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I mercati del petrolio si concentrano sulla riunione dell’OPEC del 27 novembre. I future sul greggio WTI quotano intorno ai 75 USD, quelli sul Brent a 80 USD. Le voci secondo cui l’OPEC potrebbe rinviare i tagli alla produzione dovrebbero frenare il rialzo fino a giovedì. In ogni caso, per Iraq, Iran e Libia non dovrebbero valere i tagli. Oggi la banca centrale russa (CBR) ha iniettato 200 miliardi di rubli in un’operazione di regolazione puntuale per fornire liquidità. Il loonie (CAD) quota in modalità attendista in vista dei dati sulle vendite al dettaglio in Canada e del PIL USA; sono previsti comunque movimenti contenuti in scia ai dati economici. Se l’OPEC manterrà la produzione costante, l’USD/CAD dovrebbe entrare in un nuovo mercato toro.
L’OPEC potrebbe rinviare il taglio alla produzione
La riunione dell’OPEC di giovedì è uno degli eventi più attesi della settimana. Circolano voci secondo cui alcuni membri dell’OPEC sarebbero disposti a tagliare la produzione per sostenere i prezzi; il ritardo nei negoziati Iran-USA sul nucleare potrebbe generare anche un rinvio della decisione dell’OPEC. La produzione USA sta salendo ai massimi storici (stando ai dati del 14 novembre, ammonta a 9 milioni di barili al giorni), e nessuno può garantire che un taglio della produzione dei membri dell’OPEC riesca a sostenere i prezzi del petrolio. Potrebbe, però, generare una perdita della quota di mercato e non siamo sicuri che l’OPEC intenda correre questo rischio. Il ministro dell’Energia russo Alexander Novak ha detto che il suo paese sta già sostenendo il mercato del petrolio, mantenendo i livelli di produzione stabili e ha aggiunto che, secondo lui, le probabilità di un accordo sui tagli alla produzione alla riunione di giovedì sono scarse.
Detto questo, il mercato orso potrebbe svilupparsi ulteriormente, se giovedì l’OPEC deciderà di mantenere la produzione costante. L’OPEC fornisce il 40% del petrolio greggio mondiale e produce 30 milioni di barili al giorno dal gennaio 2012.
La CBR inietta 200 miliardi di rubli per stabilizzare il forex
Le valute legate al petrolio sono più deboli prima della riunione dell’OPEC. Dopo essersi ripreso fino a 44,3641, l’USD/RUB oggi è tornato alla media mobile a 21 giorni (45,2365). In un comunicato ufficiale, la CBR ha annunciato “un’operazione di regolazione puntuale per il 25 novembre 2014, poiché la domanda di liquidità del settore bancario supera significativamente la disponibilità per effetto dei pagamenti delle tasse”. La CBR inietterà 200 miliardi di rubli “per limitare le attività speculative e stabilizzare le condizioni del mercato valutario”.
Loonie fermo prima dei dati sulle vendite al dettaglio e del PIL USA
L’USD/CAD rimane all’interno del canale di trend ribassista di novembre (1,1202/1,1342), mentre s’intensificano le pressioni al rialzo, dovute soprattutto ai mercati del petrolio. Nel pomeriggio le vendite al dettaglio canadesi e il PIL USA dovrebbero conferire direzionalità all’USD/CAD. I mercati prevedono un miglioramento delle vendite al dettaglio primarie di settembre (previsto un +0,5% m/m rispetto al -0,3% precedente). Se le previsioni saranno confermate, i dati riferiti all’America settentrionale dovrebbero spingere i falchi del CAD, senza tuttavia danneggiare i livelli tecnici chiave. Si osserva un discreto supporto in area 1,1192/1,1225 (minimo di reazione del 21 novembre, dopo il dato IPC / media mobile a 50 giorni), finché permarranno le incertezze legate all’OPEC.
L’evento decisivo di questa settimana è sicuramente la riunione dell’OPEC di giovedì. Se i paesi dell’OPEC non interverranno per sostenere i prezzi del petrolio, l’USD/CAD dovrebbe superare il canale discendente di novembre, entrando così in un nuovo mercato toro.
L’EUR/CAD è rimbalzato da 1,38862, leggermente sopra il supporto costituito dal 50% di Fibonacci sul rally dal 2012 al 2014 (1,38577). Le inversioni di rischio delta 25 a tre mesi sono scese di 23 punti base e ciò segnala una leggera preferenza del mercato per le opzioni put sull’EUR/CAD. Le preoccupazioni per la flessione dei prezzi del petrolio dovrebbero superare le quotazioni di un QE nell’Eurozona e assicurare ordini d’acquisto per la coppia sopra l’area 1,38862/1,40000.
The Risk Today
EUR/USD L’EUR/USD ha testato con successo il supporto a 1,2358. Tuttavia, il successivo rimbalzo è finora insignificante. Resistenze orarie possono essere trovate a 1,2460 (massimo intragiornaliero) e a 1,2504 (minimo 20/11/2014). In una prospettiva di lungo termine, da maggio 2014, l’EUR/USD si trova in un trend discendente. La violazione della forte area di supporto fra 1,2755 (minimo 09/07/2013) e 1,2662 (minimo 13/11/2012) ha spianato la strada a un declino verso il forte supporto a 1,2043 (minimo 24/07/2012). Una resistenza chiave giace a 1,2886 (massimo 15/10/2014).
GBP/USD La coppia GBP/USD continua a consolidarsiall’interno della banda orizzontale tra il supporto a 1,5593 e la resistenza a 1,5736 (si veda anche la linea di tendenza discendente). Un'altra resistenza può essere trovata a 1,5781. Un supporto orario si trova a 1,5626 (minimo 21/11/2014). A più lungo termine, la rottura del supporto a 1,5855 (minimo 12/11/2013) conferma una tendenza ribassista di fondo. Un rischio al ribasso conservatore è dato da un test del supporto a 1,5423 (minimo 14/08/2013). Un altro supporto è disponibile a 1,5102 (minimo 02/08/2013). Una resistenza chiave si trova a 1,5945 (massimo 11/11/2014, vedasi anche il canale discendente).
USD/JPY L’USD/JPY si sta consolidando dopo aver segnato un massimo su 7 anni a 118,98. L’attuale lieve declino dei prezzisuggerisce un forte interesse all'acquisto sottostante. Supporti orari possono essere trovati a 117,36 (minimo 21/11/2014, si veda anche la linea di tendenza ascendente) e a 116,34 (minimo 18/11/2014). Favoriamo un’impostazione rialzista di lungo termine finché terrà il supporto chiave a 105,23 (massimo 15/10/2014). La violazione della resistenza principale a 110,66 (massimo 15/08/2008) spiana la strada a un ulteriore rialzo verso 120,00 (soglia psicologica, vedasi altresì il 61,8% del ritracciamento sul calo dal 1998 al 2011). Una resistenza importante si trova a 124,14 (massimo 22/06/2007).
USD/CHF L’USD/CHF non è riuscito finora a infrangere la resistenza a 0,9742. Supporti orari possono essere trovati a 0,9655 (massimo 17/11/2014, vedasi anche il ritracciamento a 38,2%) e a 0,9606 (massimo 20/11/2014, vedasi anche il ritracciamento a 61,8%). In una prospettiva di più lungo periodo, la struttura tecnica favorisce un pieno ritracciamento dell’ampia fase correttiva iniziata a luglio 2012. I recenti nuovi massimi oltre la resistenza chiave, a 0,9691, confermano tale prospettiva. Un supporto robusto staziona a 0,9368 (minimo 15/10/2014). Una resistenza chiave può essere trovata a 0,9839 (massimo 22/05/2013).