Nelle ultime settimane, il mercato azionario, tra alti e bassi, è rimasto grosso modo invariato. Tuttavia, il cambio di marcia delle Banche Centrali, Fed e BCE soprattutto, inizia a farsi sentire sulla parte obbligazionaria.
Restando in Italia, il rendimento del BTP a 10 anni (vedi sotto) è infatti sceso da oltre il 4% di luglio al 3.5% circa attuale, e di conseguenza il prezzo si è mosso inversamente, con un guadagno di oltre il 5% dal minimo estivo.
Ora la domanda quindi è la seguente: conviene ancora avere titoli di Stato in portafoglio? Per quanto mi riguarda la risposta è sì, per diversi motivi, che ora vado ad elencare:
Copertura inflazione: nel contesto attuale, i rendimenti dei principali titoli di stato, offrono rendimenti netti a scadenza compresi tra il 2 e 3%, per durate inferiori ai 5 anni (vedi immagine sotto). Questo consente non solo di percepire reddito, ma anche di coprire l’inflazione, in Italia in questo momento (+1.1% annuo)
Tassazione agevolata: ricordiamoci che se ragioniamo sul netto, parliamo di una tassazione del 12.5%, inferiore rispetto al 26% degli altri investimenti classici
Decorrelazione dall’asset class azionaria: in un portafoglio ben diversificato, questa particolare asset class presenta una correlazione di appena 0.12 dal 2010 (dove “1” significa correlazione perfetta)
Valutazioni migliori rispetto al mercato azionario: mentre il mercato azionario, specie quello USA, scambia oggi ad un premio superiore al 15%, l’obbligazionario, rispetto agli ultimi anni, si trova in condizioni decisamente più tranquille rispetto al 2021, dove il castello di carta è crollato
Scenario prospettico favorevole: se davvero l’economia fosse in fase di rallentamento, o peggio ancora si verificasse uno scenario recessivo, le obbligazioni sarebbero un’asset più idonea per questo tipo di scenario
UTILIZZO NEI PORTAFOGLI
Molta gente si è dimenticata dell’esistenza dei bond nei portafogli, presa dalla crescita del mercato azionario, ma come sempre parliamo di una questione rischio/rendimento. Per quanto riguarda i bond, il rischio è di allungare eccessivamente la duration, confidenti che il taglio tassi e l’inflazione in calo sarà lo scenario principale. Ma visto che se c’è una cosa che abbiamo imparato sui mercati, è che sorprendono sempre, eviterei di espormi su duration troppo lunghe, aumentandola sì ma senza esagerare.
Anche portare a scadenza le durate brevi potrebbe essere un’ottima idea, sia come parcheggio di liquidità, puntando agli emittenti più solidi, sia come allocazione tattica, qualora il mercato azionario andasse a correggere, per avere subito disponibile un’eventuale liquidità aggiuntiva per rientrare qualora le condizioni diventassero più vantaggiose.
In tutto questo, ricordandoci, come spiego spesso nel mio canale Telegram Colazione a WS, che occorre prima di tutto conoscere cosa stiamo comprando, ed avere una strategia ben definita PRIMA di mettere anche solo 1 Euro sui mercati.
Il futuro non lo conosce nessuno, ma i rendimenti a scadenza, nel caso delle obbligazioni, possono offrirci qualche elemento di tranquillità in più.
E visto che, come dice Warren Buffett, investire è semplice, ma non è facile, vi lascio qui sotto il nostro ultimo video dove cerchiamo di interpretare proprio questo approccio molto particolare.
Alla prossima!
"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di asset, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell'investitore".
Restando in Italia, il rendimento del BTP a 10 anni (vedi sotto) è infatti sceso da oltre il 4% di luglio al 3.5% circa attuale, e di conseguenza il prezzo si è mosso inversamente, con un guadagno di oltre il 5% dal minimo estivo.
LA CONVENIENZA
Ora la domanda quindi è la seguente: conviene ancora avere titoli di Stato in portafoglio? Per quanto mi riguarda la risposta è sì, per diversi motivi, che ora vado ad elencare:
Copertura inflazione: nel contesto attuale, i rendimenti dei principali titoli di stato, offrono rendimenti netti a scadenza compresi tra il 2 e 3%, per durate inferiori ai 5 anni (vedi immagine sotto). Questo consente non solo di percepire reddito, ma anche di coprire l’inflazione, in Italia in questo momento (+1.1% annuo)
Tassazione agevolata: ricordiamoci che se ragioniamo sul netto, parliamo di una tassazione del 12.5%, inferiore rispetto al 26% degli altri investimenti classici
Decorrelazione dall’asset class azionaria: in un portafoglio ben diversificato, questa particolare asset class presenta una correlazione di appena 0.12 dal 2010 (dove “1” significa correlazione perfetta)
Valutazioni migliori rispetto al mercato azionario: mentre il mercato azionario, specie quello USA, scambia oggi ad un premio superiore al 15%, l’obbligazionario, rispetto agli ultimi anni, si trova in condizioni decisamente più tranquille rispetto al 2021, dove il castello di carta è crollato
Scenario prospettico favorevole: se davvero l’economia fosse in fase di rallentamento, o peggio ancora si verificasse uno scenario recessivo, le obbligazioni sarebbero un’asset più idonea per questo tipo di scenario
UTILIZZO NEI PORTAFOGLI
Molta gente si è dimenticata dell’esistenza dei bond nei portafogli, presa dalla crescita del mercato azionario, ma come sempre parliamo di una questione rischio/rendimento. Per quanto riguarda i bond, il rischio è di allungare eccessivamente la duration, confidenti che il taglio tassi e l’inflazione in calo sarà lo scenario principale. Ma visto che se c’è una cosa che abbiamo imparato sui mercati, è che sorprendono sempre, eviterei di espormi su duration troppo lunghe, aumentandola sì ma senza esagerare.
Anche portare a scadenza le durate brevi potrebbe essere un’ottima idea, sia come parcheggio di liquidità, puntando agli emittenti più solidi, sia come allocazione tattica, qualora il mercato azionario andasse a correggere, per avere subito disponibile un’eventuale liquidità aggiuntiva per rientrare qualora le condizioni diventassero più vantaggiose.
In tutto questo, ricordandoci, come spiego spesso nel mio canale Telegram Colazione a WS, che occorre prima di tutto conoscere cosa stiamo comprando, ed avere una strategia ben definita PRIMA di mettere anche solo 1 Euro sui mercati.
Il futuro non lo conosce nessuno, ma i rendimenti a scadenza, nel caso delle obbligazioni, possono offrirci qualche elemento di tranquillità in più.
E visto che, come dice Warren Buffett, investire è semplice, ma non è facile, vi lascio qui sotto il nostro ultimo video dove cerchiamo di interpretare proprio questo approccio molto particolare.
Alla prossima!
"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di asset, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell'investitore".