispetto ad altre importanti economie mondiali, il dollaro prosegue nella strada intrapresa a ridosso delle festività. Anche se non si tratta di dati di primo livello, USA e Europa continuano a evidenziare divergenze importanti. La fiducia dei consumatori nell'eurozona ha fatto registrare una scivolata preoccupante, mentre le vendite di nuove abitazioni negli Stati Uniti hanno registrato un’impennata importante.
Lo scorso mese l'indice del dollaro ponderato sul commercio USA si è rafforzato di un 2% circa, soprattutto in virtù del fatto che una serie di dati positivi favorivano revisioni al rialzo costanti del PIL del primo trimestre. All’epoca le previsioni del PIL secondo la FED di Atlanta passavano dal + 0,5% a + 2,8%. Gli operatori stessi stanno evidentemente anticipando un possibile dato positive nella lettura flash di venerdì.
Nel frattempo durante la notte l'inflazione australiana (media trimestrale della RBA) ha mancato le attese del prim otrimestre attestandosi a + 1,6% (+ 1,7% previsto, + 1,8% nel quarto trimestre 2018). Un dato che potrebbe costringere la banca centrale a mettere in atto delle misure di allentamento. I differenziali dei rendimenti obbligazionari si sono ampliati a favore deldollaro e l'oro è ai minimi di quattro mesi. Ma il movimento più forte sta nell’azionario. L'S&P 500 ha terminato la sessione di ieri aggiornando il massimo assoluto. Questa sovraperformance dell'economia statunitense non durerà per sempre, ma per il momento vige il sentimento di euforia.
Nello specifico l'S&P 500 chiudeva a + 0.9% ovvero 2933 punti, ritoccando il precedente massimo di 2931. Il consolidamento dei future ha spento un po’ gli entusiasmi nella sessione asiatica, con il Nikkei -0.3% e lo Shanghai Composite -0.3%. Nel forex prosegue l’apprezzamento del Dollaro soprattutto contro AUD (-0,9% dopo la delusione dell'inflazione) e NZD -0,5%. Le materie prime sono un po contrastanti con l’oro che perde quota mentre il petrolio sta provando a riprendere forza.
Per quanto riguarda il calendario economico nel corso della mattinata è stato rilasciato l’IFO Tedesco che ha evidenziato un calo rispetto a quanto previsto: 99,2, rispetto a 99,9 atteso e 99,6 precedente.
La decisione di politica monetaria della Bank of Canada delle ore 16 è sicuramente l’appuntamento più importante di oggi e non dovrebbe mostrarci variazioni sui tassi ovvereo + 1,75% (+ 1,75% a marzo).
Da tenere d’occhio la conferenza di Poloz. Infine le scorte di petrolio dovrebbero mostrare un calo -0,2 milioni di barili (-1,4 milioni di barili la scorsa settimana).