In assenza di dati economici rilevanti, sentiment e considerazioni tecniche hanno guidato i mercati in questo primo scorcio settimanale. Un sentiment sicuramente positivo, che ha visto l'indice italiano Ftse Mib quale migliore su tutta la linea (nonostante USA e DAX abbiamo fatto segnare nuovi record). I rendimenti delle obbligazioni core sono aumentati di qualche punto base, il rendimento a 10 anni degli Stati Uniti ha cercato nuovi massimi e il 30 anni ha toccato il 2% prima di lasciare per strada alcuni dei guadagni.
Gli investitori potrebbero guardare con molto interesse le aste di questa settimana prima di decidere la prossima mossa sull'obbligazionario. I rendimenti tedeschi si sono ritirati dai massimi infragiornalieri di pari passo con quelli USA, così da chiudere la sessione poco mossi. Gli spread di rendimento periferici sono rimasti invariati ad eccezione dell'Italia (-3 bps).
Il dollaro inizialmente ha cercato di recuperare alcune delle perdite indotte dai dati di venerdì, ma il movimento di ripresa non ha avuto un forte slancio.
Per quanto riguarda la sessione asiatica, segnaliamo come la Cina ha messo a segno un'ottima performance dopo che la PBOC ha minimizzato l'importanza delle sue ultime operazioni di drenaggio di liquidità dichiarando che non rappresentano cambiamenti nell'orientamento di politica monetaria. Ha anche dichiarato che i consumatori si stanno indebitando eccessivamente.
Per quanto riguarda il calendario economico odierno, ancora una volta sarà abbastanza scarno anche se l'asta di obbligazioni statunitensi a 3 anni potrebbe dare un assaggio di ciò che avremo domani (ossia 41 miliardi di dollari di vendita di obbligazioni a 10 anni) e giovedì (27 miliardi di dollari a 30 anni).