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Trump, minaccia od opportunità?

Pubblicato 27.11.2024, 08:42
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"Il cambiamento è inevitabile. La crescita è opzionale." John Maxwell

Le borse europee hanno chiuso in calo, avvicinandosi ai minimi giornalieri, mentre i mercati statunitensi sono stati misti dopo il rally di lunedì. Il tema centrale della giornata è stato il nuovo annuncio di Trump sull'imposizione di tariffe addizionali: 10% sui beni cinesi e 25% su Messico e Canada, motivato dalla lotta a immigrazione illegale e traffico di droga. Questo sposta l’attenzione sui rischi di crescita e inflazione legati alla seconda agenda Trump, dopo il favore iniziale legato alla nomina di Scott Bessent a Segretario al Tesoro. Mentre alcuni vedono questa mossa come un tentativo negoziale a breve termine, il mercato ha reagito con cautela, riflettendo sui potenziali effetti negativi. Sul fronte macro, le vendite di nuove case negli Stati Uniti a ottobre sono state di 610K, il livello più basso da novembre 2022, segnando un calo del 17,3% su base mensile. Tuttavia, il Consumer Confidence Index di novembre ha mostrato un miglioramento a 111,7 rispetto a ottobre, sebbene leggermente inferiore alle aspettative (112,7). Nel frattempo, il mercato azionario europeo rimane sotto pressione, con lo Stoxx 600 che negli ultimi cinque mesi ha sottoperformato l'S&P 500 di circa il 15%. Buy opportunity?

Analisti divisi sul futuro


Gli analisti sono divisi sull'outlook delle azioni europee. Citi attribuisce la sottoperformance del mercato europeo alle crescenti preoccupazioni economiche, ai downgrade degli utili e alle incertezze geopolitiche. La scorsa settimana, Goldman Sachs (NYSE:GS) ha abbassato il target price a 12 mesi dello Stoxx 600 a 530 da 540, citando una crescita degli utili prevista solo al 3% nel 2025 e al 4% nel 2026, significativamente inferiore alle stime di consenso. Tuttavia, Barclays (LON:BARC) adotta un approccio più ottimistico, prevedendo una crescita degli utili al 4% nel 2025 e un target price di 545. Tra i potenziali catalizzatori per un cambio di narrativa spiccano eventuali tagli significativi dei tassi BCE, un aumento della spesa fiscale tedesca o una ripresa del ciclo manifatturiero globale. Tuttavia, pesano ancora le incertezze sulle tariffe statunitensi e il conflitto in Ucraina, che continuano a influenzare negativamente il sentiment degli investitori.

Italia leader a sorpresa


Secondo Jefferies, l'Italia si distingue come una delle economie più resilienti dell'Eurozona, con una crescita del PIL che ha superato del 5,5% i livelli pre-pandemia, contro una media dell'Eurozona del 4,6%. Investimenti come il Superbonus hanno fornito un impulso significativo, con una crescita degli investimenti fissi prevista al +2,1% nel 2023, rispetto a una contrazione prevista del -2,1% per l'Eurozona. L’OCSE prevede un’ulteriore crescita del PIL italiano dell’1,0% nel 2025 e dell’1,2% nel 2026, sostenuta dai fondi Next Generation EU, che hanno stimolato investimenti in settori chiave come energie rinnovabili, giustizia e appalti pubblici. Tuttavia, Jefferies avverte che l’affievolimento del Superbonus potrebbe rappresentare un rischio per il proseguimento di questa traiettoria positiva. Nonostante ciò, le prospettive di crescita per obbligazioni e azioni italiane rimangono solide, grazie a un contesto politico stabile e a un miglioramento del panorama economico. L’Italia, conclude Jefferies, è ben posizionata per guidare il Sud Europa nel futuro economico dell’Eurozona. Un contesto che fa ben sperare anche per il nostro listino azionario ed in particolare l'Euronext (EPA:ENX) Growth Milan.

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