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Trasferimento generazionale e mercato dell'arte

Pubblicato 03.12.2024, 21:17

UBS, nel suo UBS Global Wealth Report 2024, stima che nei prossimi venti anni saranno ben 84 i trilioni di dollari USA che saranno oggetto di trasferimento generazionale.
Anche le collezioni d'arte saranno parte di questo tumultuoso movimento con probabili ripercussioni sul mercato dell’arte internazionale e soprattutto sulla relazione tra private banker e il cliente “erede”.
Se questa cosa è molto sentita nella gestione degli asset finanziari anche la gestione del trasferimento per successione della ricchezza in opere d’arte è per ì collezionisti una delle necessità più evidenziate, soprattutto in quei clienti appartenenti alle categorie HNWI e Ultra HNWI.

Anche nella annuale survey di Art Basel e UBS The Art Basel & UBS Survey of Global Collecting 2024 come sempre redatta dalla società Art Economics di Clare McAndrew, ha riportato questa esigenza evidenziata nelle risposte dei 3.660 intervistati residenti in 14 regioni del mondo.
Questi hanno infatti confermato la propria apprensione per le modalità di trasferimento della loro ricchezza, sia finanziaria che in opere d'arte, alle nuove generazioni temendo uno smembramento o addirittura un disimpegno totale. Per questo parte dei collezionisti ipotizzano anche la successione verso Enti di beneficienza che possano mantenere e promuovere la collezione donata.
Già una gran parte di questi collezionisti sono stati a loro volta beneficiari di collezioni che hanno ereditato (il 91% degli intervistati) e oltre il 70% di questi ha dichiarato di aver conservato solo alcune opere della collezione ricevuta, giustificando le cessioni con vari motivi tra cui la mancanza di uno spazio idoneo o l'impatto delle alte tasse di successione richieste.
Sempre all’interno del rapporto di Art Basel i clienti segnalano che per loro il modo in cui le collezioni potrebbero essere trasmesse alle giovani generazioni è una questione di estrema importanza con ben l'80% degli HNWI preoccupato nel preservare le proprie collezioni per le generazioni future e pianificare l'eredità e la sua successione, il 65% di questi ha già un piano in atto per lasciare in eredità le opere al proprio partner o coniuge e il 43% lo ha già organizzato a favore dei propri figli. Quasi la metà (49%) degli HNWI intervistati ha dichiarato di aver organizzato un piano per donare le proprie opere ai musei.
Di certo l’arte è primariamente una passione personale e indubbiamente questa non può essere trasmessa per successione e quindi è molto facile che il beneficiario segue le proprie “passioni” che potrebbero non essere così in linea con i padri e le madri e possa coler monetizzare la collezione ereditata o parte di essa.
A volte in questa monetizzazione la collezione viene “svenduta” andando a vanificare quello che il genitore ha pazientemente costruito negli anni.

Per tutti questi motivi il trasferimento della ricchezza tra generazioni è diventato uno dei principali focus delle banche italiane e dei loro wealth manager. Questi hanno preso consapevolezza di dover affrontare fin da subito il possibile ricambio generazionale e le sue problematiche anche perché, come ha ben rilevato l’ultimo Rapporto sul Private Banking in Italia 2024 di AIPB si stima che entro il 2028 passeranno di mano oltre 180 miliardi di euro, che diventeranno 300 miliardi di euro entro il 2033. All'interno di questi patrimoni non vengono considerati i valori espressi dalle collezioni d'arte che cadranno in successione e sicuramente in gran parte liquidate sul mercato.

Sempre secondo questo rapporto la vera sfida per i private banker sarà soprattutto quella di riuscire a trattenere i patrimoni ereditati visto che già ora il 77% dei clienti-beneficiari di eredità non conferma il Private Banker di famiglia e per questo le banche stanno aprendo la corsa verso servizi di fidelizzazione e di accompagnamento alla ricezione dei patrimoni ereditati così da potersi giocare una chance per trattenere il “nuovo” cliente. Tra questo servizi molto importante sarà proprio l’art advisory, un servizio che potrà prima di tutto far comprendere l’importanza artistica e patrimoniale della collezione ereditata, come gestirla e se del caso anche come renderla “liquida” senza venderla. Non a caso un altro indicatore in forte ascesa globale è quello delle somme erogate dalle banche ai clienti sotto forma di art lending ovvero finanziamento legato al valore delle opere in collezione.

Deloitte nel suo annuale Art &Finance Report ha osservato che solo nel 2023 questo segmento di mercato è cresciuto del 11% a livello globale, dai 29,2 billion di USD ai 34,1 del 2023 con la probabile prospettiva di raggiungere i 40 billion di dollari a fine 2025.
In Italia, come sempre, recepiamo con ritardo alcuni trend globali ma banche e family office sanno correre velocemente nel momento in cui avvertono che i trend internazionali sono destinati a diventare locali e arrivare per primi significa acquisire fette di mercato importanti.

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