- Ottobre è solitamente il mese più volatile per i mercati, nonostante il Q4 spesso sia più redditizio
- Gli utili del 3° trimestre da una serie di aziende USA potrebbero riportare l’attenzione sull’inflazione
I dati rilasciati venerdì hanno mostrato un ritmo di crescita più rapido del previsto a settembre per l’attività del settore manifatturiero e l’indice PMI ISM manifatturiero. Le azioni hanno ricevuto un’ulteriore spinta dal successo della fase 3 del farmaco molnupiravir contro il COVID di Merck (NYSE:MRK). Tuttavia, è possibile che gli investitori tornino a preoccuparsi dell’inflazione, insieme all’inasprimento della Federal Reserve in quanto i riflettori sono accesi sul rilascio degli utili trimestrali.
Ad alimentare il fermento sui mercati anche l’attesa dei dati sull’occupazione NFP attesi per venerdì negli USA, nonché il dibattito non ancora concluso sul tetto del debito USA. Un’ulteriore preoccupazione giunge da Evergrande Group (OTC:EGRNY) (HK:3333). In breve, sono tanti gli argomenti che potrebbero mettere pressione sui mercati questa prima settimana di scambi di ottobre.
Previsioni miste, timori dei mercati, possibile inversione dell’ SPX
Jim Cramerd di Mad Money si aspetta che le prese di profitto peseranno sulle azioni al rilascio degli utili trimestrali. Altri analisti parlano di un effetto ottobre , un’idea diffusa secondo cui i mercati azionari generalmente scendono durante il mese, su una maggiore volatilità, anche se il quarto trimestre, che inizia ad ottobre, spesso fornisce utili complessivamente positivi.
Tuttavia, altri prevedono azioni in salita, forse anche nuovi record, nonostante la Fed cominci a ritirare gli stimoli e la pandemia continui a limitare le catene di approvvigionamento globale, un ulteriore fattore scatenante dell’inflazione.
Secondo CFRA Research, dalla seconda guerra mondiale, l’indice S&P 500 ha guadagnato il 3,9% in media durante il quarto trimestre ed è stato positivo per l’80% del tempo. Questo renderebbe il quarto trimestre il miglior trimestre dell’anno durante il periodo studiato.
Tuttavia, anche se l’indice di riferimento eguagliasse o superasse queste statistiche, per raccogliere quei guadagni nel 2021 gli investitori dovrebbero ancora superare il tumultuoso mese di ottobre, che ha visto il 36% di volatilità in più rispetto agli altri mesi dell’anno.
Ci sono già segnali dell’attesa oscillazione attualmente visibile attraverso il tiro alla fune tra domanda e offerta sullo S&P 500, la cui traiettoria a medio termine potrebbe essersi invertita.
L’SPX ha completato un piccolo massimo H&S, in quanto il riferimento è sceso sotto la media mobile su 100 giorni per la prima volta in quasi un anno, dalla fine di ottobre 2020. Il prezzo resta sotto la media mobile su 50 giorni, una naturale linea di uptrend per la maggior parte del tempo dopo averla superata ad aprile 2020.
L’indice RSI è sceso sotto la linea di supporto da febbraio 2020. Il recente aumento potrebbe essere nient’altro che una parte di una mossa di rientro, che offre ai trader un’opportunità per un’entrata short ottima.
Sebbene i servizi di utenze siano rimasti invariati, i 10 settori restanti dell’S&P 500 hanno chiuso in verde venerdì, spingendo l’indice in salita dell’1,15%. Tuttavia, l’indice completo è sceso sulla settimana, insieme agli altri settori eccetto energetici, in salita del 5,8% nel periodo. Il settore sanitario (-3,5%) e quello tech (-3,3%) hanno registrato una performance negativa.
Su base mensile l’S&P ha sofferto a settembre; l’indice ha visto il primo calo mensile in nove mesi. È sceso del 4,8%, segnando la peggiore performance dal minimo di marzo 2020, precedendo l’uptrend segnato dalla media mobile su 50 giorni.