A settembre l’indice dei prezzi al consumo svizzero è salito più del previsto, crescendo dello 0,7% a/a, raggiungendo 100,9 punti e superando leggermente le previsioni medie pari allo 0,6%. Su base mensile, l’indice primario è salito dello 0,2%, in linea con le attese. L’aumento dei prezzi è attribuibile soprattutto all’incremento dei prezzi di abbigliamento e calzature (+7,4% a/a).
Il franco svizzero è rimasto stabile sulla scia della pubblicazione dei dati. L’EUR/CHF è salito di qualche pip, fino a 1,1483, per poi stornare i guadagni. L’USD/CHF non ha reagito per niente, perché la coppia viene condizionata soprattutto dagli sviluppi negli USA, dove non si fermano le voci sulla possibile sostituzione di Yellen e c’è attesa per le cifre sulle buste paga non agricole in uscita domani.
A nostro modo di vedere, il fatto che l’euro sia riuscito a mantenere i recenti guadagni contro il franco svizzero suggerisce che gli investitori non sono preoccupati per la situazione in Catalogna.
Per quanto riguarda la sorpresa al rialzo dell’inflazione, si potrebbe essere tentati dal concludere che la BNS dovrà adeguare la sua politica monetaria, visto che le pressioni inflazionistiche si stanno finalmente riprendendo. Inoltre, siamo ancora lontani dall’obiettivo d’inflazione al 2% della BNS, quindi c’è ancora tempo prima degli appelli per una stretta della politica monetaria.