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Un fattore per criticità per il 2024

Pubblicato 15.01.2024, 09:52
IXIC
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Buongiorno a tutti e buon 2024. L’analisi ha l’obiettivo di esaminare un fattore che potrebbe avere un impatto significativo sui mercati finanziari nel corso dell’anno. Ho preparato un video, che potete trovare alla fine di questa pagina, per discutere e approfondire l’argomento. Vi auguro una buona lettura e una piacevole visione.

1. LA COMUNICAZIONE SUL TASSO DI INFLAZIONE
La notizia più rilevante della settimana è stata indubbiamente il tasso di inflazione. Come illustrato nella figura seguente:
·        Il tasso di inflazione tradizionale, misurato su base annua, ha registrato un incremento al 3.4% dal 3.1% precedente
·        Il tasso core, anch’esso misurato su base annua, ha mostrato un rallentamento al 3.9%, rispetto al precedente 4%

I due tassi di inflazione, misurati rispetto all’anno precedente. Grafico mensile

La figura precedente è di particolare interesse in quanto evidenzia come il processo di disinflazione, relativamente al tasso di inflazione che include nel paniere cibo ed energia, sia attualmente in stallo; infatti, il minimo è stato raggiunto nel giugno 2023, al 3%. Questo non si verifica se si considera l’inflazione core: in questo caso, il processo di disinflazione è pienamente in corso.
Le due grafiche che seguono illustrano le variazioni mensili dei due dati macroeconomici:
·        Il dato tradizionale ha mostrato un incremento del +0.3%, rispetto al +0.1% del mese precedente
·        Il dato core ha registrato un +0.3%, invariato rispetto al mese precedente


Tasso di inflazione su base mensile. Fonte: Trading Economics


Tasso di inflazione core su base mensile. Fonte: Trading Economics



La tabella rappresentata nella figura successiva evidenzia le variazioni percentuali di tutti i beni e servizi inclusi nel dato macroeconomico.

Variazione percentuali del CPI. Fonte: Bureau of Labor Statistics


È interessante notare come il costo degli alloggi (indicato come “riparo” nella figura) sia aumentato del +0.5% a dicembre 2023 e del +6.2% rispetto all’anno precedente. Anche il costo dell’elettricità ha registrato un aumento a dicembre, del +1.3%, e del +3.3% rispetto all’anno precedente, mentre il costo dell’energia ha mostrato un incremento mensile del +0.4%, ma una diminuzione del -2% rispetto a dicembre 2022.
Nonostante l’indice dei prezzi al consumo sia stato il principale catalizzatore dei mercati negli ultimi tre anni, questa volta non ha avuto lo stesso impatto. Infatti, come illustrato nella figura successiva, non ha influenzato significativamente il sentiment degli investitori.

Il consumer price index non ha agito da market mover. Grafico a 30 minuti


Dalle 14:00 alle 22:00 di giovedì, ora italiana:
·        L’indice Nasdaq ha inizialmente registrato un calo, per poi risalire, chiudendo la sessione di negoziazione con un incremento del +0.12%
·        Il rendimento del titolo di stato a due anni ha mostrato un calo, indicando un interesse da parte degli investitori per i bond governativi a tale scadenza
Ricordiamo che:
·        Un dato inflazionistico tende a essere negativo per il mercato obbligazionario, poiché, come ho spiegato nel mio libro “Investire in Obbligazioni for Dummies”, il tasso di inflazione rappresenta un rischio che può erodere i rendimenti di questi specifici titoli di debito
·        Al contrario, un dato deflazionistico o disinflazionistico tende a essere positivo per la ragione opposta


2. UN FATTORE DI CRITICITA’ PER I MERCATI FINANZIARI
Ora passiamo a descrivere un elemento critico che potrebbe influenzare i mercati finanziari nel 2024. È fondamentale ricordare che i prezzi delle varie classi di asset sono determinati dalle aspettative degli investitori. Sappiamo anche che i tassi di interesse sono uno dei principali catalizzatori dell’economia. Quindi, quali sono le aspettative degli operatori in questo senso? Esaminiamo la grafica successiva.

Probabilità sui tassi di interesse. Fonte: CME FedWatch Tool


Il mercato prevede ben SETTE tagli dei tassi di interesse, ciascuno di 25 punti base (0.25%), per un totale di 175 punti base. Ciò che mi colpisce personalmente è l’intensità di queste aspettative, dato che le percentuali sono elevate.
L’ultimo dot-plot chart, al contrario, indicava che le aspettative dei membri del FOMC riguardo ai tassi di interesse per il 2024 prevedevano tre tagli, per un totale di 75 punti base.

Se assumiamo tagli dei tassi di interesse di 25 punti base, le aspettative dei membri del FOMC suggeriscono tre possibili tagli per il 2024.


Sembra che gli investitori siano eccessivamente ottimisti. Questo è un aspetto molto importante da considerare, poiché sono proprio queste aspettative a catalizzare le tendenze rialziste dei mercati azionari e obbligazionari (saranno particolarmente soddisfatti coloro che gestiscono passivamente il famoso portafoglio 60% azioni e 40% obbligazioni).
Tutto ciò che ho appena descritto è illustrato nella grafica successiva.

Il catalizzatore dei rialzi dei mercati azionari e obbligazionari sono le aspettative sui tassi di interesse, esplicitate dall’indice di sentiment LQDH/LQD. Grafico giornaliero


Ciò che potrebbe destabilizzare i mercati sarebbe un cambiamento nelle aspettative attuali. Infatti, se le correlazioni mostrate nelle grafiche precedenti rimanessero invariate, LQDH/LQD inizierebbe a salire nuovamente, indicando aspettative di una politica monetaria più restrittiva per un periodo prolungato. Di conseguenza, SPY (ETF sull’S&P500) e TLT (ETF sui bond governativi a lunga scadenza) inizierebbero a scendere.
Potreste chiedervi perché il mercato preveda un taglio così drastico dei tassi di interesse, distribuito nell’arco dell’anno. Se pensate che il mercato stia prezzando una recessione, lo escluderei. In tal caso, avremmo dovuto osservare un aumento del mercato obbligazionario (a basso rischio) e una diminuzione del mercato azionario (ad alto rischio), poiché ciò avrebbe innescato una condizione di “risk off”. Personalmente, ritengo che l’aspettativa del mercato di un taglio così significativo sia guidata da altre previsioni: quelle di un rallentamento dell’inflazione verso l’obiettivo prefissato. Questa mia ipotesi è supportata dall’ultimo grafico: TIP/IEF, l’indice delle aspettative sull’inflazione, è in tendenza ribassista.

Le aspettative sul tasso di inflazione sono ribassiste. Grafico giornaliero


Quindi, prestate attenzione al prossimo grafico e ricordate: le decisioni di acquisto e vendita sono basate sulle aspettative, esplicitate dagli indici di sentiment.

Attenzione a LQDH/LQD e a TIP/IEF. Grafico giornaliero
A presto!

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