Negli Stati Uniti comincia ad arrivare la primavera, con le temperature che si fanno più miti. La crisi energetica europea sembra meno urgente, dopo due settimane dell’invasione dell’Ucraina. E questi due fattori hanno comportato dei prezzi del gas naturale USA più bassi, nonostante la riduzione delle scorte e la domanda nazionale di GNL.
I future del gas sull’Henry Hub a New York sono scesi per il terzo giorno di fila ieri, avviandosi ad una perdita settimanale quasi a due cifre al momento della scrittura, con i cambiamenti meteo da un giorno all’altro che scontano la forza del restante freddo di marzo.
Il cambio delle temperature ieri ha comportato la rimozione di circa cinque miliardi di piedi cubici (bcf) di domanda prevista nelle prossime due settimane, aggiungendosi alla scomparsa di martedì di 35 bcf, secondo gli esperti.
Allo stesso tempo, il tonfo del prezzo del gas europeo contribuisce a pesare sull’Henry Hub, con gli short che sfruttano la relazione tra i due mercati diventata sempre più stretta dall’invasione dell’Ucraina.
Il crollo di lunedì del 4% negli Stati Uniti è arrivato quando il Cancelliere Olaf Scholz ha rassicurato che la Germania non vieterà le importazioni di gas russo. La sua dichiarazione ha fatto crollare i future del gas TTF nei Paesi Bassi da 68 a 50 dollari, quando il premio di rischio è svanito.
“Mentre l’esposizione al rialzo dell’Henry Hub ai prezzi europei resta limitata per via dei limiti della capacità di esportazione americana, l’esposizione al ribasso è tutt’altra cosa”, ha scritto l’analista di Gelber Dan Myers in una email ai clienti, vista da Investing.com.
E aggiunge:
“Il calo dei prezzi europei ha il potenziale di influire sui mercati americani, in quanto i ribassi incrementali dei prezzi europei peseranno sull’utilizzo della capacità di GNL americano più dei rialzi”.
“Sembra probabile che la debolezza sul breve termine del prezzo Henry Hub possa continuare a succedere, con il mercato che mette in conto la riduzione della domanda nazionale di gas naturale a marzo, nonché la maggiore produzione prevista in futuro a causa dei prezzi elevati del petrolio”.
I commenti arrivano in vista dell’aggiornamento settimanale sulle scorte del gas naturale che sarà pubblicato nel corso della giornata dalla US Energy Information Administration.
Fonte: Gelber & Associates
Gli analisti seguiti da Investing.com si aspettano una riduzione di 117 bcf per la settimana terminata il 4 marzo, rispetto ai -59 bcf della stessa settimana di un anno fa ed alla media quinquennale (2017-2021) di -89 bcf.
Sarebbe la nona settimana di fila in cui l’utilizzo settimanale delle scorte di gas supera i 100 bcf, e in quattro di queste ha superato i 200 bcf.
Nella settimana del 25 febbraio, sono stati utilizzati 123 bcf di gas delle scorte.
Se le stime sono corrette, la riduzione nella settimana del 4 marzo porterebbe le scorte ad 1,526 mila miliardi di piedi cubici (tcf), circa il 15,6% in meno della media quinquennale ed il 15,2% in meno rispetto alla stessa settimana di un anno fa.
La scorsa settimana il clima è stato più mite del normale, con 146 gradi giorno di riscaldamento (HDD), rispetto alla norma trentennale di 154 per il periodo, secondo i dati di Refinitiv.
Gli HDD misurano di quanti gradi la temperatura media giornaliera è inferiore ai 65 gradi Farenheit (18 gradi Celsius) e vengono usati per stimare la domanda per il riscaldamento di abitazioni e uffici.
Bespoke Weather Services afferma che le scorte USA sono sufficienti per i bisogni nazionali e che, con il mercato diretto verso la bassa stagione primaverile, la domanda di riscaldamento si ridurrà rapidamente.
Secondo i dati di Refinitiv, la quantità di gas destinata agli impianti di esportazione di GNL USA è salita a 12,59 bcf al giorno (bcfd) finora a marzo, dai 12,34 bcfd di febbraio e dal record di 12,44 bcfd di gennaio.
Gli Stati Uniti stanno esportando quantità storiche di GNL, con i prezzi globali del gas scambiati 12 volte in più rispetto ai future USA, in scia al conflitto russo-ucraino.
Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.