Al 1 novembre 2022, queste le performance dei principali titoli tech da inizio anno (YTD):
- Apple Inc (NASDAQ:AAPL): -15%
- Microsoft Corporation (NASDAQ:MSFT): -31%
- Alphabet (NASDAQ:GOOGL) Inc Class C (NASDAQ:GOOG)(Google): -36%
- Amazon.com Inc (NASDAQ:AMZN): -41%
- Netflix Inc (NASDAQ:NFLX): -52%
- Zoom Video Communications Inc (NASDAQ:ZM): -54%
- PayPal Holdings Inc (NASDAQ:PYPL): -56%
- Meta Platforms Inc (NASDAQ:META): -72%
Ho parlato in una precedente analisi che a mio giudizio la situazione è molto diversa dalle famose Nifty-Fifty degli anni ’60, semplicemente credo che tutte le valutazioni avessero raggiunto (mi riferisco alle tech) livelli esagerati, e questa forte correzione fosse un male necessario.
Personalmente, ne sono stato sempre alla larga fino allo scorso anno, poi sui forti cali ho iniziato un accumulo strategico di alcuni dei titoli menzionati sopra (Netflix Inc (NASDAQ:NFLX) più in logica speculativa, chiusa in profitto come da analisi già pubblicata, sto accumulando su Meta Platforms Inc (NASDAQ:META), PayPal Holdings Inc (NASDAQ:PYPL) e Alphabet Inc Class C (NASDAQ:GOOG)).
Come sempre capita poi, la massa è passata da adorare questi titoli a considerarli spazzatura, dandoli già per spacciati, nonostante ci si dimentica che tutte queste aziende, in un modo o nell’altro, hanno un vantaggio competitivo forte nei rispettivi settori. Inoltre, ci sono a mio giudizio 2 fattori che potrebbero portare ad un recupero dei tech nei prossimi mesi, vediamoli insieme:
- Fine ciclo rialzo tassi
- Stagionalità
In merito al primo punto, sotto potete vedere che di solito, quando l’economia subisce dei rallentamenti, potremmo parlare di recessione soft (ricordo che il mercato del lavoro Usa è ancora molto forte) anche gli stessi tassi di interesse tendono a calare, non fosse altro che la Fed, da qui a marzo, dovrebbe aver (quasi) concluso il suo ciclo di rialzi, pertanto già solo la consapevolezza dei mercati che si raggiunge il punto di inversione, verrebbe a mio giudizio prezzato bene sui titoli. Infatti, valutazioni elevatissime e tassi a zero hanno creato la tempesta perfetta, su titoli già molto cari, ma scontati di fatto a tasso zero.
Con il salire dei tassi, le valutazioni attuali si sono ridimensionate, ed insieme al bear market generalizzato, hanno portato ai valori di oggi, a mio avviso troppo negativi (come sempre si esagera in entrambi i lati).
Perciò una normalizzazione sui tassi potrebbe avere quell’effetto contrario in senso positivo, non subito ma dagli inizi del 2023.
In merito al secondo fattore, ieri si sono svolte le elezioni mid-term americane, ancora non abbiamo un esito, ma in generale ciò che ci dice la storia, è riportato nell’immagine sotto.
In particolare, analizzando la prima colonna grigia, ad 1 anno dalle elezioni, le azioni performano positivamente (7% di media) nel 61% delle volte, e addirittura il 95% delle volte dalle elezioni ai 3 anni successivi.
Come sempre nessuno ha la sfera di cristallo, ma un po' di buon senso e conoscenza di come funzionano i mercati, può portarci a dire che forse, a questi livelli, abbiamo decisamente delle opportunità sparse per i mercati.
Alla prossima!
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