Comprare le azioni di società che producono materiali base per l’economia industriale si è rivelata una straordinaria scommessa nello scorso anno. L’indice S&P 500 Materials Index ha segnato una delle performance migliori nell’ultimo anno, con la domanda di materie prime, come rame e alluminio, che è schizzata.
Dopo questa possente ripresa dalla recessione innescata dal COVID-19, gli analisti credono che ci arriveranno altri rialzi. L’ultimo segnale del fatto che questo rally da record ha ancora spazio di crescita è arrivato da Alcoa (NYSE:AA), il più grande produttore USA di alluminio.
La società questa settimana ha riportato i suoi utili del primo trimestre, che hanno battuto le aspettative degli analisti. Ha anche stimato ulteriori guadagni all’orizzonte, con la riapertura delle economie. Il titolo di Alcoa sta schizzando alle stelle dallo scorso aprile, con un’impennata di oltre il 350%. Ieri ha chiuso a 33,21 dollari.
Grafico prezzo settimanale Alcoa.
“Alcoa si aspetta un 2021 forte in base alla continua ripresa economica ed all’aumento della domanda di alluminio in tutti i mercati finali”, si legge nella dichiarazione sugli utili della società con sede a Pittsburgh. Il segmento alluminio della società dovrebbe vedere una crescita a doppia cifra delle vendite su base annua di prodotti a valore aggiunto.
L’amministratore delegato di Alcoa Roy Harvey il mese scorso ha dichiarato che la Cina sta adottando misure significative per limitare la produzione e l’ha definito una “svolta” per il settore, dopo anni di esuberi.
Le azioni di società come la compagnia mineraria di rame Freeport-McMoRan (NYSE:FCX) e Dow Inc (NYSE:DOW) sono schizzate sulla scia degli aumenti del prezzo della materia prima, contribuendo a spingere l’indice S&P 500 Materials Index su del 73% negli ultimi 12 mesi.
Grafico settimanale S&P 500 Materials Index.
Un toccasana per i profitti delle società
La forte domanda di materiali grezzi, intanto, sta spingendo i costi per le società, dall’edilizia abitativa alle fabbriche di abbigliamento. Se la storia dovesse ripetersi, ciò sarà un toccasana per le righe dei risultati delle aziende, nonché per gli investitori, secondo un recente articolo del Wall Street Journal.
L’articolo, citando Scott Colyer di Advisors Asset Management, afferma che i prezzi delle materie prime e, di conseguenza, i prezzi dei beni prodotti, hanno spazio di crescita, grazie allo stimolo fiscale e monetario dei governi finalizzato ad attutire il colpo dei lockdown per la pandemia ed a rivitalizzare le economie.
“Nel frattempo, la carenza di alcuni materiali e le filiere intasate stanno spingendo i responsabili degli acquisti a fare scorta dei materiali di cui hanno bisogno le loro società, alimentando ulteriormente la domanda”, continua il report.
La ripresa di queste società dipende, ovviamente, molto dall’andamento della pandemia e da come le principali economie industriali usciranno dall’emergenza sanitaria. Nonostante l’impennata dei casi di COVID in tutto il mondo, gli economisti credono ancora che le vaccinazioni più rapide aiuteranno a contenere il virus.
Il PIL reale USA dovrebbe aumentare del 5,7% nel 2021, in salita dal calo del 3,5% del 2020, secondo i dati di Bloomberg. Allo stesso modo, in Cina, uno dei maggiori consumatori di materiali grezzi, il PIL reale dovrebbe crescere dell’8,5% nel 2021, in salita dal 2,3% dello scorso anno. La banca centrale del Canada ieri ha annunciato che intende ridurre il suo stimolo monetario, in quanto l’economia dovrebbe riprendersi fortemente quest’anno.
Gli analisti di Jefferies hanno scritto in una nota il mese scorso che, in base alla loro analisi, la domanda dei mercati finali continua a migliorare dal minimo dello scorso anno, supportando l’idea che i materiali potrebbero continuare ad essere in testa sul mercato nel 2021, in quanto le loro valutazioni sono ancora allettanti.
“Il principale motivo per cui i materiali non stanno diventando più costosi, sia per quanto riguarda i [titoli] grandi che i piccoli, nonostante la forte performance, è che le stime sugli utili stanno aumentando”, scrivono in una nota pubblicata da Bloomberg. Alcuni dei nomi consigliati da Jefferies per i materiali sono Freeport, Univar (NYSE:UNVR) e Linde (NYSE:LIN).
Morale della favola
Comprare le azioni di società che producono materiali base per l’economia industriale si è rivelata una scommessa redditizia nello scorso anno. Il rally dei materiali ha ancora spazio di crescita, con l’economia globale che dovrebbe superare la pandemia e la crescita del PIL che accelererà.