Il complesso EUR ha iniziato la settimana in positivo, in scia all’upgrade di Moody’s dei titoli di stato spagnoli e al miglioramento del clima e delle previsioni delle aziende tedesche rilevato dal sondaggio IFO. A gennaio, i prezzi al consumo (a/a) sono aumentati un po’ più rapidamente e ciò fa sì che le previsioni sulla riunione della BCE della prossima settimana restino bilanciate. Gli operatori hanno già iniziato a vendere sui rally, i commenti dei funzionari della BCE su un potenziale intervento di politica monetaria frenano la propensione al rialzo. Oltreoceano, l’AUD continua a subire le notizie sfavorevoli in arrivo dalla Cina e a soffrire per la debolezza dei prezzi del minerale di ferro. I livelli tecnici si stanno attenuando.
Tori dell’EUR equilibrati
Questa settimana l’EUR è partito bene, dopo che venerdì (a 5 minuti dalla chiusura di New York), Moody’s ha rivisto al rialzo il giudizio sui titoli di stato spagnoli, passato a Baa2 con outlook positivo. Stamattina, i risultati superiori alle attese del sondaggio IFO in Germania hanno fatto salire l’EUR/USD a 1,3771, appena sotto il massimo della scorsa settimana a 1,3773. L’IPC (a/a) dell’Eurozona superiore alle attese (+0,8% a gennaio rispetto al +0,7% previsto e precedente) non è bastato per infrangere la resistenza sopra questo livello. I livelli tecnici dell’EUR rimangono in zona nettamente rialzista, ma s’intensifica il rischio legato agli eventi. Come detto prima, i funzionari della BCE continuano a parlare della debolezza dei prezzi al consumo nell’Eurozona e della determinazione della BCE ad agire per combatterla. Inevitabilmente, la possibilità di un intervento sui tassi alla riunione della BCE del 6 marzo fa sì che i tori dell’EUR rimangano equilibrati. Su questi livelli, prevediamo che gli operatori continueranno a vendere sui rally fino alla riunione del 6 marzo.
Dopo la pubblicazione dell’IPC, l’EUR/CHF è schizzato brevemente a 1,22051, ma la coppia viene frenata perché si sta intensificando il momentum negativo. Il MACD rimarrà in zona negativa in caso di chiusura inferiore a 1,22250, che comporterebbe anche un’ulteriore correzione al ribasso. Il supporto mensile si trova a 1,21850; in caso di violazione, dovrebbe aprirsi la strada verso il minimo dell’anno a 1,21671 (17 dicembre).
Sull’onda dell’IFO favorevole, la coppia EUR/GBP si è impennata a 0,82865 (media mobile a 50 giorni). Gli indicatori di trend e momentum volgono al rialzo, ora il MACD (a 12-26 giorni) è positivo, quindi dovrebbero esserci ulteriori guadagni nel breve periodo, per lo meno finché terrà la media mobile a 21 giorni (attualmente a 0,82525). Buone opportunità di vendita per chi scommette sul lato corto.
AUD: indebolimento del trend rialzista
La scorsa settimana, la fragilità della crescita cinese, la serie di notizie negative per la crescita dal paese del dragone e la debolezza dei prezzi del minerale di ferro hanno eroso il momentum rialzista del complesso AUD. L’AUD/USD non è riuscito a superare la resistenza a 0,9080 (38,2% di Fibonacci sul calo in atto da ottobre 2013 a gennaio 2014) e i livelli tecnici si sono indeboliti. La propensione generata dal mutamento dell’impostazione della RBA, da accomodante a neutrale, è durata poco. In questa fase, i fondamentali macroeconomici non sono in grado di far salire l’AUD. Non dimentichiamo le difficoltà dovute al rallentamento del settore minerario australiano e la sfida nello spostare i posti di lavoro di questo settore verso quello delle costruzioni.
L’AUD/USD è sceso a 0,8938 a Sidney dopo che l’agenzia MNI ha riferito che la Banca Industriale cinese ha diminuito i prestiti alle società immobiliari. La coppia poi ha recuperato fino a 0,8995, ma prima di 0,9000 si susseguono le offerte. La resistenza chiave rimane a 0,9080 / 0,9100 (resistenza di Fibonacci / esercizio delle opzioni). Sul lato discendente, la prima zona di supporto si trova a 0,8903/22 (media mobile a 21/50 giorni, che comprende ance il 23,6% di Fibonacci a quota 0,8919). La debolezza del momentum tendenziale spingerà il MACD in zona negativa in caso di chiusura giornaliera inferiore a 0,8890.
L’AUD continua a trovare buoni ordini d’acquisto sopra la media mobile a 21 giorni (attualmente a 1,0800) contro l’NZD. Gli indicatori di trend e momentum rimangono positivi, anche se il venire meno della propensione per l’AUD frena il rialzo; il livello tecnico chiave si trova a 1,1020/23 (massimo del canale di trend ribassista / media mobile a 100 giorni).
The Risk Today
EURUSD L’EUR/USD resta sostenuto dal suo canale crescente (si veda anche il supporto a 1,3692). La rottura della resistenza iniziale a 1,3728 (massimo infragiornaliero) convalida una formazione di base molto piccola, favorendo una prova di resistenza a 1,3773. Un'altra resistenza può essere trovata a 1,3819. La rottura al rialzo fuori della banda orizzontale a medio termine, tra 1,3477 e 1,3739, indica un interesse all'acquisto persistente. A più lungo termine siamo favorevoli a una vasta gamma orizzontale tra 1,3296 (minimo 07/11/2013) e 1,3893 (massimo 27/12/2013).
GBPUSD La GBP/USD non è riuscita finora a dimostrare una significativa ripresa dell’interesse d'acquisto. Una rottura del supporto a 1,6600 invaliderebbe la prospettiva positiva legata al movimento rialzista a 1,6668. Un altro supporto si trova a 1,6426. Una resistenza oraria è pari a 1,6742. A più lungo termine la struttura tecnica favorisce una propensione rialzista fintanto che il supporto a 1,6220 regge (minimo 17/12/2013). Una rottura decisa della resistenza a 1,6668 apre la strada a un movimento verso la resistenza maggiore a 1,7043 (massimo 05/08/2009). Tuttavia, un movimento sostenibile oltre tale livello è improbabile nelle prossime settimane.
USDJPY ’USD/JPY non è riuscito nuovamente a infragnere la resistenza chiave a 102,70 (massimo 11/02/2014). Tuttavia, l'attuale successione di minimi crescenti favorisce una tendenza rialzista di breve termine. I supporti orari si attestano a 101,67 (minimo 20/02/2014, si veda anche la linea di tendenza in aumento) e a 101,39. Un'altra resistenza chiave si trova a 103,44. Un bias rialzista di lungo periodo è favorito finchè regge l'area di supporto chiave data dalla media mobile a 200 giorni (attorno a 100,21) e a 99,57 (vedasi anche la linea di tendenza in aumento dal minimo a 93,79 (13/06/2013). Un importante resistenza si trova a 110,66 (massimo 15/08/2008).
USDCHF L’USD/CHF continua a muoversi vicino al supporto a 0,8860. Una resistenza iniziale si trova a 0,8915. Tuttavia, è necessaria una rottura della resistenza a 0,8949 per migliorare sostanzialmente la struttura tecnica. Un altro supporto si trova a 0,8800. In una prospettiva a più lungo termine la struttura presente da 0,9972 (24/07/2012) è vista come un’ampia fase correttiva che ha potenzialmente raggiunto il completamento. L'area di supporto definita da 0,8931 (minimo 24/02/2012) e da 0,8833 favorisce un potenziale di formazione di base a medio termine. Una resistenza chiave si trova a 0,9250.