La resilienza dell’economia statunitense nel 2023 è stata una sorpresa per alcuni (parecchi?) economisti.
Dall’inizio dello scorso anno e fino al primo semestre, e in alcuni casi all’inizio del Q3, abbondanti avvertimenti di recessione scorrevano come vino dalle labbra degli esperti.
Una lettura attenta dei dati suggeriva altrimenti, ma gli avvertimenti di rischio attiravano la folla e così le cupe previsioni hanno resistito e prosperato, durando ben oltre il dovuto.
Con la chiarezza del senno di poi, ora abbondano i mea culpa macro. Vale lo stesso per gli sforzi di rivalutare i modelli di recessione che si pensavano affidabili ma che si sono poi dimostrati instabili, o comunque da affinare.
Ci sono molti livelli di rivalutazione, che vanno dall’analizzare perché il cosiddetto segnale infallibile della curva del rendimento invertita si sia sbagliato, ai fuorvianti segnali di recessione del principale indice economico. Ad essere sinceri, questi e altri seguitissimi indicatori di recessione potrebbero ancora dimostrarsi accurati, ma per il momento l’espansione economica USA prosegue.
Una spiegazione interessante del perché molti modelli di recessione abbiano sbagliato lo scorso anno è la resilienza delle buste paga dell’edilizia abitativa. Un osservatore veterano di tutto ciò che riguarda l’edilizia abitativa ha spiegato ieri che questi dati sono effettivamente “l’anello mancante” per spiegare perché i modelli convenzionali di recessione si sono arenati.
“Invito tutti a tornare indietro” e osservare “gli ultimi tre cicli” e “guardare i lavoratori dell’edilizia abitativa”, afferma Logan Mohtashami, capo analista di HousingWire. “Se state cercando di trovare l’anello mancante per il modello di recessione, tradizionalmente parlando i lavoratori dell’edilizia abitativa sono in calo” all’inizio di condizioni recessionarie. Ma stavolta è stato diverso, ricorda, o almeno così sembra finora.
In effetti, il calo dell’occupazione nel settore dell’edilizia abitativa è stato un utile strumento per prevedere le recessioni, ma ultimamente è stato decisamente assente, come emerge dal grafico sotto. È un po’ sorprendente, data la debolezza delle nuove costruzioni.
Quanto è influente il settore immobiliare per il ciclo economico? Una nota ricerca afferma che “il settore immobiliare È il ciclo economico”, in linea con l’analisi di Mohtashami.
Le opinioni differiscono, ovviamente. Questo vale anche per il discorso sulla probabilità che sia vicina una recessione. I recessionisti (l’equivalente macro dei perma-orsi) non ammettono mai la sconfitta; al contrario, non fanno che rinviare la data di inizio della prossima recessione, una strategia saggia che gli assicura di avere sempre ragione alla fine.
Intanto, il fattore “lavoratori edilizia abitativa”, se corretto, sembra destinato a supportare le previsioni di un atterraggio morbido nel breve periodo.
Il sentiment dei costruttori immobiliari si è ripreso nettamente a gennaio, suggerendo che l’attività immobiliare potrebbe diventare un vantaggio netto per l’economia quest’anno, dopo aver subito una battuta d’arresto nel 2023. Se così dovesse essere, l’anello mancante per rivedere i modelli di recessione potrebbe essere (ri)scoperto dai perplessi analisti del ciclo economico nei prossimi mesi.