Un saluto a tutti e ben tornati in questa rubrica dedicata alle mie analisi di mercato. In questo nuovo appuntamento, dopo aver analizzato Eni (BIT:ENI) e Saipem (BIT:SPMI), continua la parentesi dedicata al settore dell’energia e delle infrastrutture, infatti il titolo sotto la lente oggi è Tenaris (BIT:TENR) SA. Prima di entrare nel vivo dell’analisi come al solito vi ricordo che qualora aveste delle domande o semplicemente un’opinione da esprimere potete usare la sezione sottostante dei commenti, in cui possiamo interagire più attivamente. Potete anche sfruttare quello spazio per richiedere un’analisi su un titolo di vostro interesse qualora vi apprezziate il mio approccio all’analisi dei titoli (per non perdervi le mie analisi cliccando il pulsante “segui” riceverete una notifica nel momento di pubblicazione di un mio nuovo articolo). Inoltre di recente ho aperto un blog, i cui dettagli a riguardo sono presenti nel mio profilo Investing. Inoltre aggiungo che le prossime analisi su titoli minoritari, anziché proporle nei commenti come ho spesso fatto, le troverete nel mio “classico stile” sull’appena citato blog.
Sulla scia delle analisi dedicate al settore legato all’oro nero, oggi abbiamo a che fare con un’altra eccellenza a livello mondiale marchiata dal nostro tricolore. Tenaris infatti è un player fondamentale a livello mondiale nel campo della produzione e fornitura di tubi e servizi finalizzati all’esplorazione e produzione di petrolio e gas. Si tratta di una realtà che nasce solo nel 2002 per come la conosciamo, ma le origini risalgono al 1945 con la fondazione del gruppo Techint dall’italiano Agostino Rocca emigrato in Argentina. Come detto poi, solo nel nuovo millennio avviene un raggruppamento di diverse società sotto l’egida del nuovo marchio Tenaris. La sede del gruppo è posta in Lussemburgo, anche se al suo interno resta presente l’Italia come parte di questa azienda, eccellenza della siderurgia.
Essendo un titolo che non ho mai proposto prima, come d’abitudine procedo con una breve analisi fondamentale per poi passare ai grafici di borsa.
In primo luogo, guardando ai dati generali dell’azienda saltano subito all’occhio un livello di indebitamento molto contenuto ed un indice di liquidità immediata molto alto, entrambi buoni indicatori a livello di finanze aziendali e di gestione di fonti ed impieghi da parte del management. In secondo luogo, il conto economico trasmette buone informazioni in merito alla ripresa post pandemica delle entrate e più in generale dell’utile netto, che dopo due anni sotto pressione è tornato pienamente in carreggiata e al di sopra dei numeri pre-pandemia. Lo stato patrimoniale conferma quanto detto: un buon equilibrio tra attivo di breve e immobilizzazioni di lungo periodo, un ottimo equilibrio finanziario, e numeri in crescita anno su anno. Infine i margini sono positivi ed in linea con il settore di riferimento, mentre i principali indicatori di bilancio sono addirittura migliori se paragonati al benchmark. Inoltre, vale la pena ricordare che Tenaris paga i dividendi da molti anni ai suoi azionisti, mantenendo una certa regolarità nel rendimento delle cedole.
Venendo ora ai grafici di borsa, se finora i presupposti erano molto positivi, ecco che (specifico, per il breve termine) sembrano aprirsi degli spiragli al ribasso. Senza dubbio questo scenario potrebbe non solo essere interessante per un’operazione al ribasso ma pure per un long di più ampio respiro. Qualora infatti venisse perso il livello dei 15€ per azione, e più precisamente quello dei 14,90€, si potrebbe concretizzare una spinta al ribasso dei prezzi fino in area 13,50€, altra zona molto sentita dalle quotazioni. Un’indicazione che la forza sta venendo a mancare proviene dalle candele con forti ombre verso l’alto segnate in corrispondenza della resistenza dei 15,60 euro per azione e dalla divergenza mostrata dall’oscillatore RSI su base giornaliera. Purtroppo dallo strumento della stagionalità non si possono ricavare indicazioni particolarmente significative per rafforzare ulteriormente questo scenario di breve termine (ma di fatto neanche per escluderlo). Chiaramente la situazione particolare in cui si trova il petrolio ora potrebbe favorire dei rialzi ma il titolo sembra non seguire il settore da diverse sedute (anche se le quotazioni non dipendono direttamente e solamente dalle fluttuazioni del petrolio). Personalmente mi aspetto una correzione graduale nelle prossime settimane e il movimento potrebbe concludersi con lo stacco delle cedole a metà novembre.
Il titolo di medio lungo periodo resta interessante, anche se dei ribassi lo rendono ancora più attraente.
L’analisi si conclude qui, spero abbiate trovato spunti di riflessione utili; vi auguro un buon proseguimento di giornata e buon trading!
Disclaimer: il presente articolo non ha alcuna finalità di consulenza finanziaria e non rappresenta un consiglio su come investire o disinvestire i propri soldi. La consapevole valutazione dell'investitore non può essere in alcun modo sostituita, alla luce del personale profilo di rischio e della possibilità di perdere il proprio denaro.