Su cosa investire in caso di attacco

Pubblicato 22.02.2022, 08:13
La guerra non è ancora “ufficialmente” scoppiata

Le borse sono chiaramente guidate dalla guerra in Ucraina che non è ancora “ufficialmente” scoppiata, ma che però ha già avuto come conseguenza quella di aumentare il prezzo del gas e dell’energia elettrica che da questo dipende, vanificando parte della crescita derivante dagli investimenti del PNRR se i prezzi dovessero rimanere elevati o peggio crescere ulteriormente. E figuriamoci dove arriverà il prezzo dell’energia se la Russia invade l’Ucraina.
 
E’ ancora troppo presto per tirare le somme
Credo però di poter dire che per il momento sul fronte diplomatico Putin ha già vinto, avendo centrato almeno due obiettivi. Il primo, destabilizzando l’Ucraina la Russia si garantisce che questa non entrerà nella NATO, il secondo è quello di essere considerato un interlocutore con cui gli USA devono trattare. Sono diversi anni che la Russia è attiva per raggiungere questo obiettivo: il sostanziale colpo di Stato in Kazakhstan, che ha consentito di riportare sotto il controllo di Mosca il paese, l’espansione dell’influenza in Africa che riafferma il principio che la Russia è una grande potenza, ma che ha di fatto riaperto tutte le partire della sicurezza globale, ne sono un esempio.
 
Tutte le guerre sono combattute per denaro
Al di la delle ragioni geo-politiche, anche quelle economiche appaiono rilevanti (tutte le guerre sono combattute per denaro, diceva Socrate): l’Ucraina è per esempio il primo paese Europeo per riserve di Uranio e il secondo per quelle di titanio e manganese. Ma è anche un grande paese agricolo che vanta il primo posto in Europa per superficie a seminativo e nelle esportazioni di olio di girasole. E inoltre un paese fortemente industrializzato: è al primo posto in Europa per la produzione di ammoniaca e possiede il quarto sistema di gasdotti naturale più grande del vecchio continente (142 miliardi di metri cubi di capacità di flusso nella UE).
 
La Russia ha da rimetterci moltissimo in caso di attacco
L’impatto delle sanzioni contro Mosca, anche se non sono ancora del tutto chiare, interromperebbe probabilmente l’export Russo di beni e servizi con gravi ripercussioni sulla ripresa economica Europea (il 30% e il 35% dell’import Europeo di petrolio e gas arriva dalla Russia) ma con costi enormi anche per la Russia. Costi che non sarebbero solo quelli immediati e tangibili, ma anche di lungo termine legati alla credibilità del suo leader.
 
Esiste sempre una soluzione
Esistono diverse soluzioni diplomatiche tutte al momento egualmente possibili:
·         l’Occidente potrebbe convincere Putin a fare marcia indietro, consentendogli di rivendicare una vittoria diplomatica, facendolo apparire come un leader pacifico;
·         La NATO e la Russia potrebbero concordare un nuovo accordo sulla sicurezza. Gli Stati Uniti e la NATO hanno già accettato che si possa trovare un terreno comune su questioni di sicurezza europee più ampie, come per esempio una ripresa degli accordi scaduti sul controllo degli armamenti per ridurre il numero di missili da entrambe le parti e maggiore cooperazione;
·         Ucraina e Russia potrebbero rilanciare gli Accordi di Minsk negoziati nel 2014 e nel 2015 ma poi miseramente falliti. A seguito della sua visita il presidente francese ha peraltro affermato che Minsk è l’unico percorso che consenta di costruire la pace;
·         L’Ucraina potrebbe diventare neutrale, come la Finlandia durante la guerra fredda. L’Ucraina potrebbe restare uno stato indipendente, sovrano e democratico e soprattutto fuori dalla NATO;
·         L’attuale situazione di stallo potrebbe prolungarsi ma diminuire di intensità nel tempo. La Russia potrebbe lentamente ritirare le sue truppe, ma continuando a sostenere le forze ribelli nel Donbas. E nel frattempo, la politica e l’economia dell’Ucraina continuerebbero a essere sottoposte al gioco russo. A sua volta, l’Occidente manterrebbe una presenza NATO in Europa orientale.
 
Che fare con gli investimenti nell’ipotesi peggiore
Nell’ipotesi peggiore che nessuno si augura, l’unico settore che potrebbe essere privilegiato è quello energetico, con l’oro e gli immobili che verrebbero comunque considerati come beni rifugio. Al di la degli aggiustamenti di portafoglio, continuiamo a privilegiare una strategia di copertura che preveda l’acquisto/vendita di call/put.

Ultimi commenti

Prossimo articolo in arrivo...
Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2025 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.