Ci sono alcune frasi che vorrei fossero ricordate perché le ritengo molto importanti circa il funzionamento dei mercati:
- I mercati sono un indicatore anticipatore
- I mercati si muovono sulle aspettative
Perché queste due frasi sono importanti? Lo vorrei contestualizzare al momento attuale, dove il potenziale taglio dei tassi Fed (riunione prevista il 18 settembre) sembra essere vista come la soluzione a tutti i problemi degli investitori…
Cominciamo con il dire che non esiste una regola matematica per cui taglio tassi = mercati azionari in rialzo.
Anzi, spesso, soprattutto nell’immediato, questo tende a generare correzioni, perché, semplicemente, il taglio dei tassi era già prezzato nelle aspettative del mercato.
Altra cosa molto importante, ogni tanto dobbiamo chiederci “perché la Fed taglia i tassi”. Se infatti (come potrebbe essere in questo caso) può ammorbidire la politica monetaria dopo averla ristretta per combattere l’inflazione, allora è un discorso. Ma se, come successo altre volte, viene fatto come “reazione” ad uno scenario economico in peggioramento (e quindi per evitare una potenziale recessione, che poi magari si verifica comunque) allora è un discorso completamente diverso.
Perciò le dinamiche di mercato sono sempre in evoluzione, e ciò che più mi preme sempre ricordare, è che investire i soldi sui mercati, equivale sempre a convivere con l’incertezza. Chi riesce a conviverci meglio, alla lunga guadagna di più, e viceversa.
A livello di settori poi, qui sotto vediamo alcune dinamiche interessanti…
Anche qui l’affermazione più comune (ed errata) è che il taglio dei tassi favorisca sicuramente i titoli tech, perché un fattore di sconto inferiore equivale a valutazioni attuali maggiori (cosa che però avviene per qualunque titolo azionario).
Infatti, notiamo che il tech paradossalmente è uno dei peggiori a performare, a differenza di utilities, consumer staples ed healthcare ad esempio. Perciò in realtà, sono i settori più difensivi a beneficiare statisticamente di più di queste situazioni. Stessa cosa per i bond.
Perciò ancora una volta, diffidare sempre da ciò che sembra “ovvio”, perché i mercati, di ovvio, non hanno proprio nulla.
Alla prossima!