Continuiamo la nostra digressione sullo studio di parametri che possono aiutarci a comprendere come valutare correttamente un titolo o un portafoglio.
Oggi ci occupiamo della volatilità.
Spesso e volentieri si sente spesso dire di come ci siano determinati asset che, per forza di cose, sono più volatili di altri. Volenti o nolenti è facile capire come un’azione tech sia molto più volatile di un Titolo di Stato, ma se ci addentrassimo più nel dettaglio? Se invece che comparare due strumenti così radicalmente diversi analizzassimo due aziende dello stesso settore? Quale delle due è più volatile?
Certamente per dare una risposta completa non possiamo affidarci più alle chiacchiere, ma dovremmo affidarci a metodi in grado di quantificare il dato che stiamo cercando di ottenere.
In questa puntata ci occuperemo proprio di approfondire un parametro in grado di quantificare la volatilità di un titolo: parliamo del Beta.
Prima di iniziare ci tengo a fare una premessa: uno strumento non fa un’analisi. Non dovremmo confondere mai l’utilizzo di un determinato parametro per avere maggiori informazioni su un titolo o su una serie di titoli con l’affidamento cieco a quel parametro per prendere le nostre decisioni.
Un parametro andrebbe visto più come un singolo strumento della nostra cassetta degli attrezzi da buoni investitori.
Detto ciò possiamo cominciare.
Come abbiamo detto lo scopo del Beta è quello di quantificare il grado di volatilità di un singolo titolo, anche se poi, come vedremo più avanti, può essere impiegato ad un intero portafoglio.
Per essere più precisi possiamo affermare che il Beta indica la tendenza dei rendimenti di un titolo a rispondere agli andamenti del suo Benchmark di riferimento.
Un Benchmark, per chi non lo sapesse, è un parametro di riferimento, spesso un indice, il quale racchiude al proprio interno un paniere di titoli legati ad un determinato settore o mercato.
Alcuni esempi di Benchmark sono l’S&P 500, il Nasdaq o il Dow Jones.
Dunque vogliamo comparare il rendimento e la volatilità del nostro titolo alle movimentazioni del suo Benchmark di riferimento, per capire se questo sia più, meno o ugualmente volatile.
Per i curiosi la formula per calcolare il Beta è leggermente articolata, poiché si calcola prendendo la covarianza del rendimento del nostro titolo con il rendimento del benchmark diviso la varianza del rendimento del benchmark in un determinato periodo.
So che sembra complicato, e per certi versi lo è, ma per fortuna moltissimi siti che forniscono i dati sui titoli che stiamo valutando permettono di avere il nostro Beta già calcolato.
Quello che ci interessa conoscere è il significato del valore finale che ci ritroviamo davanti:
. se il nostro Beta è pari ad 1 significa che il nostro titolo si muoverà in linea con il Mercato
. se il nostro Beta è inferiore ad 1 significa che il titolo ha storicamente avuto delle oscillazioni inferiori rispetto al Benchmark
. se il Beta è superiore a 1 significa che nei momenti positivi il titolo ha performato meglio rispetto al mercato, ma ha anche performato peggio nei periodi negativi, poiché maggiormente volatile rispetto al mercato.
Capito questo possiamo fare assieme un paio di considerazioni importanti.
Quali titoli sono migliori? Quelli con un Beta inferiore a 1? Superiore o uguale ad 1?
Come diciamo sempre, nel mondo degli investimenti moltissimo dipende dalla strategia che decidiamo di adottare e dal nostro obiettivo, oltre che dal grado di rischio che decidiamo di assumerci.
Tuttavia è bene sottolineare come in dei periodi particolarmente positivi del mercato, come l’intero 2021, avere in Portafoglio dei titoli con un Beta inferiore ad 1 limita di molto i nostri potenziali rendimenti, ma lo stesso non vale per dei periodi particolarmente turbolenti o negativi, dove i titoli con Beta maggiore ad 1 ci farebbero sottostare a perdite ben più maggiori rispetto al loro mercato di riferimento; in questi contesti avrebbe più senso optare per strumenti più conservativi, con Beta inferiore ad 1.
Questo discorso ha tanto più senso quanto più decidiamo di muovere il nostro Portafoglio in maniera attiva.
Tuttavia anche se decidessimo di avere un Portafoglio estremamente passivo, questo non vorrebbe dire che non bisogna considerare il Beta, anzi! Ancor più è importante questo parametro, perché il nostro investimento rimarrà tale tanto nei periodi favorevoli di mercato quanto in quelli negativi.
Come abbiamo visto il Beta ci permette di calcolare il singolo titolo, ma ovviamente possiamo farlo, come vi avevo anticipato, anche con un intero Portafoglio!
Per farlo non dovremmo far altro che calcolare un Beta che sia la media ponderata di tutti i Beta del nostro Portafoglio, operazione estremamente semplice e alla portata di tutti. Ottimo per chi vuole capire come si stia muovendo il nostro Portafoglio rispetto al nostro Benchmark.
Prima di concludere questa puntata è bene però sottolineare quali siano gli elementi del Beta che non lo rendono un indicatore infallibile, come ogni altro indicatore del resto.
In primo luogo, ed è estremamente importante capirlo, il Beta non ci indica come il titolo performerà nel futuro, ci da solo una buona panoramica di quello che è stato il rendimento del titolo rispetto al mercato; maggiore sarà l’arco temporale che prenderemo in considerazione, maggiore sarà l’affidabilità del dato, ma questo non ci dice in alcun modo come si comporterà il nostro titolo.
Altro aspetto importante da sottolineare: il Beta ci mostra unicamente la volatilità, non considera altre informazioni importanti come la variazione dei fondamentali di un’azienda, o il possibile calo di quella sola azienda derivante da uno scandalo importante. Per questo motivo a mio parere il Beta è un indice tanto più efficace quanto più breve è il nostro orizzonte temporale per quel titolo, sul lunghissimo periodo ci sono diverse altre considerazioni da fare.
In ultima istanza possiamo dire che questo parametro non indica, in alcun modo, la bontà del titolo analizzato. Non ci da’ nessuna informazione sul business dell’azienda, sul suo mercato e sulle sue prospettive future. Non che sia questo il suo obiettivo, ma è sempre meglio specificarlo e ricordare che bisogna integrare sempre i vari parametri tra loro.
Tuttavia rimane uno strumento che, con tutti i suoi limiti, rimane estremamente affascinante e utile per un investitore che vuole definirsi consapevole.
Spero che questa puntata vi sia stata utile, abbiamo oggi parlato di Beta.